Inizio a parlare di dolce e dolci con una grande accoppiata: “Sora Maria e Arcangelo” di Olevano Romano e Chateau d’Yquem, ovvero Sauternes e Cassata, ovvero Sémillon e canditi. Il dolce: Cassata ghiacciata ai pistacchi di Bronte, con canditi di agrumi artigianali, Cioccolato fondente ed infine un Biscotto di frolla bretone alla farina Trebula di Poggi. Ho perso, forse, il conto di quante volte l’ho mangiato. Era primavera e la sua freschezza mi faceva pensare all’estate; era estate e dava quel senso di fresco che si respira nelle serate in collina o in montagna; era autunno e pensavo all’inverno; era inverno e incredibilmente mi trasmetteva calore. E’ un dolce magico, ottimo, che mi è piaciuto sempre. Fino all’ultimo assaggio, diviso in quattro, a mangiarlo con il cucchiaio, a dividerselo, ma diciamocela tutta a litigarselo. Nonostante eravamo pieni, siamo rimasti ancora con la voglia. E’ un dolce appagante che ti fa alzare dal tavolo convinto di aver mangiato il miglior dolce dell’anno.
L’abbinamento immaginario è con un grande vino dolce, uno di quei vini che forse si berrà una volta sola nella vita. Il vino è lo Chateau d’Yquem 2003, prodotto a Sauternes da uve Sémillon per circa l’80% e il resto da uve di Sauvignon Blanc. Le rese sono bassissime ed è l’unico vino che si può fregiare della dicitura Premier Cru Superieur. La raccolta delle uve viene fatta a mano ed in diversi momenti della vendemmia, ogni singolo grappolo viene raccolto solo quando raggiunge la giusta percentuale di Botrytis. La fermentazione viene fatta in botti di rovere per circa tre anni, fino a quando il vino è degno di portare il nome dello Chateau. sono prodotte all’incirca 110000 bottiglie. Ero a Verona dentro al Vinitaly e ringrazio Davide Tanganelli (degustazioni) che mi ha coinvolto, Ian D’Agata che mi ha invitato e Stevie Kim (@steviekim222) che ha organizzato questa mini verticale di 4 annate di questo monumento dell’enologia francese e mondiale. Le annate erano tutte ottime, più recenti le altre, questa era la 2003 ed era l’ultima della degustazione. Ho avuto così tutto il tempo per gustarmelo, restando seduto da solo, fino ad essere chiamato per le foto di rito. Durante l’anno ho ripensato tante volte a questo momento, così come tante volte ho mangiato la cassata ghiacciata da Sora Maria e Arcangelo. Per questo ho fatto questo abbinamento immaginario che considero davvero OTTIMO!!!
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