Dopo la pausa natalizia dove si è mangiato alla grande, poco e benissimo, dove si è bevuto bene e molto bene… un paio di vini ottimi ASSAI. Come ogni anno a dicembre, alla fine di tanti pranzi e cene, eccovi i miei tre secondi piatti per il 2019.
I soliti tre che hanno lasciato un segno nella testa e nel cuore, alla ricerca di prodotti di qualità, della semplicità, della bravura di rendere un piatto semplice, un piatto buonissimo, ed eccoli qui.
Questi tre secondi piatti sono i migliori in assoluto, sono quelli che mi hanno destato un’emozione immediata, quelli che mentre li mangiavo mi hanno fatto provare piacere, sensazioni di bontà, ricordi indelebili.
Ecco i miei tre migliori secondi piatti per il mio 2019.
Trattoria Amerigo dal 1934
Via Guglielmo Marconi, 14/16
Savigno, Valsamoggia (Bo)
www.amerigo1934.it
Leprotto selvatico alla diavola con cicorie saltate in padella, piccanti.
Non so quante volte ho mangiato una lepre ma mai un leprotto.
Non so quante altre volte lo troverò nei menù dei ristoranti, non so se trovandolo proverò le stesso piacere di oggi. Carne dal sapore infinito, cottura da applausi a scena aperta prima della consegna dell’oscar per la cucina. Ogni pezzo è stato un mix di gusto, di piacere, di vibrazioni, perfetta la croccantezza degli esterni, ottima la morbidezza interna. Si è iniziato dall’ottimo profumo, dal gusto, per passare poi alla carne, alle verdure in un susseguirsi di note perfette come in un grande concerto. In ogni occasione andrò da Amerigo spero di trovare il leprotto nel menù di quel giorno.
Ristorante L’Argaj
Via Alba Monforte, 114
Castiglione Falletto (Cn)
www.argajristorante.it
Entrecote impanata nei grissini. Affumicata al rosmarino dico io, proprio questo fa si che ogni boccone ha il doppio sapore, la carne buonissima e una parte affumicata dal rosmarino, ebbene si, sei bocconi divisi in due, restarci con la voglia? A voglia, piatto che sta nella mia mente e se torno a gennaio lo chiederò ad Andrea, questa volta tutto per me. Cottura perfetta, panatura giustissima, da mangiare assolutamente con le mani. Piatto che è stato apprezzato alla grande da tutti, applausi a te Andrea, applausi a te Valentina, applausi a voi tutti.
Da Romolo al Porto
Via Porto Innocenziano, 19
Anzio (Rm)
www.romoloalporto.it
Una sera di qualche giorno fa a Roma chiesi a Walter Regolanti: domenica mi piacerebbe mangiare polpo.
Arriva la domenica, arriva il nostro pranzo di Natale e alla terza portata arrivano tre piatti da portata con il polpo. Il polpo? I POLPI lessi con salsa di Romolo al Porto, i miei occhi sono sobbalzati davanti a tale spettacolo, sorpresa e gioia, la stessa che ho visto in tutti i miei compagni/e di tavolo.
Prima di descrive la goduria ho pensato a una cosa, il polpo è un piatto che in qualsiasi ristorante c’è, io lo prendo. Ho mangiato grandi piatti di polpo, di solito arriva un piatto con due, al massimo tre tentacoli, di solito con un purè di patate o lesse, il prezzo si aggira tra i 12 ai 30 euro. Qui non sono arrivati i tentacoli, qui sono arrivati i polpi, grandi piccoli, è arrivato il mare, il grande mare del pescato di Romolo al Porto.
Walter era orgoglioso nel portarlo a tavola, ci ha messo la salsa e io mi sono alzato per tagliarlo e servirlo ai miei vicini di tavolo, eravamo in 17; più ne tagliavo e più non finiva mai, sei, sette… dieci tentacoli a testa e che tentacoli, che cottura, mai nessuna foto, mai nessuna descrizione potrà far capire la qualità, la bontà di questo piatto. Per non parlare della scarpetta che abbiamo fatto con un ottimo pane. Grazie a tutto Romolo al Porto per regalarmi/ci tantissima goduria, tantissimo piacere, tantissime emozioni. Siete unici, siete immensi. Mi fermo perché sono commosso nel ricordo di un piatto che voglio ripetere prima possibile, per adesso è nella storia dei miei grandi piatti della mia vita.
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