Guide

I Tre Bicchieri della Sardegna per la guida “Vini d’Italia 2025” del Gambero Rosso con un mio piccolo commento sui i vini premiati… che conosco

Tre Bicchieri 2025 – Sardegna
Vini d’Italia 2025  del Gambero Rosso
Via Ottavio Gasparri, 13/17
Roma
www.gamberorosso.it
www.ilgourmeterrante.it
www.codivin.com
www.vinointorno.it
www.izziliquori.it

La presentazione, la premiazione e la degustazione della guida Vini d’Italia 2025 – Tre Bicchieri del Gambero Rosso si è svolta in maniera impeccabile il 13 ottobre a Roma. Prima al Teatro Brancaccio e poi al Palazzo delle Esposizioni dalle 15,00 alle 20,00. Ed è stata una gran giornata di bella, buona, ottima convivialità.

Da parte mia continuo con elencare i tre bicchieri, ecco la Sardegna 17 tre bicchieri quest’anno, 17 l’anno passato.

Torno ai miei piccoli commenti sui vini che ho degustato, me ne mancheranno diversi dei vini premiati, però mi fa piacere mettere tutti i tre bicchieri regione, per regione.

Durante la degustazione c’è stato un settore con i vini rari. Da questa categoria ho apprezzato tantissimo due vini sardi, eccoli: Cannonau di Sardegna Franzisca Riserva 2021 di Giovanni Montisci (CAPOLAVORO ASSOLUTO) e il Cannonau di Sardegna Ghirarda Zi’Spanu 2022 – Giuseppe Sedilesu  (fantastico aver conosciuto Andrea Sedilesu e felice di avergli detto che questo vino è piacevolissimo senza distaccarsi dal carattere isolano del cannonau. OTTIMO… ASSAI)
Questi due vini sono andati a finire tra i miei migliori assaggi della mia degustazione eccoli nella foto di facebook

Ecco la Sardegna.

La Sardegna può vantare una moltitudine di vitigni, perlopiù autoctoni, così come una grande diversità di suoli, di altitudini e di microclimi. Questa biodiversità la troviamo puntualmente nel bicchiere.

«Sardegna, quasi un Continente, seppur di piccole dimensioni. La sua struttura geologica è infatti una delle più complesse, la trama del suo paesaggio muta con invenzione inesauribile e altrettanto le vene dei metalli che si diramano sotto la sua corteccia».

Ci permettiamo di rubare le parole allo scrittore Marcello Serra che nel 1959 le usava per descrivere la regione. Lo facciamo perché siamo convinti che quella definizione sia assolutamente ascrivibile alla vitivinicoltura sarda.

La viticoltura della Sardegna, tra mare e montagna

La moltitudine dei vitigni, perlopiù autoctoni o che comunque si sono perfettamente adattati ai suoli dell’Isola, è incredibile. Ma è ancor più incredibile la diversità di suoli, di altitudini, di microclimi che troviamo se percorriamo la regione. Si va dal granito della Gallura al calcare del Coros, dalle argille dell’Ogliastra alle sabbie del Sulcis, per citare solo alcuni areali.

A tutto ciò si aggiungono differenze climatiche importanti: pensate che alcune vigne in Barbagia e nel Mandrolisai sono a più di 700 metri di quota, una vera viticoltura di montagna, insomma, mentre sono tanti, come si può immaginare, i filari a un passo dal mare. In più c’è il valore delle vecchie vigne, ancora tante, nonostante gli espianti scellerati di alcuni decenni fa.

Tutto questo patrimonio, questa biodiversità, la troviamo puntualmente nel bicchiere. I vini sardi, ormai, non sono semplicemente buoni, ma sono sempre più tipici, autentici e capaci di raccontare il loro territorio di appartenenza. Ed è il motivo per cui non ci stancheremo mai di ripetere che è doverosa una revisione totale delle denominazioni d’origine, soprattutto quelle regionali, generiche, dispersive e non più rappresentative di ciò che avviene in questa regione.

Tre Bicchieri 2025 della Sardegna. Le new entry

Veniamo alle novità tra i premiati sulla guida Vini d’Italia 2025 del Gambero Rosso. Per la prima volta salgono sul podio il Cagnulari di Giovanna Chessa, il Cannonau Mustazzo di Sella & Mosca, il Cannonau ogliastrino Case Sparse di Pusole e il Vermentino di Gallura Pietraia di Tenute Gregu, un bianco che esce a ben tre anni dalla vendemmia.

Tre Bicchieri 2025 della Sardegna. I vini premiati

Angialis 2019 – Argiolas (chissà se sarà meglio del Turriga)

Cagnulari 2022 – Chessa

Cannonau di Sardegna Cl. Dule 2021 – Giuseppe Gabbas (questo vino c’è sempre)

Cannonau di Sardegna Le Anfore 2022 – Olianas

Cannonau di Sardegna Mustazzo 2020 – Tenute Sella & Mosca

Cannonau di Sardegna Perda Rubia 2021 – Tenute Perda Rubia (gli alberelli da amare)

Cannonau di Sardegna Ris. 2021 – Antonella Corda (dopo grandi bianchi anche un ottimo rosso. Bravi assai direi)

Carignano del Sulcis 6Mura Ris. 2021 – Cantina Giba

Carignano del Sulcis Sup. Terre Brune 2020 – Cantina Santadi (applausi per questa cooperativa storica)

Casesparse Ogliastra 2022 – Pusole (che fantastica sorpresa)

Mandrolisai Fradiles 2022 – Fradiles (questo vino mi piace)

Stellato Vermentino 2023 – Pala (ha l’abbonamento)

Su’Nico Bovale 2022 – Su’Entu (la famiglia Pilloni sta diventando il re del Bovale)

Vermentino di Gallura Sup. Pitraia Monogram 2021 – Tenute Gregu

Vermentino di Gallura Sup. Sciala 2023 – Surrau (bei ricordi mi emana questo Sciala)

Vermentino di Gallura Sup. Sienda 2023 – Mura

Vermentino di Sardegna Tuvaoes 2023 – Giovanni Maria Cherchi

 

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Il Gourmet Errante, è ciò che faccio da sempre per passione. Ho avuto l'opportunità di degustare tanti vini e prodotti e di passare bellissimi momenti di confronto, discussione e allegria con produttori e artigiani di tutta Italia. Ho vissuto l’evoluzione di molte aziende e nel corso degli anni la curiosità, la ricerca e le scoperte mi hanno portato a disegnare una mappa di emozioni, fatta di persone e storie, che ho sempre cercato di comunicare e promuovere.

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