Quest’anno il mio miglior mangiare e bere per l’anno 2024 avverrà sul mio blog rinnovato, il vecchio era al decimo anno ed è stato bello e buono rinnovarsi.
Mi sembra ieri di avere iniziato a scrivere (errando) del mio errare in ogni dove.
Pensando a questo tempo passato posso gridare al mondo, con molto orgoglio, che Pace Pasquale alias Il Gourmet Errante è riuscito a non farsi COMPRARE DA NESSUNO, non sono mai sceso a compromessi con niente e nessuno. Ed eccomi a iniziare a scrivere sul bello e il buono dell’anno.
Dopo la pausa natalizia e aver lasciato alle nostre spalle l’anno 2024, dove si è mangiato alla grande, poco e benissimo, dove si è bevuto bene e molto bene.
Come ogni anno alla fine di 365 erranti, alla fine di tanti pranzi e cene, eccovi i miei tre vini dolci per il 2024.
I migliori in assoluto, per gusto ed emozioni. Uno dalla Toscana, uno dal Piemonte, il terzo dal Veneto.
Azienda agricola Criolin
Via Rorisso, 13
Castagnole delle Lanze (AT)
www.criolin.it
BarbaLeandro Moscato d’Asti DOCG
Ero a pranzo con delle persone in un locale a Gattinara (VC) a un certo punto entra una signora con suo figlio. Questo bambino portava un cartone con dei loro vini ed era la gioia fatta gioventù, era fiero di portare il peso del cartone. Abbiamo mangiato e poi siamo andati alla degustazione UWE a Lessona (BI) nell’azienda Villa Guelpa.
Il banchetto dell’azienda Criolin era uno dei primi, i vini da degustare erano tanti e loro ne avevano ben 9, difficilmente mi fermo a un banchetto con tanti vini, però c’erano loro, mamma e figlio, le etichette erano piacevolissime e quindi ci sono andato subito.
Degli altri vini dico che sono uno più intrigante dell’altro, qualche piccolo neo ma ogni volta che mi capiteranno li degusterò anche perché da quella batteria è uscito uno dei miei tre vini dolci dell’anno.
Era l’ottavo, il primo dei due moscati, era il BarbaLeandro, mi ha catturato già dai profumi, subito mi è venuto da pensare a quei fini pasti o cene in cui vorresti un vino dolce di qualità e tra questi i miei preferiti sono i Moscato d’Asti. Lo odoro ancora, non vedo l’ora di degustarlo entra dentro di me con sensazioni di dolcezza trascinanti, a quel punto avevo deciso è questo il moscato che cercavo. Rese basse, la storia del loro BarbaLeandro e piacere fino all’ultima goccia. Per essere convinto e per andare a salutare quello splendido bambino ci sono tornato a fine degustazione, loro erano andati via, il moscato era ancora li, la conferma è stata eccellente.
Gini – Viticoltori dal 1600
Via Giacomo Matteotti, 42
Monteforte d’Alpone (Vr)
www.ginivini.com
Col Foscarin Recioto di Soave Classico DOCG 2016, garganega 100%.
Ero a novembre e mi mancavano due vini dolci e ogni tanto pensavo a quelli che avevo bevuto durante l’anno, di uno ero sicuro ed è il primo di cui avete appena letto.
Il secondo è arrivato durante il Merano WineFestival, sono andato per salutare chi era al banco dell’azienda Gini, per la prima volta insieme ho trovato Letizia e Andrea, figli di Claudio, il giorno dopo è arrivato anche Matteo, figlio di Sandro, questa azienda ha un grande futuro.
Nel salutarli ho degustato i loro vini che avevano sul banco, tra questi c’era il Recioto Col Foscarin, decisi subito che doveva andare tra i migliori vini degustati quel giorno, una dolcezza equilibrata, profonda, avvolgente. Mentre lo degustavo Letizia mi diceva come veniva prodotto e io ne ero preso sempre di più, abbiamo scherzato con lei, con Andrea e sono andato via. Il pensiero mi diceva che quel passito mi piaceva tanto. Il giorno dopo nel salutare Matteo l’ho assaggiato ancora, la notte aveva portato consiglio, erano tornate le emozioni provate, era tornata la voglia di metterlo tra i tre giorni dell’anno. Eccolo qui con gran piacere.
Capitoni Marco azienda agraria
Podere Sedime, 63
Pienza (SI)
www.capitoni.eu
‘Ta Toscana Passito Bianco IGT 2019.
Un vino che vuole pazienza perché le uve bianche vengono messe ad appassire, mentre le rosse rimangono a supermaturare in pianta, una volta che si ha il tutto il vino matura in caratelli da 50 a 10 litri.
La pazienza in questo vino ha generato qualcosa di andarne fiero.
La fierezza l’ha dimostrata Marco Capitoni mentre lo stappava e ce lo versava, lo sentivo convinto di ciò che ci aveva aperto, i suoi occhi erano felici come non mai.
Lo abbiamo degustato, bevuto in un locale vicino la sua azienda, eravamo al Podere Casale, dopo un ottimo pranzo c’è da tornarci, alla fine un grande classico i tozzetti toscani con il ‘Ta, tutto era perfetto, ma il vino meritava di soffermarsi un po’ di più sulla bontà dimostrata.
Colore degno di grandi passiti, non quella roba scialacquata che spesso si trova nelle degustazioni, un profumo intenso in cui si possono trovare molteplici sapori, la bocca è pervasa di piacere, un dolce equilibrato e intenso.
Sono stato colpito assai da questo vino passito, ho fatto la storia sui social e da subito ho pensato che avevo trovato il mio terzo vino dolce per l’anno 2024. Grazie Marco per questa ottima chicca.