Slow Wine Guida 2025 – Campania
La più grande degustazione dell’anno
19 Ottobre 2024
SuperstudioMaxi
Via Mocucco, 35
Milano
www.slowfood.it/slowine/
www.ilgourmeterrante.it
www.codivin.com
www.vinointorno.it
www.izziliquori.it
Con immenso piacere anche quest’anno sono stato a Milano per la Degustazione di Slow Wine 2025, da parte mia posso dire che mi è piaciuta assai. Ho degustato circa 140 vini, su facebook ci sono i miei migliori assaggi, intanto qui continuo con i premiati per regione a cura dello Slow Wine, eco a voi la Campania.
Non potendo commentare tutti i vini per le impostazioni degli elenchi messi dallo Slow Wine sceglierò dall’elenco tre vini (non me ne vogliano gli altri) per regione, qui mi è molto difficile perché ci sono tanti vini che mi piacciono tantissimo, ecco i tre miei migliori:
Ciro Picariello – Fiano di Avellino Ciro 906 2021 (reputo questo vino buonissimo e so dal Vinitaly che sarà uno dei miei tre migliori bianchi per il 2024)
Rocca del Principe – Fiano di Avellino Riserva Tognano 2021 (uno dei vini che fanno di questa azienda la mia preferita per il sud Italia nell’anno 2024. Vino trascinante)
Luigi Tecce – Calispo 2022 (un rosato dal sorso che riempie la bocca di piacere. Tra i vini più buoni della degustazione)
A seguire ecco il commento da parte della redazione sulla regione Campania:
Se per l’annata 2022 era stata la siccità a generare preoccupazione tra i viticoltori, nel 2023 ci hanno purtroppo pensato le abbondanti piogge primaverili a creare le condizioni favorevoli per l’insorgenza di malattie della vite. Complici le precipitazioni abbondanti di maggio e giugno, infatti, la peronospora è dilagata rapidamente, causando perdite che, in alcuni casi, hanno addirittura dimezzato la produzione. Le continue piogge hanno spesso impedito l’ingresso in vigna per effettuare i trattamenti, in altri ne hanno vanificato gli effetti; hanno, inoltre, provocato un ritardo nel ciclo vegetativo di circa 15 giorni. Le temperature di oltre 40 gradi registrate nel mese di luglio, poi, hanno causato una chiusura stomatica con conseguente fisiologico ritardo di maturazione, recuperato nel mese di agosto, che al contrario è stato caratterizzato da un clima più fresco. Minore quantità di uva, insomma, ma complessivamente di buona qualità. Sono stati i vitigni a bacca rossa quelli ad aver sofferto di più, fatto che ha aggravato ulteriormente la già delicata situazione del Taurasi e dei grandi rossi in generale, dal Sannio a Caserta, sino al Cilento, che soffrono su un mercato che, rispetto al passato, ricerca vini sempre più freschi e meno strutturati. Buone, al contrario, le performance sia dei rossi della Costiera Amalfitana – con alcune notevoli interpretazioni dell’uva tintore, in purezza o in uvaggio con altre varietà del territorio – e dei Piedirosso, moderni e versatili, con alcune etichette outsider dall’Irpinia che vanno ad aggiungersi a quelle ottime dei Campi Flegrei e dell’area vesuviana. Sul fronte dei bianchi, vero punto di forza della produzione regionale, registriamo gli ottimi risultati dei Greco di Tufo 2023 e dei Fiano di Avellino 2022, ma anche delle Falanghina (specialmente nell’area flegrea) e dei bianchi Amalfitani. Tra le notizie più positive c’è l’inserimento di altre 4 aziende nel distretto dedicato all’Irpinia: è dalla provincia di Avellino che arrivano le novità più piacevoli, alcune delle quali da località che non sono comprese nel perimetro delle 3 Docg. Sale così a 102 il numero delle aziende recensite nell’edizione 2025: un numero importante, che testimonia la crescita del comparto vinicolo di una regione che, pur non facendo grandi numeri (siamo intorno al 3 per cento della produzione di vini a denominazione a livello nazionale), è cresciuta enormemente negli ultimi trent’anni dal punto di vista della qualità, potendo oltretutto contare su un patrimonio incredibile di vecchie vigne e varietà autoctone. Salutiamo, infine, con grande soddisfazione la nascita del Consorzio Produttori della Penisola Sorrentina, che riunisce le aziende vitivinicole del comprensorio sorrentino e dell’area stabiese-vesuviana impegnate nella valorizzazione dei due rossi frizzanti dei monti Lattari – Gragnano e Lettere – e di quelli fermi, bianco e rosso, della Penisola.
I RICONOSCIMENTI ALLE CANTINE
LA LISTA DEI TOP WINE