Guide

La Sicilia per Slow Wine 2025, con un mio piccolo commento e i miei tre vini preferiti tra i premiati

Slow Wine Guida 2025 – Sicilia
La più grande degustazione dell’anno
19 Ottobre 2024
SuperstudioMaxi
Via Mocucco, 35
Milano
www.slowfood.it/slowine/
www.ilgourmeterrante.it
www.codivin.com
www.vinointorno.it
www.izziliquori.it

Con immenso piacere anche quest’anno sarò a Milano per la Degustazione di Slow Wine 2025, sabato 19 ottobre 2024.

Non potendo commentare tutti i vini per le impostazioni degli elenchi messi dallo Slow Wine sceglierò dall’elenco tre vini (non me ne vogliano gli altri) per regione.

Scegliere tre vini da questo piccolo elenco mi è difficile, perché ce ne sono tanti che mi piacciono, comunque eccoli:

I Vigneri – Etna Bianco Superiore Aurora 2023 (un vino che mi piace, mi fa rilassare, mi fa pensare da dove nasce)

Bonavita – Faro 2021 (se penso a un vino che mi piace per bevibilità, per complessità piacevole… eccolo è il Faro di Scarfone)

Antonio Caravaglio – Occhio di Terra 2023 (un vino che mi fa pensare al mare, alla Sicilia, alle isole siciliane, alla signorilità di un uomo che vale la pena conoscere)

Potrete incontrare le Cantine premiate e assaggiare i Top Wine della Sicilia durante la degustazione che si terrà a Milano il 19 ottobre 2024.

Acquista qui il tuo biglietto!

Il costo dell’ingresso è di 49 euro (39 euro per i soci Slow Food e i soci Fisar) e comprende anche una copia della guida Slow Wine 2025. Dalle 14 alle 20 negli ampi spazi del Superstudio Maxi, in via Moncucco 35, troverete i banchetti di assaggio con la presenza diretta dei produttori: in definitiva ci saranno più di 800 vini da assaggiare, per la gioia di ogni palato.

A seguire ecco il commento da parte della redazione sulla regione Sicilia:

I vini che ci accingiamo a raccontare provengono da tre annate complesse. La vendemmia 2023 rappresenta circa il 40 per cento delle bottiglie recensite, il 30 per cento proviene dalla 2022 e il 10 per cento dalla 2021, con il resto che copre dal millesimo 2020 al 2016. Rilevante è la presenza dei vini dell’area etnea, con una predominanza dei rossi sui bianchi, soprattutto se prendiamo a riferimento la superficie vitata. Le tre annate 2023, 2022 e 2021, pur diverse dal punto di vista climatico, sono accomunate dalle difficoltà che i produttori hanno dovuto affrontare per salvaguardare la qualità delle uve e il patrimonio viticolo. Le risposte alle condizioni climatiche avverse degli ultimi anni sono state differenti a seconda delle zone, delle varietà e dell’età dei vigneti: dal nostro punto di vista si stanno progressivamente riflettendo sui vini prodotti. Con le dovute eccezioni, i Nero d’Avola occidentali ci sono sembrati in leggero arretramento, mentre quelli orientali hanno guadagnato in leggerezza, risultando più dritti e acidi. I Catarratto di montagna e quelli da vecchie vigne hanno dimostrato una maggiore tenuta, riuscendo a esprimere con forza la loro impronta geologica e varietale. I Grillo, salvo poche eccezioni, hanno perso in tensione acida e vena salina, apparendo un po’ più “grassi” e meno incisivi. In ripresa i vini dada Frappato e i Cerasuolo di Vittoria, che hanno riacquistato parte delle sfaccettature territoriali perse nelle precedenti annate. Gli Etna Rosso si dividono in due categorie: una che tende alla rotondità e all’appiattimento delle diversità, e un’altra, più interessante, che cerca succo e tensione gustativa. Sono gli Etna Bianco, invece, a confermare ancora una volta le ultime, ottime prestazioni. Salmastri e aromatici i bianchi delle isole minori, nonostante la drastica riduzione delle quantità registrata nel 2023. Chardonnay e Syrah in discreta forma, così come i vini da perricone. Piacevoli sorprese dai blend di uve rosse autoctone, che si distinguono per bevibilità e impronta gastronomica. Di pari passo è cresciuto l’interesse per i vini rifermentati e per i vini rosa, così come per i Passiti e i Marsala, questi ultimi in particolare nelle tipologie “Altogrado” e “Perpetuo”, ma anche nei Vergine, dove il tempo, ingrediente fondamentale ma costoso, è cruciale. Gli “orange wines” stanno perfezionando la loro identità, diventando più nitidi, con personalità, spontaneità e tensione gustativa. È un dato di fatto, o almeno dovrebbe esserlo, che la genesi del vino risiede nell’uva e che quindi il vino si fa in vigna. Se ciò è vero, e noi ne siamo convinti, non possiamo ignorare la principale variabile che ne determina la qualità: le condizioni climatiche. La viticoltura siciliana sta cominciando a sentire gli effetti del cambiamento climatico? È necessario rivedere o ripensare la gestione della vigna e, di conseguenza, del vino? Non c’è dubbio che queste siano questioni su cui i produttori stanno riflettendo seriamente. Occorre evitare atteggiamenti autoreferenziali; mai come oggi è necessaria una riflessione corale che coinvolga tutti gli attori della filiera, consumatori compresi. Solo così sarà possibile orientare, e non subire, il mercato. Siamo fiduciosi che queste tematiche verranno affrontate con l’attenzione che meritano e focalizzandosi su ciò che realmente conta: il vino nel bicchiere, testimone di un luogo e di una storia.

I RICONOSCIMENTI ALLE CANTINE

LA LISTA DEI TOP WINES

 

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Il Gourmet Errante, è ciò che faccio da sempre per passione. Ho avuto l'opportunità di degustare tanti vini e prodotti e di passare bellissimi momenti di confronto, discussione e allegria con produttori e artigiani di tutta Italia. Ho vissuto l’evoluzione di molte aziende e nel corso degli anni la curiosità, la ricerca e le scoperte mi hanno portato a disegnare una mappa di emozioni, fatta di persone e storie, che ho sempre cercato di comunicare e promuovere.

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