Le Chiuse
Località Pullera, 228
Montalcino (Si)
www.aziendaagricolalechiuse.it/index.php/it/
Era la domenica sera a Montalcino, il giorno dopo sarebbero terminate le anteprime toscane. Ero a cena, tutto faceva presagire che si sarebbe fatto tardi, il lunedì sarei tornato a casa. Tra le tante cose fatte in questi dieci giorni, me ne mancava una, una visita in cantina che desideravo tanto fare. Una cantina che ha un enologo “velletrano”, figlio di un signore che ha fatto la storia del vino sfuso di Velletri, e che ha per proprietario il nipote di Biondi-Santi. La cena era finita a mezzanotte. Lorenzo è il proprietario di questa cantina, che si chiama Le Chiuse: lui sa del mio desiderio e quando decide di andarsene, io gli chiedo un passaggio per dove dormo. Ovviamente il passaggio è accordato, aggiunto alla proposta di andare, l’indomani mattina, su a Montalcino, a visitare la sua azienda. Mai proposta fu più che desiderata.
Ci lasciamo, appuntamento alle 8,30 del giorno dopo. Sono entusiasta di finire i miei dieci giorni toscani con questa cantina. Lorenzo puntuale come un orologio svizzero mi passa a prendere. Un caffè ci sta bene, un saluto ai proprietari che anche lui conosce, e via verso Le Chiuse, in poco tempo siamo in mezzo alle vigne. Ecco, mi viene subito da dire ancora una volta, venite in mezzo alle vigne, venite a vedere come si gestiscono i terreni, le vigne. Otto ettari vitati, le vigne hanno età giovane da circa 25 anni fino a 2 anni. Qui la storia racconta: quando Tancredi lasciò questi terreni a sua figlia Fiorella, la esortò a non venderli mai, perché da li nascevano le riserve del Brunello, lei li affittò a Franco Tancredi, da dove lui ricavava l’uva per il Greppo. Questo è accaduto fino al 1990, fino a quando la mamma di Lorenzo iniziò a produrre Brunello per Le Chiuse, aiutata da suo marito Nicolò Magnelli e da suo figlio Lorenzo. Oggi si producono circa 30.000 bottiglie, tra Rosso Montalcino, Brunello, la Riserva ma solo quando la vendemmia è favorevole; inoltre si produce uno spumante da sangiovese, Stellare, metodo classico, l’unico spumante fatto interamente a Montalcino. In poche bottiglie anche il Vin Passito da uve stramature.
In questa azienda, che è anche agriturismo, si produce anche olio, grappa e miele. Dopo le vigne si passa in cantina, prima del soffitto dipinto, mi piacciono le botti grandi. Quindi la vinificazione, dopo la cernita, avviene per caduta gravitazionale, dentro a contenitori di acciaio inox, le rese sono molto basse, di circa 40 ql. per ettaro. Dopo la fermentazione il vino viene travasato in botti grandi di legno e resta lì 12 mesi per il Rosso, 36 mesi per il Brunello, 48 mesi per le riserve, oggi però la mia degustazione è iniziata da un sangiovese del 2013 in botte grande, questo brunello, credo, è destinato a uscire tra sette anni, quindi un totale di 10 anni, oggi l’ho trovato già molto buono, chissà che sarà tra altri sette anni, in questi sette anni sia Lorenzo Magnelli e sia Valentino Ciarla, l’enologo, si sentiranno domandare da me … come va il vino dal nome già definito, che a me non è stato detto? Sono sicuro che sarà un grande vino. Lasciando la cantina si sale una scala, dove a far da ringhiera o quasi ci sono le pupitres dove sta lo spumante Stellare, a quest’ora del mattino non c’è di meglio che iniziare dallo spumante. Lo Stellare è uno spumante di una bevibilità interessante, va giù con gran piacere, in un’azienda così a che serve? Serve per diradare i grappoli dai chicchi più grossi, serve perché è divertente farlo, serve se è buono come oggi. La fortuna ha voluto che la sera prima erano stati aperti 4 Brunelli, quindi eccoli a degustare: Brunello 2011, sentito anche in degustazione nei giorni precedenti si conferma in tutta la sua buonissima beva (89+); Brunello 2008, ancora un vino che deve dare il meglio di sé, avercene di tali brunelli (88+); Brunello 2009, ancora una sorpresa per i brunelli 2009, ne ho degustati e bevuti diversi in questi giorni e con questo ho la conferma che un’annata bistrattata sta risultando molto piacevole (89); Brunello Riserva 2007, le riserve quando si fanno qui, sono super riserve, questa lo è davvero, mi piace assai (92). Il tempo scorre veloce, Lorenzo mi dà ancora un attimo, lui si prepara per salire su a Montalcino, io rimango con il Vino Passito da uve stramature 2011, mi piace il suo colore, mi piace la sua dolcezza, mi piace il Vino Passito di Le Chiuse. Lorenzo scende felice, è tutto pronto per andare, la sua famiglia salirà con noi. Io salgo in macchina, si parte, mi volto, ancora una volta ad ammirare i terreni, ad ammirare il tutto delle Chiuse, non serviva venire qui per dire che i loro vini mi piacciono, oggi però lo posso dire, affermando di essere venuto a visitarli, non è poco. E’ stato un grande piacere per me, visitare una delle aziende a cui tengo di più a Montalcino.
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