Guida Essenziale ai Vini d’Italia 2017 del DoctorWine

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DoctorWine

Daniele Cernilli

Guida Essenziale ai Vini d’Italia 2017

La presentazione della guida avverrà in due giorni diversi, il primo giorno sarà a Milano l’otto Ottobre 2016 presso l’Hotel Principe di Savoia – Piazza della Repubblica, 17 – Orario: 16,00 – 21,00;  il secondo sarà a Roma il 23 Ottobre 2016 all’Hotel Parco dei Principi – Via G. Frescobaldi, 5 – Orario: 16,00 – 21,00 dove io ci sarò con molto piacere. A seguire l’introduzione alla guida da parte di Daniele Cernilli  alias DoctorWine.

Non c’è due senza tre. Ed eccovi la terza edizione della Guida Essenziale ai Vini d’Italia, e stavolta pubblicata da DoctorWine, che esordisce nel ruolo di editore di libri cartacei oltre che del sito omonimo www.doctorwine.it che invitiamo tutti a visitare. Non c’è più Mondadori, che è stata fondamentale per le prime due uscite e che ringraziamo molto, anche per una separazione consensuale molto cordiale che, se pone fine ai rapporti di collaborazione, non lascia strascichi dal punto di vista di quelli personali, cosa che a noi fa particolarmente piacere. Ma ritorniamo a noi. Per chi l’avesse scoperta solo ora, vogliamo innanzi tutto dire che si tratta di una guida molto differente dalle altre in commercio. È diversa nella sua essenzialità, prima di tutto. Il che significa che non è la completezza enciclopedica il suo fine, ma la selezione di cantine e di vini fin dal loro essere ammessi nel novero di quelli compresi e valutati. Questo vuol dire altresì che solo a partire da professionisti di grande esperienza è possibile effettuare scelte del genere. Il gruppo che ha contribuito a realizzare tutto questo è, in effetti, formato da persone che hanno grande familiarità con l’assaggio e la valutazione dei vini, e la maggior parte di loro possono vantare un curriculum annoso e vastissimo. A partire da chi ne è a capo e che vi scrive qui, che per ventiquattro anni ha coordinato quella che è stata finora la più autorevole guida enologica d’Italia, cosa che gli ha permesso di degustare e di valutare circa 150 mila vini nella sua vita, facendone la persona al mondo che ha probabilmente concorso alla classificazione del maggior numero di vini italiani in assoluto. Solo in base a simili percorsi personali abbiamo potuto restringere a poco meno di mille il numero delle cantine presenti in guida e a circa 2.500 le etichette valutate. In media due e mezzo per azienda, scelti fra quelle più rappresentative e/o convenienti. Le degustazioni Avendo ormai due edizioni alle spalle, l’organizzazione delle degustazioni è ormai collaudata. Non chiediamo campioni alle aziende, se non in casi eccezionali. Preferiamo utilizzare degustazioni pubbliche organizzate nel corso dell’anno in Italia e all’estero, sia quelle “istituzionali” realizzate da Consorzi o Enti, sia quelle più o meno private che fanno capo ad associazioni, club, organizzazioni varie.

Abbiamo sfruttato le Anteprime in Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Veneto e Sicilia, poi Nebbiolo Prima e Campania Stories, gli assaggi organizzati nelle sedi dei vari Consorzi o delle Camere di Commercio, concorsi internazionali ai quali siamo stati invitati, come il BIWA (Best Italian Wine Award), il DWWA (Decanter Wine World Award), il Concours Mondial de Bruxelles, Taormina Gourmet e la Douja d’Or di Asti. Abbiamo assaggiato nell’ambito di grandi fiere, come il Vinitaly di Verona dove siamo presenti con un nostro stand. E, ancora, abbiamo visitato cantine, assaggiato con vari enologi, frequentato wine bar, incrociato pareri, discusso punteggi. Abbiamo anche chiesto qualche campione. Una sola bottiglia per vino, non di più. Per evitare dubbi su cosa avremmo fatto con le bottiglie rimaste. Alla fine siamo riusciti a mettere insieme un libro imponente, lavorando serenamente e con grande indipendenza. Come potrete osservare su questa guida c’è un po’ di pubblicità, nessun inserzionista però produce vino e questo per evitare alla fonte possibili ingerenze e per sentirci svincolati da tutto e da tutti.

Ci sono Consorzi promozionali, è vero, ma non produttori singoli e questo fa una bella differenza. I collaboratori Il Gran Responsabile di tutta la guida sono io, Daniele Cernilli alias DoctorWine. Con me colei che in redazione scherzosamente chiamiamo Direttrice Artistica, cioè Stefania Vinciguerra e che i lettori di DoctorWine conoscono anche come Shedoctor in quanto caporedattrice del nostro sito. Lei ha coordinato il lavoro dei vari collaboratori nonché seguito tutto l’editing e la messa in pagina della guida. Ovviamente, tra una correzione e l’altra, ha partecipato alle degustazioni e scritto diverse schede. Al suo fianco in redazione l’impagabile Iolanda Maggio, che grazie al master in giornalismo enogastronomico del Gambero Rosso, ha contribuito alla gestione editoriale non solo dal punto di vista organizzativo ed esecutivo, ma anche redazionale in senso pieno e per quanto riguarda la traduzione in inglese (la Guida esiste anche in quella versione). E per completare il trittico delle Tre Grazie della redazione, una citazione d’obbligo è per la nostra grafica Stefania Serra. Come pure per chi organizza e coordina tutta la parte relativa al lancio, alle presentazioni e alla distribuzione della guida, Marina Thompson, che è anche mia moglie, ed Elisabetta Solinas. Ma torniamo agli assaggi e passiamo ai due Palati fini, cioè i vicecuratori: Dario Cappelloni e Riccardo Viscardi, entrambi miei vecchi collaboratori al Gambero Rosso per la Guida dei Vini. Grande competenza entrambi, caratteri molto diversi. Dario “chiude” il suo lavoro a metà giugno, poi parte per la sua amata Sardegna e ci sostiene a distanza. Riccardo fino all’ultimo è qui ad assaggiare, scrivere, correggere, rivedere. Quest’anno ha dato una mano anche come correttore di bozze. A seguire i vari collaboratori, cioè i bevitori, perché se è vero che i vini li hanno degustati per valutarli, è anche vero che non disdegnano la bottiglia a tavola, quindi i vini sono abituati a berli, oltre che ad assegnare punteggi. E invertiamo le consuetudini per dare spazio prima al gentil sesso, che di DoctorWine è una componente molto importante. Ecco quindi (stavolta sì in ordine alfabetico) la timida Antonella Amodio, la delicata Livia Belardelli, la manager Mondadori Sandra Furlan, la solare Chiara Giannotti, la vulcanica Madame Perlage Chiara Giovoni, la travolgente sommelier emiliana Mirka Guberti, ex Di Vinis di Bologna e attuale comproprietaria del ristorante La Ciambella di Roma e infine la flemmatica consigliera Onav Alessandra Ruggi, che alcuni di voi ricorderanno per essere stata la mia co-conduttrice nel programma “I protagonisti del Vino” sul Gambero Rosso Channel una decina di anni fa. Seguono in passerella i maschietti: il gioviale Francesco Annibali (Onav anche lui), la new entry Alessandro Brizi (il mio caporedattore della rivista Onav L’Assaggiatore), il “laziale” corrispondente da Londra Luigi Buonanno, “il” giornalista siciliano Fabrizio Carrera, direttore del sito Cronache di Gusto, con il quale ci scambiamo spesso articoli, l’energico direttore dei ristoranti Baccano e La Zanzara di Roma Fabio Casamassima, l’ex direttore del Grapes di Isernia Goffredo D’Andrea che, dopo un’esperienza londinese, è rientrato in Italia anche per darci una mano (altra new entry), l’anima vinicola della trattoria Da Burde di Firenze nonché blogger e collaboratore storico del sito Intravino Andrea Gori, il meticoloso Federico Latteri di Cronache di Gusto, il social-addicted Vigna del Mar Luciano Lombardi, il biologo Marco Manzoli, meglio noto come Vinogodi, l’altra new entry Luca Miorandi, responsabile Onav di Trento, e infine il proprietario della vinoteca La Botte Piena di Genova, e anche lui collaboratore fin dall’inizio di Intravino Fiorenzo Sartore. Da segnalare anche alcuni giovani – tutti assaggiatori Onav – che hanno partecipato alle degustazioni senza scrivere: Filippo Casamassima, Flavia Rendina, Federica Randazzo. Dimenticavo, Onav sta per Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino, un’associazione della quale faccio parte come Maestro Assaggiatore, che esiste dal 1951 e che accoglie in sé persone competenti nell’analisi sensoriale dei vini, organizza corsi in tutta Italia e ha fama di grande serietà. Molti di noi ne fanno parte e molti ne faranno parte dal prossimo anno. Ultima annotazione, la presenza femminile, come potete vedere, è molto ampia. Se ci aggiungiamo anche Katiuscia Rotoloni, che scrive sul nostro sito ma prevalentemente di cucina, e Rosanna Ferraro, che ogni tanto recensisce ristoranti, si vede bene che le donne sono in maggioranza. È un fatto più unico che raro per una pubblicazione che parla di vino, un campo tradizionalmente molto declinato al maschile. La grande e fondamentale presenza dell’altra metà del cielo è per me e per tutti noi un motivo di orgoglio. Siamo una guida diversa anche per questo. E quasi quasi dimenticavo Silvano Prompicai, “il mitico Prompi”, amico storico, consigliere e degustatore di micidiale bravura. Ma non chiedetegli di scrivere…

Le valutazioni Il sistema di valutazione è avvenuto su tre livelli. Uno è quello aziendale, con un punteggio che va da zero a tre stelle. Uno è qualitativo su ogni singolo vino, ed è espresso in centesimi. Il terzo è sul rapporto qualità/prezzo, ed è espresso con il simbolo della manina con il pollice alzato, il famoso like, in pratica. Le stelle, ovvero le eccellenze Vanno da zero a tre, ed è una valutazione globale dell’azienda, non legata direttamente ai vini presentati e valutati nell’edizione corrente della guida, ma legata ad altri parametri. L’importanza del brand, innanzi tutto, la sua emblematicità nel territorio di appartenenza. Poi il suo percorso negli ultimi decenni, l’affidabilità qualitativa e l’immagine internazionale. I produttori che quest’anno hanno il punteggio massimo delle tre stelline sono 90 in tutta Italia, con 4 nuovi ingressi in questo ristretto Gotha. Ma non vi sveliamo i nomi, vi invitiamo a scoprirli da voi sfogliando le pagine della Guida. I centesimi Ogni vino è stato valutato in centesimi, utilizzando un sistema che la stampa internazionale, soprattutto americana e britannica, usa normalmente. Definire in modo quantitativo un giudizio qualitativo è sempre una forzatura, questo è un concetto che a noi tutti è molto chiaro. Come è difficile, e forse persino sbagliato, usare lo stesso criterio di valutazione per vini diversi. Però esiste l’esigenza di sintetizzare in una cifra numerica un giudizio che talvolta non è semplice esprimere a parole soltanto. È, peraltro, una pratica utilizzata in tanti campi: dalle pagelle dei calciatori il lunedì, alle stelline con le quali si valutano i film, i libri o i brani musicali. Persino ai voti che ancora si danno nelle scuole di qualunque ordine e grado. Perciò, se si può valutare in centesimi un maturando del liceo, non si vede perché non sia possibile farlo anche per un vino. Normalmente il criterio che si usa prevede che si assegnino fino a dieci punti al colore, quaranta all’olfatto e cinquanta a gusto e retrogusto. Va detto, però, che spesso tutto questo è tarato anche sulla rispondenza alla tipologia che ogni vino dovrebbe avere, e che va tenuta in considerazione. I “faccini” di DoctorWine Sopra il punteggio di 95/100 scatta il “faccino” di DoctorWine. Significa che “ci metto la faccia”, mi espongo in prima persona (ricordo che DoctorWine è il mio pseudonimo) sia che l’abbia assegnato personalmente sia che me lo abbia proposto uno dei collaboratori. I “faccini” di DoctorWine in questa edizione della guida sono in tutto 220 e premiano i migliori vini dell’anno. Sono perciò una valutazione relativa solo alla presente edizione della guida. Per chi dovesse pensare che sono tanti, si tratta in realtà di meno del 10% dei vini recensiti, che sono già una rigorosa selezione di quanto di meglio offre l’Italia vinicola. I prezzi dei vini Per ogni vino indichiamo il prezzo indicativo (indicativo, non imposto) in enoteca. Sono prezzi che abbiamo ricavato da quello franco cantina, più Iva, cui abbiamo aggiunto il 40% di ricarico, che è il ricarico medio operato dalle enoteche italiane. Quasi sempre corrisponde al prezzo medio di vendita indicato dai maggiori siti on line, come wine searcher, con il quale peraltro abbiamo iniziato a collaborare. Il pollice alzato Indica il buon rapporto qualità/prezzo: scatta a 85/100 se il vino costa fino a 10 euro, a 90/100 se costa fino a 15 euro. Qui è semplice. Conclusioni C’è poco altro da aggiungere. Anche senza avere il nome Mondadori stampato sulla copertina, riteniamo di aver fatto un buon lavoro, cosa che ci auguriamo trovi il vostro assenso. Anche la nostra guida, come le altre, ha un lasso di tempo molto ristretto per essere realizzata: i tempi sono dettati da una parte dalle date di uscita dei vini e quindi dalla possibilità di assaggiarli, dall’altra dai tempi di redazione e di stampa, il tutto quindi viene compresso in due mesi di lavoro matto e disperato, anche perché si tratta di luglio e agosto. Nonostante il caldo, ce l’abbiamo fatta. Speriamo vi piaccia. Noi ce l’abbiamo messa tutta. Daniele Cernilli alias DoctorWine.

Pasquale Pace
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