Il Marroneto
Località Madonna delle Grazie, 307
Montalcino (Si)
Sangiovese Purosangue
10-13 Novembre 2016
Siena
www.sangiovesepurosangue.com
www.enoclubsiena.blogspot.com
Durante la manifestazione Sangiovese Purosangue 2016 a Siena, organizzata, come sempre in modo impeccabile da Davide Bonucci e dall’Enoclub Siena,di cui lui è il presidente, nei bellissimi sotterranei dell’Enoteca Italiana, si è svolta, in uno dei bastioni della Fortezza Medicea, la verticale di 16 annate del Brunello Il Marroneto. Le annate: 1980 – 1987 – 1989 – 1992 – 1994 – 1995 – 1998 – 1999 – 2000 – 2001 – 2003 – 2004 – 2008 – 2010 – 2011 – 2012.
Per il mio racconto voglio iniziare dalla fine, dal viso felice di Alessandro Mori, il proprietario dell’azienda, felice per aver condotto una verticale in modo impeccabile, in un modo bello e insolito,che adoro, ha raccontato la sua azienda, i suoi anni di vita, ogni vino, ogni annata, ogni cosa che è gli è successa in quell’anno. Un gran modo di fare verticali, senza aggiungere cose noiose che possono stancare a volte. Coinvolgendo le persone a lui vicine, i giornalisti e tutte le persone che volevano fare domande e togliersi qualche curiosità. Ecco le mie impressioni per ogni annata, raccontando le sensazioni che mi hanno dato i vini che erano nei miei bicchieri:
1980: Alessandro ha 19 anni, prima della vendemmia fa un viaggio in moto in Spagna e Portogallo, è il primo vero Brunello dell’azienda, entra in bocca deciso, si spegne un attimo per poi mostrare ancora acidità, mi piace, un vino bello per il colore e buono per il gusto, penso ancora a quanta vita potrà vivere (87+);
1987: Alessandro inizia a dirci che ha sbagliato, si è dimenticato di prendere un’annata tra le più buone, tutti ci scherzano su questo, qui c’è il 1987 adesso, lui nel 1987 si trasferisce a Roma, ha 26 anni e si gode la vita, il vino è pulito, vivo, morbido, leggermente corto nel palato (85+);
1989: sembra un vino di oggi, quando si dice, questo vino ha bevibilità e freschezza, profumi delicati, fa il piacione ma solo per fanatismo, durante la beva sembra dirti: oggi più di questo non posso darti, ma sono contento (87);
1992: sarà un’annata sfigata, per Alessandro è un periodo triste della sua vita, torna a Firenze, io invece penso che è l’anno di mio figlio, questo vino nel dicembre di quell’anno stava nascendo, così come nacque mio figlio, oggi lui ha 23 anni e vive a Londra, questo vino mi dà gioia e solarità, lo bevo, lo degusto, lo ribevo, mi piace tanto (89);
1994: in questo anno Alessandro ha un’illuminazione, tornato a casa in anticipo da sciare, in un incidente stradale conosce sua moglie Irene, porta Irene al Marroneto, vede che tutto stava morendo, si rende conto che quello che stava facendo non gli piaceva, chiama l’enologo Paolo Vagaggini, inizia il suo Marroneto, il suo Brunello, il vino meno convincente dei sedici, è il destino che vuole questo, per far capire ad Alessandro che deve fare di meglio (83), a me questo anno ha dato la mia splendida figlia Claudia.
1995: la prima vendemmia di Alessandro, tre rimontaggi al giorno, anche oggi si percepisce che qualcosa sia cambiato, più cura, nel vino si sente, oggi è un vino più corposo, buono, mi piace, deciso nel palato, persistente, meno male che le barrique non sono mai entrate dal Marroneto (89);
1998: un vino dal colore più acceso, un vino più presente, corposo, statuario, oggi è ancora impettito ed è bello vedere Alessandro orgoglioso di ciò (89+);
1999: speziato, sbanda un po’, salato, intrigante, il primo vino che sento scalpitare ancora, ti segno nella mente con la speranza di risentirti ancora (90);
2000: il primo anno che si produce Madonna delle Grazie, mi piace, profumi stupendi, tanto gusto, un vino che mi piace tanto, tanto, assai (91);
2001: si presenta fin da subito con tanta classe, elegante, nello stesso tempo anche tosto, oggi è il vino che non mi fa togliere il bicchiere dalle mani, perché mi piace osservarlo, ascoltarlo, berlo, è intenso, mi piace tanto (93);
2003: non sono i miei vini, annata calda, so io quando lo berrei per fare una prova, il 14 novembre c’è stata una luna piena fantastica, ecco da oggi per i prossimi giorni ne aprirei una bottiglia, la luna è calante, ieri era un giorno frutto, anche oggi lo è, ecco lo aprirei oggi e sono sicuro che mi sorprenderebbe, per qualche giorno ancora saranno momenti buoni per aprirlo, il 22 sarà il compleanno di mio fratello, il 23 di mio padre, ecco altri due giorni per godersi questo Brunello da annata calda, per oggi sei un punto interrogativo (??) ma spero di berlo in giorni come quello di oggi o quelli seguenti;
2004: il vino più andato della batteria, ma poi chissà, sento inchiostro … (??);
2008: le ho aperte io le due bottiglie ed era chiuso, adesso è davvero buono, lo berrei tutto di un sorso, un vino spettacolare, un Brunello con cui scapperei per bere la bottiglia piano piano e godermelo tutto (94);
2010: mi chiedo quando uscirà l’annata grande del 2010, poi c’è lui nel bicchiere, come mi vengono in mente altri Brunelli, lo sento scalpitare, è selvaggio, sono un po’ pazzo … penso diventerai un gran Brunello (92+);
2011: ieri l’ho sentito alla cieca, mi era piaciuto un po’ più di oggi, ma lo berrei adesso, voi aspettate (90);
2012: acidità non espansa, arriverà come arriverà, un vino che oggi è un‘anteprima, lo risentirò sicuramente tra tre mesi all’anteprima Brunello, poi a Terre di Toscana, poi chissà quante volte ancora, ancora … mi piacerai sempre di più (89++);
Sono passate più di due ore, due ore indimenticabili, due ore a raccontare la storia di un uomo, di un’azienda, un uomo che ci ha coinvolto, prima di tutto con l’amicizia, poi con la bontà dei suoi vini, due ore che non potevano non concludersi tra scroscianti applausi. Grazie ad Alessandro, a Lucia, sua stretta collaboratrice, e a Davide Bonucci, uomo che fa vivere queste emozioni così intense. Un grazie ancora ai sommelier, amici e a volte, spesso a degustare insieme, oggi impeccabili nel loro servizio.
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