Bruno Giacosa
Via XX Settembre, 52
Neive (Cn)
www.brunogiacosa.it
Parlare di un vino solo? L’ho fatto raramente, questa volta il vino lo merita. È il mio terzo 100 della mia vita. Sarà la quarta o quinta volta che ho nel bicchiere il Barolo Rocche del Falletto, questo era dell’annata 2001, annata da ricordare, nelle Langhe.
In questa azienda si danno ancora trattamenti con prodotti chimici, oltre a zolfo e rame. Si diserba con prodotti chimici e meccanici, si usano lieviti selezionati. Ecco mi viene da pensare che l’uva di Nebbiolo per il Barolo Falletto maturi in un’oasi di pace e che non ci sia chimica.
Da lì è nato questo vino meraviglioso, prodotto da un’azienda che ha fatto la storia delle Langhe e del vino italiano.
La serata non era stata tanto fortunata, non era un giorno frutto, otto Baroli, il mio pensiero andava a un altro grande Barolo, purtroppo non in grande forma. L’ultimo della batteria era lui, il Le Rocche del Falletto 2001, la “ciccia” da mangiare era finita, c’erano dolci di carnevale sul tavolo, io aspettavo lui però, i dolci a dopo. Me lo versano nel bicchiere, non è tanto ma è giusto. Ci metto il naso, dentro di me arriva un silenzio mai sentito, il silenzio di un degustatore che voleva essere solo, non sentivo più nulla, solo il gran piacere che sarebbe stato un sorso fantastico. Lo annuso ancora, io non capisco nulla di profumi che altri trovano, anche perché non me ne è mai fregato nulla, io sento il profumo del vino, questo aveva il profumo di un grandissimo vino. Tutto è confermato dal primo sorso, per il suo essere troppo buono va giù diretto come qualsiasi cosa al mondo che ricordo come una cosa grande, meravigliosa. Alzo gli occhi vedo da lontano Davide Bonucci a cui dico grazie per aver organizzato questa serata per l’Eno Club Siena. Sorrido dentro di me perché mi preparo alla gioia del secondo sorso, ancora più intenso, ancora più avvolgente, palato, lingua, gola, il corpo tutto è avvolto di piacere. Il terzo sorso, per godere ancora, poi l’ultimo a tracannarlo per godere di un vino immenso. Grazie a chi produce un vino così, adesso c’è il sogno di riberlo presto, il sogno di andare a visitare questa azienda, questo vigneto.
100/100 al Rocche del Falletto 2001.
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