FIVI – Mercato dei Vignaioli Indipendenti, la prima volta a Roma, un pezzo a 4 mani

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FIVI Mercato dei Vignaioli Indipendenti
Salone delle Fontane
13-14 Maggio 2017
Roma
www.fiviaroma.it
www.studiocru.com/fivi

Inizio complimentandomi con Daniele De Ventura e tutto il suo staff per aver organizzato un evento da grandi numeri, numeri di qualità prima di tutto: 171 aziende facenti parte all’associazione FIVI – Mercato dei Vignaioli Indipendenti. La location, bella come sempre e perfetta per eventi simili, mi è sembrata addirittura piccola per quante persone sono accorse. Ai banchi d’assaggio però, di posto ce ne era per tutti.

Io ho partecipato sabato 13 e, dopo aver degustato circa 120 vini, come di consueto vi riporto i miei 4 migliori assaggi di giornata. Tengo a precisare che avrei potuto inserire diverse etichette di mia conoscenza, già menzionate in altre occasioni (parlo di Antolini, Mottura, Morella, Tenuta Lenzini, Tessari, Cirelli Casale Certosa, Luigi De Sanctis, Luigi Maffini, Grifalco della Lucania, Camerlengo, Piana dei Castelli, La Valle del Sole, Vallorani, Claudio Cipressi, Claudio Mariotto, F.lli Aimasso, Ca’ Richeta, Pietraventosa, Dionisio Fabrizio, Istine, Le Cinciole, Pieve de’ Pitti, Sassotondo, Tenuta di Valgiano, Terenzuola, De Vescovi, Palazzone, Pieropan, Prà, Zyme ecc. ma quante aziende ci sono? Tutto nella vita non si può fare, anche perché mi ero ripromesso di venire anche il 14 ma non ce l’ho fatta) così come quelle del mio paese Olevano Romano, con le belle e buone realtà di Riccardi & Reale e Giacobbe Alberto lui, espressione anche di Passerina del Frusinate e di Cesanese del Piglio. O​ggi però ​trovo giusto elencarvi i seguenti:

Cesconi – Blauwal spumante metodo classico – Chardonnay 100%, 40 mesi sui lieviti. Un metodo classico ben eseguito(88).
Col di Corte – Verdicchio Castelli di Jesi Doc Classico Superiore 2016. Un vino che sento da tanto tempo, un 2016 promettente, ma che si fa apprezzare anche subito (89).
Gianfranco Fino & Simona Natale – Es 2015. Fantastico, nient’altro da aggiungere (92).
Maso Bergamini – Le Cesene, un riesling renano vendemmiato col primo gelo. Ottima espressione di vendemmia tardiva, di un equilibrio perfetto, una bella sorpresa (89+).

Ecco altre aziende e vini che mi hanno suscitato interesse:
Mi ero appuntato di visitare alcune aziende delle Marche presenti qui al mercato, ed ecco la prima: Vigneti Bonaventura, con tr​e vini. Interessanti i due bianchi del 2015, il Pecorino Bakchai e la Passerina Ancrima, il rosso Maancrie 2012 invece aveva un sentore troppo invasivo di legno.
Villa Job​: ​per la prima volta ho davanti tutti i vini, peraltro molto interessanti, di Alessandro Villa Job. Su tutti il Pinot Grigio 2015 (​la seconda bottiglia però …), d​a risentire al più presto, così come ​gli altri.
Castello di Stefanago: finalmente ho degustato anche i vini fermi di Giacomo Baruffaldi, il re dell’Ancestrale​. Cascina Boccaccio sempre più bravo con i suoi dolcetti sempre più buoni.
Ciabot Berton,​ nel territorio di La Morra:​ una buona azienda… con l’amicizia di Nadia Curto.
Colacicchi dei Trimani Vinai in Roma si conferma alla grande con la S​tradabianca 2015 (la seconda bottiglia però…​), mentre ho trovato in gran forma lo S​chiaffo 2015.
Concludo con ​Beconcini:​ è sempre un piacere portare amici degustare i loro S​angiovese e i loro T​empranillo.

Al Salone stavolta (e finalmente aggiungerei) eravamo tutti. Ho raggiunto Pasquale nel pomeriggio così abbiamo avuto modo di farci un giro insieme tra i banchi d’assaggio per conoscere qualche realtà e fare un po’ di “palestra”.
“Ti faccio iniziare col botto, ti porto da Gianfranco Fino & Simona Natale”, mi disse Pasquale. Dovevo provare subito l’Es 2015 (Primitivo Di Manduria Doc) e l’Es più Sole (Primitivo di Manduria Doc – Dolce Naturale, con vendemmia tardiva). Ottimo per finezza ed eleganza, d’altronde è finito tra gli assaggi migliori di giornata.
Siamo poi stati da Pantaleone, dove abbiamo assaggiato il Chicca (Igt Marche Passerina 2016) e Onirocep (Doc Falerio Pecorino 2016) come bianchi, e Atto I (Igt Marche Sangiovese 2015) e tre annate di La Ribalta (2010, 2012 e 2013, un Igt Marche Rosso realizzato con uve Bordò 100%) come rossi. Interessanti e ben definiti, ho apprezzato soprattutto il pecorino.
Terzo banco d’assaggio Zanotelli. Sono un amante dei vini altoatesini da sempre e qui avevo trovato pane per i miei denti, soprattutto quando ho assaggiato il Kerner. Profumi intensi, agrumati e floreali ed un sapore ben deciso. Ho gradito anche l’appoggio di Pasquale, che mi ha confidato la sua passione per il Kerner. Ci siamo poi spostati in Veneto, da Antolini, per l’assaggio dei suoi prodotti. Al di là dei blasonati (e di tutto rispetto) Valpolicella, Ripasso e Amarone, ero incuriosito da ciò che Pasquale mi aveva confidato poco prima: “Adesso ti faccio sentire come si fa un Recioto!”. Profumi intensi e persistenti di visciola, dotato di una leggera nota alcolica (forse di maggior pronuncia data la temperatura non proprio adatta, ma eravamo in fiera, accontentiamoci!), coerente con il gusto e di grande bevibilità. Appagante. Confermato, sarà uno dei tre vini dolci per il Gourmet Errante del 2017.
La nostra prima degustazione si è conclusa così, esattamente come era iniziata: col botto.
Prima di andare via però mi sono concesso un altro piccolo giro in solitaria. Meritano di essere ricordati due vini in particolare: Oltrepò Pavese Metodo Classico Pas Dosé “Norema” DOCG 2012 di Calatroni e il Valtellina Superiore Sassella Riserva Rocce Rosse DOCG 2017 di Arpepe. Le bollicine non sono mai una prima scelta per me (a maggior ragione i rosati, ma non chiedetemi il perché…), il Norema però mi ha fatto proprio ricredere; note floreali intense cui segue un profumo di pane appena sfornato e poi freschezza e un’acidità spinta che ad avercelo davanti, un tozzo di pane caldo lo finiresti in un attimo.
Che dire invece del Rocce Rosse? Nobiltà ed eleganza, armonia ed equilibrio. Un assaggio di Valtellina, in tutto il suo splendore.
Prossimo appuntamento a Narni sabato 20 e domenica 21 maggio, per Ciliegiolo d’Italia 2017. Anche lì, ne siamo sicuri, ne vedremo (e berremo) delle belle.

Gianluca Ciotti e Pasquale Pace Il Gourmet Errante

Pasquale Pace
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