Az. Agricola Germano Ettore
Località Cerretta, 1
Serralunga d’Alba (Cn)
www.ettoregermano.com
Inizio dal Nord con le tre mie aziende dell’anno, dal Piemonte per la precisione.
Nel 2015 ricordo che premiai Cascina Iuli; quest’anno è la volta di Ettore Germano, azienda di Sergio Germano, Elisa Bonelli e i loro due figli.
Generalmente quando partecipo ad un evento, davanti ad un banco di degustazione di circa dieci tipologie di vino per azienda, di solito scappo, preferendo magari il loro assaggio direttamente in cantina. Davanti al banco di Sergio Germano invece mi soffermo volentieri: il loro livello qualitativo merita tutte le mie attenzioni.
I suoi vini sono 14 se non sbaglio, tra spumanti, bianchi e rossi. Aprono le degustazioni a febbraio a Signa, vicino Firenze, nel Teatro del Vino, la loro distribuzione nazionale. In quella occasione mi piace passare da Sergio, una volta ogni tanto, per sentire i suoi vini come una sfida, per confrontarli con altri; a volte, invece, mi metto vicino a lui dietro al banco e li faccio tutti in serie, anche servendone qualcuno a chi si avvicina al banco. La sera a cena poi c’è sempre qualche magnum di annate vecchie a deliziare il palato dei tanti commensali.
Poi li riassaggio al Vinitaly quando passo a salutarli, che è sempre un grande piacere. Quest’anno poi a settembre sono tornato a trovarlo. Dovevo ammirare la nuova cantina e la meravigliosa sala degustazione con vista sulle Langhe.
In cantina assaggiamo ben otto vini dalla botte, tra questi un nuovo vino, che sarà un Barolo Vigna Rionda molto promettente, per poi salire nella splendida sala di degustazione. E’ una bellissima giornata di sole e il panorama è ineguagliabile. Ma eccovi la degustazione:
- Alta Langa DOCG Brut Metodo Classico 2013, sboccatura 18/05/2017 da uve pinot nero 80%, chardonnay 20%, residuo zuccheri 3 g/l; mi piace sempre di più, ogni anno che passa Sergio riesce a migliorarlo: profumi estesi, all’assaggio è diretto per ampliarsi nell’intero palato, il sorso è continuo e lungo, spumante sempre più buono (88);
- Rosanna Brut Rosé metodo classico, da uve nebbiolo 100%; profumi tipici del rosso, eleganti e lievi tannini che si porta dietro, ha una bella beva, da aperitivo con carne cruda (85+);
- Langhe DOC Chardonnay 2016; imbottigliato da una settimana, deve fare il suo tempo in bottiglia. Ho voglia di risentirlo a breve, sicuramente a febbraio al Teatro del Vino. Ancora chiuso, non mi sento di esprimere giudizi, può solo che migliorare;
- Binel Langhe DOC 2015, 90% chardonnay e 10% di riesling; ho assaggiato già un paio di annate e questa esperienza mi ha insegnato che questo vino va aspettato, anche se la sua importanza si fa già sentire. C’è ancora troppo legno, ma lo risentirò a breve, in un locale che conosco e dove sò che dispone anche di annate più vecchie (85+);
- Nascetta Langhe DOC 2016, imbottigliato a maggio, il 25% in questa annata, ha fermentato in anfora; è il vino bianco di Sergio che negli ultimi anni mi sta convincendo di più: mi piace e mi piacciono le prove di Sergio su questo vino (86+);
- Herzu Langhe DOC 2016 Riesling Renano 100%; ormai un cult dei riesling italiani, buoni adesso (89++), domani e dopodomani. Un grande vino, un grande riesling italiano, il grande Herzu, il grande riesling dell’azienda Ettore Germano;
- Herzu Langhe DOC 2011 Riesling Renano 100%; tappo a vite. Sottolineo questo perché Sergio lo usa anche su alcuni rossi e la durata è perfetta. E’ in forma e si fa bere con molta piacevolezza (87);
- Barbera d’Alba DOC Superiore Vigna della Madre 2013, Barbera 100%; che vino, che barbera! L’acidità mi piace, profumi di frutti rossi deliziosi, una bocca intensa, piena, lunga, grande equilibrio; voglia di berlo e riberlo ancora. Complimenti Sergio (88+);
9. Langhe DOC Nebbiolo 2016, tappo a vite, nebbiolo 100%; classico vino da secchi, quei vini che ci stanno benissimo con una cucina da osteria, da pizza e mortadella su un prato o su un muretto, un vino che “bottiglia finisce” (84+);
10.Barolo DOCG del comune di Serralunga D’Alba, 100% Nebbiolo, dalle vigne più giovani dei terreni che danno i tre cru dell’azienda; resto quasi stupito da tanta perfezione, sorprendente, ti fa capire lui quello che diverrà un domani (86);
11.Barolo DOCG Prapò 2011, 100% Nebbiolo, 35 giorni di macerazione; la classica bottiglia che berrei senza aspettare più di tanto, nel tempo poi si vedrà. Oggi lo aprirei per il mio pranzo (89);
12. Barolo DOCG Prapò 2008, 100% Nebbiolo; eccolo un barolo che si sta evolvendo in maniera estasiante. Mi tengo stretto il calice alla mano e brindo con lui (92);
13. Barolo DOCG Cerretta 2011, Nebbiolo 100%; mentre lo degusto sembra arrabbiarsi, non vuole essere disturbato, promette davvero tanto. Da risentire appena possibile (88); 14. Barolo DOCG Cerretta 2005, Nebbiolo 100%; il vecchio stile di Sergio, con il suo essere selvaggio, o piace o non piace…;
15. Barolo DOCG Lazzarito Riserva 2011, Nebbiolo 100%; dopo un grandissimo 2010, ecco un’annata più diretta, più immediata, ma di livello sempre alto, perché a Serralunga i Baroli si producono bene assai (91+).
Alla fine della degustazione, mi rendo conto, come già anticipato, dell’alto livello di gamma che c’è in questa cantina. A Roma si potrebbe dire: “‘ndo coji coji, coji bene.”
Per il loro lavoro, per ciò che esprimono i loro vini e per quello che rappresenta questa azienda familiare, sono strafelice di eleggerla Azienda dell’anno 2017 per il Nord Italia.
Pasquale Pace Il Gourmet Errante e Gianluca Ciotti
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