Sangiovese Purosangue
Vini e Vignaioli d’Italia
2, 3, 4 e 5 Novembre 2017
Siena
www.sangiovesepurosangue.com
Badia a Coltibuono
Loc. Badia a Coltibuono
Gaiole in Chianti (Si)
www.coltibuono.com
Verticale Chianti Classico Riserva Badia a Coltibuono. 8 annate: 2000-2006-2007-2008-2009-2010-2011-2012.
Con Roberto Stucchi Prinetti.
Vi racconto della seconda verticale svolta durante la manifestazione Sangiovese Purosangue 2017 a Siena. L’azienda Badia a Coltibuono è situata a circa 650 metri sopra il livello del mare, è composta da 600 ettari circa di cui 60 ettari vitati, 20 di oliveti e la restante parte boschiva. Quasi tutti i vigneti sono stati piantati negli anni ottanta, la maggior parte a Sangiovese.
L’azienda possiede anche una struttura ricettiva (sia camere che appartamenti), un ristorante e organizza visite guidate. Insomma un’azienda da tenere da conto per le tante cose che può offrire. Ecco perché uno degli obbiettivi di questo 2018 sarà quello di andarli a trovare.
Ma eccovi la degustazione (ps: parlo del vino che era nel mio bicchiere):
Annata 2000: la prima bottiglia non va. La seconda è leggermente meglio, ma per me non va nemmeno questa. Alla terza finalmente ci siamo (87);
Annata 2006: profumi intensi di frutta, ma non stucchevoli. Buon palato, lungo ed intenso e anche l’acidità, quella giusta per fartelo apprezzare subito e, perché no, anche domani (89);
Annata 2007: annata che fu caratterizzata da una grandinata ma complessivamente l’estate fu molto calda con un finale fresco prima della vendemmia. Si fa bere con piacere poi, con il passare del tempo, si apre ed acquista sapidità e pepe. Sangiovese intrigante (88);
Annata 2008, due bottiglie diverse: buona la prima anche se non mi ha convinto pienamente (86?), la seconda più definita, ma meno intensa (85);
Annata 2009: mi piace da subito: lineare, diretto, lungo. Lo riprendo visto che mi è piaciuto e lo riassaggio durante il proseguimento della verticale (89+);
Annata 2010: ottimo. Me lo porterei via per festeggiare la vittoria di una partita della Roma. Ma questo è un vino importante, da preservare (91);
Annata 2011: non male anche se non riesco a fare previsioni a breve termine. Quindi lo berrei subito nonostante le spigolature che ritrovo nel bicchiere (89);
Annata 2012: al primo sorso pare che ti avvolga in un abbraccio, è il più possente di tutti gli altri. Mi appunto di chiedere a Roberto di assaggiarlo di nuovo quando lo andrò a trovare (90+).
Una verticale niente male, dove ho riscontrato, a grandi linee, le stesse sensazioni provate nei banchi d’assaggio di Sangiovese in tutto il 2017.
Pasquale Pace Il Gourmet Errante e Gianluca Ciotti
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