Weingut | Tenuta Pfitscher
Via Dolomiti, 17
Montagna (Bz)
www.pfitscher.it
Prima del comunicato stampa dell’azienda, voglio raccontarvi le mie impressioni di una giornata (fino al primo pomeriggio per essere precisi) trascorsa in una delle cantine a cui mi sto affezionando di più. La proprietà è di una splendida famiglia che produce vini proprio come piacciono a me, naturalmente, nel senso più puro del termine, tanto che gli è valso la certificazione di Casa Clima Wine, ed è la prima in Italia.
La famiglia è composta da una mamma che controlla tutto e tutti in maniera impeccabile, un papà supervisore e gran lavoratore e che crede tantissimo nei suoi due ragazzi, uno enologo (ma non solo) e l’altro che si occupa del commerciale (ma non solo), infine Marion che si occupa dell’organizzazione di eventi come quello di oggi (ma non solo). Quindi ti accorgi che potrebbero fare la guerra da soli, a volerlo.
La giornata inizia alla dieci puntuali con l’assaggio del loro Pinot Bianco 2016. All’arrivo di tutti gli invitati per la degustazione, si scende in una sala della cantina e si inizia la degustazione con i due fratelli a dirigere e raccontare il loro operato; una situazione molto conviviale che mi piace molto. Le postazioni sono segnate, la tovaglietta prevede 9 vini più uno inserito proprio all’inizio:
1. Sauvignon Blanc Saxum 2017, Sauvignon 100% di cui il 40% da vitigni di Montagna, il 60% da vitigni a Fiè allo Scillar a 900 metri circa slm. Fa solo acciaio. I profumi mi piacciono tanto, caratteriali del vitigno, senza eccedere nella classica “pipì di gatto”; è pulito, di grande intensità. Un grande bianco dal radioso futuro e pensare che io avrei aspettato ancora, ma sentito il vino questa fretta ve la concedo (91+).
2. Sauvignon Blanc Mathias 2016, Sauvignon 100%. La raccolta al 4 novembre 2016 dà una sensazione – poi vera – di leggera affumicatura. Prova di botte, il vino uscirà a novembre, fa un passaggio in legno, la bellezza e la bontà di questo vino si percepisce tutta all’assaggio, da risentire, da risentire per goderlo ancora di più (87+).
3. Pinot Bianco Oans (uno in italiano) 2013, 100% Pinot Bianco. E’ il primo vino di Hannes e ne sono state fatte solo 300 bottiglie, solo una barrique: fermentazione spontanea, lasciato nel legno per 10 mesi, poi in bottiglia fino a oggi. Un vino che mi è piaciuto tanto, che impressiona per giovinezza: se un giorno tornerò, ne chiederò una bottiglia di Oans 2013 (89+).
4. Gewurztraminer Rutter 2016, 100% Gewurztraminer. Mi viene da chiedere: “Ma i 5,80 g/l di zuccheri dove sono?”. Non li sento proprio e questo mi piace. Lo vedrei abbinato ad un bel calamaro alla griglia (come ho sempre bevuto un altro famoso Gewurztraminer altoatesino) con una leggera panatura bruciacchiata: amaro e dolce in equilibrio per godere di un piatto che adoro (87).
5. Pinot Nero Matan Riserva 2015, 100% Pinot Nero. Il vino proviene da una vigna di due ettari nel paese di Montagna; il nome locale è Matan, da qui il nome del vino. Nel bicchiere un vino dai profumi intensi, composti e lineari di piacevolezza. Fermentazioni spontanee, un anno di barrique, un anno di botte grande. Mi gusto ancora i profumi per poi passare all’assaggio, piacevole, che ben si fa bere ancora (89+).
6. Pinot Nero Matan Riserva 2009, 100% Pinot Nero. Vino grintoso, chiuso all’inizio salvo poi aprirsi pian piano, lasciandosi alle spalle le sue spigolature iniziali. Carattere e potenza (87).
7. Pinot Nero Matan Riserva 2002, 100% Pinot Nero. A dispetto dell’annata calda un vino in grande forma: gran classe, complessità e lunghezza. Ottimo, davvero una bella sorpresa (93).
8. Cortazo 2016. Il nome del vino deriva dal nome storico di Cortaccia, 50% Merlot, 40% Lagrein e 10% Syrah. Non viene prodotto in tutte le annate: le vigne sono nella zona Brental a Cortaccia, reputata tra le zone più calde dell’Alto Adige. Prova di botte: annata fresca, per questo le uve sono state raccolte più tardi, profumi che rimbalzano dal laurei a quelli propri del Merlot, per poi equilibrarsi. Lo aspetterò con pazienza (86+).
9. Cortazo 2015. Astringente per il legno, ma nonostante questo il vino scorre. Da aspettare ancora, non mi dispiacerebbe risentirlo in futuro (??).
10. Cortazo 2003. In evoluzione seppur interessante, ma una bottiglia su dieci ci può stare.
Si chiude un’interessante degustazione. Siccome però gli sfizi me li voglio togliere, avanzo una richiesta: so che in questa cantina si sta sperimentando uno spumante, quindi chiedo ad Hannes se non è oggi il giusto momento per provarlo.
Ci spostiamo per il pranzo e la mia richiesta viene accolta. Ringraziando noto la felicità e l’orgoglio di Hannes, perché questo spumante sta facendo bene, molto bene il suo corso.
Brindiamo ad una giornata da ricordare.
Usciamo in terrazza dove arrivano ottimi profumi dalla cucina. L’antipasto è con salumi locali, carne cruda, pani e vari assaggi di piccoli piattini sfiziosi. Non do freno alla mia curiosità e vado a conoscere il cuoco: è Anton Dalvai della locanda alpina Dorfner a Montagna (Bz). Sta impiattando delle ottime mezzelune ripiene al burro e salvia. Poi altro grande piatto di carne servita con cardoncelli e patate. In questa giornata piena di sole non sta mancando davvero nulla… quindi ecco anche un buon dolce.
Ma c’è ancora da fare: nella bellissima sala degustazione si sono attrezzati i banchetti per quella del gruppo Meregalli. Delle aziende presenti degusto con grande piacere: champagne Bollinger e Ayala; Tenuta San Guido con un buonissimo Sassicaia 2015 (è la terza volta che lo degusto); Speri con un ottimo Amarone 1997; l’olio del frantoio Nicolò Polla, i formaggi Eggemoa; Oddero con un ottimo Bussia Riserva 2011; infine Letrari: era da tempo che non incontravo Paolo e Lucia insieme, quindi la foto è d’obbligo. Dei loro spumanti c’è poco da dire, ormai sono una garanzia assoluta.
Un’altra cosa desidero fare però: scattare una bella foto con la famiglia Pfitscher. Li riunisco tutti e cinque e con piacere ed emozione mi posiziono al centro, felice come un bambino.
Grazie per questa giornata bellissima e molto interessante.
Pasquale Pace Il Gourmet Errante e Gianluca Ciotti
A seguire, riporto il vostro comunicato stampa.
EXPLORE&TASTE DA PFITSCHER IN ALTO ADIGE
Grande successo per la quarta edizione di Explore&Taste da Pfitscher in Alto Adige. 300 clienti da tutta Italia sono stati accolti nella bellissima Tenuta altoatesina, lunedì 26 Marzo per un evento unico in Alto Adige, che ha visto una selezione di eccellenze vinicole italiane e internazionali. Posizionata a Montagna in una struttura unica nella sua bellezza, la Tenuta Pfitscher, dove semplicità ed essenzialità sono le parole chiavi del complesso architettonico perfettamente integrato nel paesaggio, con le sue ampissime vetrate e la terrazza affacciati sui vigenti, ha ospitato questa importante degustazione. Il programma ricco e collaudato quest’anno si è rinnovato con nuovi spunti, e alleanze. La vista spettacolare, la linearità degli interni che vedono predominanti i toni del bianco e nero hanno fatto da cornice a questo evento enoico. La giornata si è suddivisa in due momenti, la mattina dedicata esclusivamente alla stampa e blogger di settore e il pomeriggio si sono aperte le porte all’evento Explore&Taste. Un’ anteprima di un vino nuovo ha dato il via all’evento: il Sauvignon Blanc “Mathias“ cresce in un vigneto selezionato a 900 m d’altitudine su terreni di porfido grigio e polvere di roccia sabbiosa calcarea. Grande potenziale di profumi con sentori minerali di pietra focaia e un frutto assolutamente chiaro. Al palato si presenta con grande profondità, precisione e un retrogusto deciso e persistente. La masterclass è stata conclusa con una verticale di annate storiche del Pinot Nero Riserva Matan e dell’uvaggio Cortazo. Il pomeriggio si sono aperte le porte dell’ evento Explore&Taste. Anche quest’anno con tante aziende provenienti dalle zone vinicole più importanti al mondo.
In totale sono stati 12 i produttori presenti con una selezione di etichette internazionali. Dal Piemonte alla Toscana passando per il Veneto, ogni calice un sunto di storia, cultura e tradizioni uniche. Si parla di Barolo e Barbaresco con Oddero e si brinda con le bollicine Trento DOC di Letrari. La Toscana è rappresentata da importanti aziende come la Tenuta San Guido, Tenuta Fertuna, Ciacci Piccolomini D’Aragona. Eleganza e tradizione con Speri, l’Amarone, la Valpolicella… fino ad arrivare alle raffinate bollicine della Champagne con Bollinger e Ayala, ai pregiati vini friulani senza tralasciare i sapori artigianali delle Grappe di Poli.
Ecco l’elenco completo delle aziende protagoniste della degustazione:
PFITSCHER – Alto Adige LETRARI – Trentino ODDERO – Piemonte F.LLI SPERI – Veneto BASTIANICH – Friuli Venezia Giulia VISTORTA – Friuli Venezia Giulia JACOPO POLI – Veneto CIACCI PICCOLOMINI D’ARAGONA – Toscana TENUTA FERTUNA – Toscana TENUTA SAN GUIDO – Toscana CHAMPAGNE BOLLINGER – Champagne CHAMPAGNE AYALA- Champagne
L’evento si è tenuto lunedì 26 Marzo dalle ore 13.00 alle 19.00 in un luogo incantato. La temperatura primaverile ha reso ancora più magica l’atmosfera di una struttura dove il rispetto per l’ambiente è la chiave principale.
La Cantina Pfitscher è stata, infatti, la prima cantina italiana a ottenere il sigillo di qualità Casa Clima Wine che valuta la compatibilità ambientale dell’edificio e il comfort abitativo, il consumo di energia e acqua nella produzione dei vini, la scelta degli imballaggi e le conseguenze del trasporto.
Una location perfetta per una degustazione unica nel suo genere in Alto Adige.
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