Ristorante Zur Rose
Via Josef Innerhofer, 2
Appiano sulla strada del vino (Bz)
www.zur-rose.com
www.ilgourmeterrante.it
www.codivin.com
www.cantinaconforme.it
www.vinointorno.it
Eccomi ancora una volta a trovare Herbert e Margot nel loro “Zur Rose” ad Appiano, in Alto Adige.
Un ristorante con la stella Michelin dal 1995 e con tante gratificazioni nelle guide italiane. L’atmosfera suggestiva, gli arredi in legno e la cura dei particolari, lo rendono caldo e accogliente, al resto ci pensa il servizio veloce e professionale e i meravigliosi piatti che Herbert prepara accuratamente selezionando materie prime di qualità elevate.
La mia prima volta in questo posto magico, è stato, forse, quindici anni fa, e ogni volta che passo da queste parti, ci torno sempre con tanta euforia. Ormai è come tornare a casa, perché qui si ha la certezza di trovare qualcuno che ti coccoli come fossi a casa.
Mi trovo a passare ad Appiano ogni anno durante il Merano Wine Festival, e anche quest’anno, durante questa interessante manifestazione, sono di nuovo qui, allo “Zur Rose”, insieme a Emanuele Fioretti, aggiunto in extremis, a Giampiero Logi e sua moglie Simona e a Leonardo Bussoletti e sua moglie Ilaria.
Il nostro tavolo è come sempre apparecchiato in maniera impeccabile, e con una selezione di pani e grissini fatti in casa, davvero notevoli, comincia la nostra maratona.
Si inizia con il benvenuto. Sarà stata la fame? Non lo so, so solo che è finito in un attimo. Il tempo di scegliere i vini e ci siamo ritrovati tutti con il piatto vuoto!
Ogni volta che vengo e ogni volta che ci andrò, mi farò fare la “pallocca” per me, la pralina per Herbert!
Un antipasto che mi porterei in paradiso, quest’anno poi sembra più buona che mai. Quando la tagli, il profumo di formaggio è esplosivo, i funghetti e le salse sono impeccabili, il piatto è fantastico come sempre, anzi no, questa volta di più! La mia intromissione in cucina per fargli i complimenti è d’obbligo.
Animelle di vitello – purea topinambur – carciofi. Dire animelle pare facile, il top è qui, non mi hanno mai deluso, poi con i carciofi sono un must, la purea equilibrata, si amalgama il tutto per dire: qui da “Zur Rose” le animelle sono di livello molto alto.
Uovo biologico in camicia con panatura alle erbe -purea di patate – tartufo nero. Io adoro le uova cucinate bene, questa è cucinata e panata in modo impeccabile, le verdure sembrano venir dietro alla cottura perfetta dell’uovo. Si taglia, si apre e la voglia di mangiarlo con le mani è immediata perché la goduria aumenta ancora di più. Un uovo che riassaggerò sicuramente l’anno prossimo.
Herbert è un grande per la cottura del cervo, ma nella presentazione del piatto si parla di mele e io non sono amante di mele…cotte poi! Quando c’è qualche ingrediente che non amo particolarmente, e fortunatamente sono pochi, non rinuncio mai a chiedere delle variazioni, così la chiedo a Margot, e Herbert mi accontenta portandomi un cervo, cotto come sempre alla perfezione, accompagnato da funghi, purè di patate, cipolline e patate lesse. Il massimo della goduria e della felicità! Se non mi fossi intromesso in cucina per complimentarmi della pralina, mi sarei alzato da tavola per andare ad abbracciare Herbert!
I vini della serata, scelti insieme, Leonardo si è divertito a far coprire la bottiglia di Montepepe che come sempre si è dimostrato essere un ottimo vino. Haderburg come sempre una grande garanzia. Il Pinot Nero di Gottardi è un’edizione per l’America ed è molto buono.
Si passa ai formaggi, anzi al carrello dei formaggi che parla da solo. Ne scegliamo solo quattro, per non esagerare. Qui c’è la dimostrazione di quello scritto in premessa, e cioè che c’è un’attenta ricerca della materia prima da parte dello chef.
Arrivano i dolci.
Una selezione diversa di sorbetti, così da assaggiarli tutti per capire quale è il migliore…Tutti!!
Millefoglie di cioccolato amaro con gelatina al Pernod, un dolce davvero intrigante.
A concludere la piccola pasticceria, davvero deliziosa, tra le più buone che abbia mai mangiato.
In attesa di chiudere in bellezza la serata con un buon Gin Tonic, Herbert viene al nostro tavolo a scambiare due chiacchiere, qualche risata, che con lui non manca mai, e a cercare di spiegare ad Ilaria Ricci, incuriosita dalle praline, come vengono realizzate…che vi assicuro, non è per niente facile.
La serata è giunta al termine e come sempre si esce soddisfatti, appagati dalla bontà della cena e cosa che non guasta, da un conto onestissimo. Consiglio sempre questo ristornate a chi capita da queste parti. La bellezza del posto, la semplicità e l’accoglienza di Herbert e Margot e la loro cucina altoatesina valgono, di sicuro, un viaggio fin quassù.
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