Ristorante Sora Maria & Arcangelo
Via Roma, 42
OLEVANO ROMANO (RM)
www.soramariarcangelo.com
www.ilgourmeterrante.it
www.codivin.com
www.cantinaconforme.it
www.vinointorno.it
La cena dell’alleanza dei cuochi slow food nasce per la prima volta nel 2009 con le finalità di impegno nella tutela della biodiversità agroalimentare e la salvaguardia dei saperi gastronomici e delle culture locali.
È stata proposta così nella storica osteria di Sora Maria e Arcangelo a Olevano Romano, nella quale lo chef Giovanni Milana ha ideato un incredibile menù a tutto territorio.
Un menù gustoso, che ha saputo raccontare una terra. Prodotti freschi e di stagione, lavorati con maestria, hanno arricchito le cinque portate della serata, dolcemente esaltate dai vini biodinamici dell’azienda Riccardi Reale, la quale anch’essa opera sul territorio in modo buono, pulito e giusto. Vini ben fatti e di spiccato carattere.
Le cinque portate si sono presentate con un ghiotto frittello di borragine, che ha dato il via alla cena, accompagnato da un bicchiere di Emotiq Malvasia 2017.
Panatura corposa e croccante, celava al suo interno una tenerissima borragine insaporita da un filetto di acciuga che letteralmente si è sciolto in bocca e addolcito da un fior di latte di morolo Scarchilli, ormai tra i must della nostra regione.
Benvenuto più che soddisfacente, magari ce ne fosse stato un altro… ma la cena è appena iniziata.
Ora a motori caldi iniziamo la cena.
L’antipasto ideato per l’evento è stato un Bon Bon di polenta di mais Agostinella “Vallepietra”, Fonduta di Caciofiore di Acquaranda (presidio), verze brasate con croccante di pancetta di maiale nero “Lauretti”. A tutti gli effetti una poesia.
Credo che a mio avviso si tratti di uno dei piatti migliori di tutta la cena. Invitante e piacevole, ad ogni boccone si riuscivano a percepire tutti gli ingredienti lentamente avvinghiati in un turbinio di gusto. Sapore e consistenze perfette.
Passiamo alla prima portata principale. La zuppa di fagioloni di Vallepietra (presidio) e borragini con croccanti di sagnacce integrali di grano Solina “Poggi” e aglio orsino.
Eccezionale nella sua semplicità. La cremosità e intensità del fagiolo ben supportava la croccantezza e friabilità delle sagnacce. Appagante. Servito con Cesanese di Olevano Romano Collepazzo 2016.
Passiamo alla seconda portata principale. Il capretto al forno della valle dell’Aniene “Le caprette di zsu” con misticanza selvatica e patate arrostite.
Capretto strepitoso, cotto perfettamente e con un sapore unico. La carne succulenta e saporita è stata adeguatamente allineata dalla freschezza di una misticanza selvatica unica. Accompagnato dal Cesanese di Olevano Romano Calitrò 2014.
Dulcis in fundo. Il gran fritto della tradizione Carnevalesca locale con crema alla sambuca ciociara.
Goloso fritto croccante e mai troppo dolce, energizzato da una poderosa crema alla sambuca, al quale dona al tutto un gusto fine e persistente.
La cena si conclude con la piccola pasticceria tradizionale composta da ciambelline di magro olevanesi e con la consapevolezza di aver mangiato e bevuto prodotti in linea con il rispetto ambientale e territoriale. Salubrità, freschezza e sapori locali hanno saputo collegare i vari tasselli di una serata memorabile… anche per il prezzo davvero slow.
Giovanni Milana, sua mamma Rita e tutto il suo staff, non sbagliano più un colpo… sono colpi di fucile di precisione, colpi ineccepibili.
Andrea Tabolacci
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