Trattoria Amerigo dal 1934
Via Guglielmo Marconi, 14/16
Savigno, Valsamoggia (Bo)
www.amerigo1934.it
www.codivin.com
www.ilgourmeterrante.it
www.cantinaconforme.it
www.vinointorno.it
A Savigno, nel bel mezzo delle colline bolognesi, c’è un posto magico, che ti porta indietro nel tempo, è la Trattoria di Amerigo che sembra si sia fermata al 1934, anno di nascita di questo locale davvero interessante. L’ambiente caldo e accogliente è quello delle tipiche trattorie di una volta. L’aria che si respira è aria di casa, con l’odore del cibo buono e preparato con cura e dedizione, come facevano le mamme di un tempo. Il menù varia dai piatti tipici della tradizione romagnola, ricette mantenute intatte dalle tre generazioni che ha visto questa trattoria, a piatti “evoluti”, rispettando sempre e comunque la filosofia del mantenere, nelle varie pietanze, la presenza di materie prime locali e soprattutto di stagione.
Oggi per me è la seconda volta e credetemi non vedevo l’ora di arrivare.
Siamo in quattro, ci accomodiamo e mentre scegliamo cosa bere, ci viene servito il benvenuto: “Pane tostato e crema di mortadella”. Niente male come saluto di entrata.
In Emilia Romagna si beve bene, basta saper scegliere e il ,Vigna del Grotto di Orsi Vigneto San Vito, è sempre una vera garanzia. Niente male il Rossi di Eroli.
Con questo benvenuto ti resta la voglia di mortadella, ti sembra di sentire ancora il suo profumo nell’aria, quando invece ti accorgi che l’odore che senti non è immaginario, ma è reale! Arriva al tavolo in tutta la sua intensità, è buonissima e da mangiare obbligatoriamente con le mani!
Si passa ai “Calzagatti arrostiti con un velo di lardo, friggione e le verdure dell’orto di stagione”. Qui siamo davanti alla vera tradizione, piatti così antichi, sono difficili da trovare. Buone le verdure.
“Tigelle con gelato di parmigiano all’aceto balsamico tradizionale, affinato”. Da mangiare con le mani, tutto in un boccone. E’ davvero una ghiottoneria, con dei prodotti super buoni.
“Tortellini in brodo”. Ne ho assaggiati due cucchiai. Il primo così come si presenta, il secondo cucchiaio con l’aggiunta di parmigiano. Si dice che la perfezione non esiste e forse è così, ma si può provare tantissimo piacere. Io l’ho provato…per entrambi i cucchiai! Tortellini ottimi!
“Tortelli con crema di parmigiano al prosciutto di mora cotto nel forno a legna”. Datemi un cucchiaio e una valanga di questi tortelli! Ogni boccone è pieno di gusto dal sapore tipicamente emiliano. E’ un piatto bello da vedere, ottimo da mangiare e perfetto da fotografare…prima edopo!
“Tagliatelle al ragù”. Ci aprirei un dibattito.
“Leprotto selvatico alla diavola con cicorie saltate in padella, piccanti”. Non so quante volte ho mangiato una lepre ma mai un leprotto. Non so quante altre volte lo troverò nei menù dei ristoranti, non so se trovandolo proverò le stesso piacere di oggi. Carne dal sapore infinito, cottura da applausi a scena aperta prima della consegna dell’oscar per la cucina. Ogni pezzo è stato un mix di gusto, di piacere e di vibrazioni. Ad iniziare dal profumo, dal gusto, per passare poi alla carne e alle verdure, in un susseguirsi di note perfette come in un grande concerto. Secondo piatto che si candida a essere uno dei tre migliori secondi per l’anno 2019
“Daino con verdure croccanti”.Carne cotta in maniera impeccabile, che ha mantenuto tutto il suo grande sapore. Le verdure croccanti come patatine, dal gusto intrigante. Tutto a far si che questo è stato un piatto buonissimo.
“Gelato di crema d’altri tempi”. Io spero che questo sia un gelato alla crema che regga a tutti i tempi, una crema che vale un viaggio. Buonissima da bis, da tris, da goduria assoluta.
“Zuppa Inglese”. Forse è stata presa male, porzione “sciancicata”, sapore buono.
Finita la cena, scambiate quattro costruttive chiacchiere, si esce con la voglia di tornare prima possibile da Amerigo.
Nelle mie conclusioni debbo dire che una trattoria così, con una stella vale molto di più di stelle dove si lasciano da 100 euro in su.
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