Tre Bicchieri Veneto
Vini d’Italia 2021 del Gambero Rosso
Via Ottavio Gasparri, 13/17
Roma
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www.cantinaconforme.it
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L’anno scorso 43, anche quest’anno 43. Durante la degustazione ho assaggiato quasi tutto il Veneto, qualcuno l’ho saltato di proposito… tutto nella vita non si può fare… nemmeno assaggiare alcuni vini. Sbaglierò? So solo che ne saprete sicuramente più di me.
Mi piacciono i Soave che avete premiato, uno dei miei vini bianchi preferiti. Poi in questa regione, più di altre ci sono esigenze di territori e va bene così… per voi.
Comunque il Veneto è una regione in cui si producono degli ottimi vini.
Con questo mio scritto eccomi, come ogni anno a pubblicare i Tre Bicchieri del Gambero Rosso. Come sempre qualcuno storcerà la bocca, ma ognuno è padrone di ciò che vuole fare della propria vita e a me questa cosa diverte. Sono un curiosone, mi diverte controllare, curiosare, confrontare con gli anni passati. Quest’anno continuo a commentare le regioni e i vini dopo aver trascorso tre giorni a Roma, dopo aver partecipato a tutti e tre i giorni di degustazione. Una volta ne ero veramente preso per tutto l’anno, non lo nego, con le guide ho imparato tante cose, oggi le metto in libreria e poche volte le vado a prendere, ma le voglio perché mi diverte averle e a volte consultarle.
Ecco l’elenco dei premiati con il commento, tra virgolette, per la regione da parte della redazione del Gambero Rosso:
I migliori vini del Veneto 2021
Il panorama vitivinicolo del Veneto
Regione vasta e punteggiata di denominazioni piccole e grandi, il Veneto non fa mancare il suo peso anche nell’edizione 2021 della Guida. Partendo dalla pianura orientale che si allunga verso il Friuli Venezia Giulia e terminando sulle colline moreniche che cingono il bacino del Garda si alternano situazioni climatiche e di suoli molto differenti fra loro, dalle piane argillose e ghiaiose che lambiscono il corso del Piave o del Livenza ai suoli vulcanici dei colli Euganei, dal basalto di Gambellara e Soave al calcare della Valpolicella. Denominazioni a volte contigue, altre volte separate da pochi chilometri di campagna dove non manca comunque la presenza della vite.
Se il Veneto orientale ha abbracciato con convinzione la glera, la parte occidentale invece è rimasta fedele alle storiche varietà che qui dimorano da secoli, con una produzione che alterna la fragranza di Bardolino e Custoza alla potenza dell’Amarone della Valpolicella. Al centro del palcoscenico i viticoltori che con la loro opera contribuiscono in maniera determinante alla gestione del territorio, alla prosecuzione delle tradizioni e alla valorizzazione di quel made in Italy che tanto funziona nel mondo.
I Tre Bicchieri 2021 del Veneto
Se la Valpolicella ha sempre nell’Amarone il vino più rappresentativo, ecco una nuova lettura del Valpolicella Superiore, sempre più interpretato con finezza e tensione come evidenzia alla perfezione l’Ognisanti di Bertani, che indica una strada che convince appieno. L’estremo occidente della regione ha in Cavalchina, Corte Gardoni e Monte del Frà tre stelle di assoluto valore, interpreti di un territorio che gioca le sue carte sulla fragranza e la raffinatezza dei vini, quasi a fare da contraltare al Soave dove invece la garganega regna egemone e caratterizza le migliori etichette con personalità e grinta.
Il distretto di Conegliano Valdobbiadene inanella una serie di etichette di assoluto valore impreziosita dal debutto di Borgoluce, interprete di un nuovo modo di concepire l’agricoltura, rinunciando alla monocoltura e sviluppando la grande azienda in armonia con l’ambiente. Si conferma il ruolo dei Colli Euganei e Berici nella valorizzazione dei vitigni del bordolese, mentre segnaliamo con grande soddisfazione il successo della Lessinia, territorio poco conosciuto dove il binomio vitigno territorio consente la produzione di spumanti Metodo Classico di grande fascino come testimoniano Casa Cecchin e Ca’ Rugate.
- Amarone della Valpolicella ’16 – Famiglia Cottini Monte Zovo (intrigante)
- Amarone della Valpolicella Campo dei Gigli ’16 – Tenuta Sant’Antonio (uno dei vini più buoni della degustazione)
- Amarone della Valpolicella Case Vecie ’15 – Brigaldara (è una mia passione lo assaggio quasi tutti gli anni e mi piace)
- Amarone della Valpolicella Cl. ’16 – Allegrini (ne saprete sicuramente più di me)
- Amarone della Valpolicella Cl. ’13 – Secondo Marco (degustato al mattino in un’altra degustazione e nel pomeriggio qui. Vino buonissimo, ma tanto, tanto)
- Amarone della Valpolicella Cl. Albasini ’13 – Villa Spinosa (ne saprete sicuramente più di me)
- Amarone della Valpolicella Cl. Ca’ Florian Ris. ’12 – Tommasi Viticoltori (ne saprete sicuramente più di me)
- Amarone della Valpolicella Cl. Capitel Monte Olmi Ris. ’15 – F.lli Tedeschi (mi è piaciuto)
- Amarone della Valpolicella Cl. Leone Zardini Ris. ’13 – Pietro Zardini (lui ha sempre la mia approvazione, mi piacciono i suoi amaroni e i suoi vini)
- Amarone della Valpolicella Cl. Mazzano ’12 – Masi (ne saprete sicuramente più di me)
- Amarone della Valpolicella Cl. Monte Ca’ Bianca Ris. ’15 – Lorenzo Begali (interessante)
- Amarone della Valpolicella Cl. Ris. ’09 – Giuseppe Quintarelli (almeno una bottiglia potevate mandarla)
- Amarone della Valpolicella Cl. Sant’Urbano ’16 – Speri (molto interessante… come sempre il Sant?Urbano)
- Amarone della Valpolicella Mai Dire Mai ’13 – Pasqua (ne saprete sicuramente più di me)
- Bardolino Sup. Pràdicà ’18 – Corte Gardoni (ne saprete sicuramente più di me, molto di più)
- Capitel Croce ’19 – Roberto Anselmi
- Cartizze Brut La Rivetta – Villa Sandi (ne saprete sicuramente più di me)
- Colli Berici Carmenere Carminium ’16 – Inama (da questa cantina si aspettano sempre prodotti interessanti, questo lo è)
- Colli Euganei Cabernet Borgo delle Casette Ris. ’16 – Il Filò delle Vigne (cantina visitata da poco, una degustazione ampia e interessante, il vino migliore di quel giorno era stato proprio questo qui)
- Colli Euganei Merlot Ris. ’15 – Vignalta (da sempre un merlot interessante)
- Conegliano Valdobbiadene Rive di Soligo Extra Brut ’19 – BiancaVigna (qualcosa di più di un semplice prosecco)
- Custoza Sup. Amedeo ’18 – Cavalchina (ne saprete sicuramente più di me)
- Custoza Sup. Ca’ del Magro ’18 – Monte del Frà (ne saprete sicuramente più di me)
- Frank! ’18 – Barollo (come pennellare un vino, ecco si può. Nelle annate vecchie ci trovavo materia)
- Lessini Durello Dosaggio Zero M. Cl. Ris. ’14 – Casa Cecchin (interessante, in particolare quando si apre un’altra bottiglia. Quella che stavate servendo era secca e nessuno se ne accorge di queste cose)
- Lessini Durello Pas Dosé M. Cl. Amedeo Ris. ’15 – Ca’ Rugate (ne saprete sicuramente più di me)
- Lugana Molceo Ris. ’18 – Ottella (ne saprete sicuramente più di me)
- Lugana Sergio Zenato Ris. ’17 – Zenato (ne saprete sicuramente più di me)
- Madre ’18 – Italo Cescon (uno dei vini che mi piace sempre, quest’anno ancora di più)
- Riesling Renano Collezione di Famiglia ’16 – Roeno (interessante)
- Soave Cl. Calvarino ’18 – Leonildo Pieropan (un grande vino, una grande bottiglia)
- Soave Cl. Campo Vulcano ’19 – I Campi (felicissimo di trovarlo qui, anche perché è buono ASSAI!)
- Soave Cl. La Froscà ’18 – Gini (di loro ci dovrebbero stare tutti i vini)
- Soave Sup. Il Casale ’18 – Agostino Vicentini (non l’ho degustato)
- Soave Sup. Runcata ’18 – Dal Cero Tenuta Corte Giacobbe (uno dei miei sedici vini migliori degustati su 321)
- Valdobbiadene Brut Ius Naturae ’19 – Bortolomiol (ne saprete sicuramente più di me, poi intuiscono che ci debbono stare)
- Valdobbiadene Brut Particella 68 ’19 – Sorelle Bronca (ne saprete sicuramente più di me, poi intuiscono che ci debbono stare)
- Valdobbiadene Extra Dry Casté ’19 – Merotto (ne saprete sicuramente più di me, poi intuiscono che ci debbono stare)
- Valdobbiadene Extra Dry Giustino B ’19 – Ruggeri & C. (ne saprete sicuramente più di me, poi intuiscono che ci debbono stare)
- Valdobbiadene Rive di Collalto Extra Brut ’19 – Borgoluce (ne saprete sicuramente più di me, poi intuiscono che ci debbono stare)
- Valdobbiadene Rive di Refrontolo Brut Col Del Forno ’19 – Andreola (ne saprete sicuramente più di me, poi intuiscono che ci debbono stare)
- Valpolicella Cl. Sup. Campo Morar ’17 – Viviani (intrigante)
- Valpolicella Cl. Sup. Ognisanti ’18 – Bertani (una buona Valpolicella)
- Valpolicella Sup. Brolo dei Giusti ’15 – Cantina Valpantena Verona (forse la bottiglia non stava bene)
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