Ristorante Vecchia Marina
Lungomare Trento, 37
Roseto degli Abruzzi (Te)
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Eccolo uno di quei locali che mi fanno agitare fin dalla sera prima con il pensiero di andare a godere di una cena, di un pranzo, di belle e simpatiche persone.
Vi sto parlando del ristorante Vecchia Marina a Roseto degli Abruzzi. Quando scendo dalla macchina il mio primo pensiero va all’annusare il sapore del mare. Quel sapore che ritroverò in maniera impeccabile nei piatti di Gennaro D’Ignazio, Giovanni Parnanzone e di Loredana, sorella di Gennaro e moglie di Giovanni. Oggi c’è anche una motivazione in più nel venire da loro, lo capirete alla fine del mio scritto.
La compagnia di stasera è molto bella. Siamo io, il mio amico, compagno di avventura, Marco Catena e Valentina Di Camillo proprietaria, insieme alla sua famiglia dell’azienda Tenuta I Fauri.
Io e Marco veniamo da una giornata fantastica di visite in cantine che apprezzo molto.
Abbiamo iniziato con Ausonia ad Atri, proseguito con Francesco Massetti a Colonnella, siamo andati a stuzzicare qualcosa da Fracassa Salumi a Sant’Egidio alla Vibrata, per poi finire con una visita e una degustazione fantastica da Barone Cornacchia a Torano Nuovo.
Essere stanchi? Tutto passa quando si vivono momenti tanto belli… e c’è da vivere una cena da ricordare.
Eccolo il mio racconto. Dopo i saluti e il regalo a Valentina del libro sulle Premiate Trattorie Italiane, di cui la Vecchia Marina fa parte, siamo pronti a brindare con il Trebbiano d’Abruzzo Baldovino 2019 di Tenuta I Fauri, un brindisi all’amicizia vera.
Mentre brindiamo, Gennaro, con un sorriso fantastico ci elenca tutto ciò che ci vuole far mangiare. La fame c’è e si parte.
Quando vuoi stupirmi fammi godere così. Non so come riuscite a far diventare così croccanti queste seppie. Sembra di stare a mangiare un biscotto, ma poi sanno di pesce, sanno di mare, sanno di piacere. Boccone buonissimo, ve lo chiederò ogni volta che verrò da voi.
Tonno! Gennaro conosce tutto il percorso di questo tonno, se gli chiedi che pesci stanno passando adesso nel mare davanti al suo ristorante, lui ti sa dire: il pesce, la pezzatura e se è l’ora giusta per pescarli.”
Per questo poi, te lo porta a tavola in maniera impeccabile perché lo sa trattare per portarlo al massimo del gusto e qui di gusto ce ne era tantissimo. Un susseguirsi di qualità e bontà.
Olive ascolane ripiene di gamberi, oggi ancora più grande il formato, le migliori olive ascolane cucinate da loro, più buone che mai.
Il padellotto di scampi aglio, olio e peperoncino. Se penso a uno dei piatti che rispecchia interamente i miei gusti, il pensiero va al padellotto della Vecchia Marina. Un piatto che non potrei fare a meno di prendere venendo qui, fino a pensare che se ci potessi venire spesso, una volta me ne farei fare uno doppio solo per me. Pane fresco di quello che mi avete messo in tavola l’ultima volta e gli scampi che sono nel padellotto. Portatemi un gran vino pecorino abruzzese e lasciatemi da solo. Li mangerei con tanto gusto, perché gusto danno, li mangerei con tanto piacere, perché tanto piacere danno. Alternerei uno scampo da succhiare in ogni parte di lui e poi una zuppetta con il pane. Un sorso di vino e poi un altro e un altro ancora fino a finire il tutto, poi pulire la padella con il pane meglio di una lavastoviglie. Infine mi alzerei, andrei in cucina con la padella pulitissima e griderei a tutto lo staff della Vecchia Marina… siete fantastici.
Calamaretti e gamberi. Piatto da mangiare con il cucchiaio, sapori incredibili, olio, salsa, goduria e poi proporgli di farci una pasta con questo pesce stupendo; le richieste, i desideri qui li sanno esaudire, ed eccoli gli spaghetti con i calamaretti e i gamberi. Impeccabili.
Nel frattempo il Trebbiano è finito, si passa al Cerasuolo d’Abruzzo, giustamente della Tenuta I Fauri, vino molto apprezzabile.
Arriva un altro dei piatti che mi piace tantissimo. Padella con vongole e il pescato del giorno in guazzetto. Il sugo delle vongole si mischia con il pesce e inizi a mangiare piano, appena si fa un po’ di spazio è inevitabile la voglia di inzuppare il pane croccante in questo sublime guazzetto, con questo liquido mi ci farei la doccia. Da non stancarsi mai. Oggi c’erano dei piccoli scorfani da un sapore infinito.
Si passa ai dolci. Qui c’è aria di casa, di dolci della nonna, della mamma… uno più buono dell’altro. Ma c’era un croccante pazzesco. Dolce che si candida a diventare uno dei miei dolci migliori per l’anno 2020.
Finiamo con una granatina agli agrumi. Sentire Gennaro raccontarmi di questo capolavoro è stato un immenso piacere. Sperimentare per poi arrivare a freschezza, infinita bontà, un boccone che sembra semplice, ma se poi arriva a tale qualità, significa che c’è ricerca per il meglio che esiste. Mi alzo in piedi e applaudo… mi è venuta voglia di ricominciare.
Alla fine di una cena ottima arrivo a dire: “Qui godo del mare, godo della sapienza di Gennaro e Giovanni, senza dimenticare Loredana in cucina. Insomma una gran bella famiglia che rende questo locale qualcosa da provare assolutamente. Io ci sono stato, purtroppo, solo due volte, ogni volta ho provato grande piacere in ogni piatto che arriva dalla cucina al tavolo. I loro crudi sono inusuali, intriganti e tantissimo “BONI”. Il padellotto di scampi aglio, olio e peperoncino è un’idea che arriva dal cielo… infatti sono celestiali. Il pesce in mezzo guazzetto di vongole è pieno di goduria. Poi i dolci, poi i vini, poi lo spettacolo è qui in tutto e per tutto. Ecco per tutto questo e anche di più ho dato a loro il mio adesivo per locale consigliato da il Gourmet Errante.
La Vecchia Marina è una delle tredici premiate trattorie italiane e io dico: EWWIWA LE PREMIATE TRATTORIE ITALIANE!
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