Chianti Classico Collection 2021
Anteprime Toscane
Chiostro Grande del Museo di Santa Maria Novella
Firenze
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Ma dove ci avete portato a degustare? Un posto bellissimo, adoro i chiostri, non li immagino con i preti, i frati, le monache che pregano, li immagino pieni di piacere, di gusto, ecco oggi il chiostro grande del Museo di Santa Maria Novella è stato questo.
Al mio arrivo, sempre in anticipo, pioveva, ma era tanta l’euforia di mettermi seduto a degustare che le gocce sembravano asciutte.
La prima cosa è fare il tampone, un’organizzazione impeccabile mi aspettava e in 15 minuti circa esco negativo, la mia frase me la ripeto: bello essere positivo, essendo negativo.
Nel frattempo non piove più, vado a fare colazione, il mio budino di riso quando sono a Firenze mi aspetta.
Una foto a Santa Maria Novella non può mancare, arrivano le 9,20 e ci fanno entrare, seguendo un percorso organizzato alla perfezione arrivo al mio tavolo numero 41, le/i sommelier sono a disposizione per spiegarmi il modo come ordinare i vini, un attimo di perplessità sparisce al primo ordine, da quel momento tutto filerà liscio. Chissà che non sia un ottimo modo l’ordinare i vini con il cellulare.
Con molta calma, avendo visto che purtroppo mancavano diverse aziende, ho iniziato a riempire il carrello dei miei ordini, a sei a sei, per arrivare a 132 vini degustati.
La degustazione riguardava: Chianti Classico DOCG 2020 vini dal n° 1 al n° 9; Chianti Classico DOCG 2019 dal n° 10 al n° 83; Chianti Classico DOCG 2018 dal n° 84 al n° 158; Chianti Classico DOCG 2017 dal n° 159 al n° 184; Chianti Classico DOCG 2016 dal n° 185 al n° 188; Chianti Classico DOCG 2015 dal n° 189 al n° 196 (ma perché aspettare tutto questo tempo; Chianti Classico DOCG Riserva 2018 dal n° 197 al n° 239; Chianti Classico DOCG Riserva 2017 dal n° 240 al n° 295; Chianti Classico DOCG Riserva 2016 dal n° 296 al n° 324; Chianti Classico DOCG Riserva 2015 dal n° 325 al n° 331 (ripeto anche per la riserva, perché aspettare tutto questo tempo); Chianti Classico DOCG Riserva 2014 dal n°332 al n° 334 (Mah!); Chianti Classico DOCG Riserva 2012 un vino con il n° 335 (ma che te lo riporti si dice al mio paese); Chianti Classico DOCG Gran Selezione 2018 dal n° 336 al n° 360; Chianti Classico DOCG Gran Selezione 2017 dal n° 361 al n° 381; Chianti Classico DOCG Gran Selezione 2016 dal n° 382 al n° 417; Chianti Classico DOCG Gran Selezione 2015 dal n° 418 al n° 429 (stesso discorso per la riserva); Chianti Classico DOCG Gran Selezione 2013 dal n° 430 al n° 431 (mah!); Chianti Classico DOCG Gran Selezione 2012 un vino. Ancora Vin Santo del Chianti Classico DOC dal n° 434 al n° 468. Oltre ai vini c’erano gl oli DOP Chianti Classico dal n° 469 al n° 502.
Dai 132 vini mi sono usciti punteggi dal 90 al 95 per 37 vini, ecco i miei migliori nove.
Riecine – Chianti Classico DOCG Riserva 2018, Sangiovese 100%, bio, un campione da subito, profumi inebrianti, al primo sorso ho sorriso, al secondo la bocca il palato si sono riempiti di gusto, vino da bere, bere e bere ancora perché gustare questo vino è piacere assai (96). Riecine si è beccato anche un 95 con il loro Chianti Classico DOCG 2019, Sangiovese 100%, i vini ottimi si riconoscono già dal profumo, poi in bocca per una beva stupenda, piccante di spezie precise, il tutto in equilibrio per una beva succosa.
Fattoria San Giusto A Rentennano – Chianti Classico DOCG Riserva Le Baroncole 2018, bio, Sangiovese 97%, Canaiolo 3%, bio, profumi di notevole bontà, bocca imperiosa, vino da bere oggi, domani e dopodomani, notevole livello (95). Della stessa azienda mi è piaciuto anche il Chianti Classico DOCG 2019 (91).
Poggerino – Chianti Classico DOCG Riserva 2018 Bugialla, Sangiovese 100%, bio, il profumo annuncia acidità equilibrata che si ripete in una beva piena di gusto, scorrevole in ogni dove (94). Della stessa azienda anche il Chianti Classico DOCG 2019 (93).
Monte Bernardi – Chianti Classico DOCG Retromarcia 2019, Sangiovese 100%, bio (biodinamico), vino da farmici la doccia prima ogni qualvolta devo andare e tornare dal vigneto per capire come si possa fare un vino tanto piacevole in tutto (94).
Le Cinciole – Chianti Classico DOCG Gran Selezione 2016 Aluigi (Campo ai Peri), bio, di questo vino avevo già scritto durante la mia visita in cantina, durante le mie anteprime: vino impeccabile, pieno di gusto, bocca, palato, lingua, guance si riempiono di piacere che diventa emozioni grandi. Vino che si candida a diventare tra i tre migliori rossi per l’anno 2021. Si ripete in tutto e per tutto (94). Di questa azienda mi è piaciuto anche il Chianti Classico DOCG 2017 (90+).
Castello di Monsanto – Chianti Classico DOCG Riserva 2018, Sangiovese 90%, Canaiolo 5%, Colorino 5%, profumi di uva (pare strano, ma poche volte si sentono così schietti), uva buona, vino che porta al piacere di alzarsi e applaudire (93). Della stessa azienda anche il Chianti Classico DOCG Gran Selezione Vigna Il Poggio 2016 (91).
Villa Calcinaia/Conti Capponi – Chianti Classico DOCG Gran Selezione 2018 Vigna Bastignano, Sangiovese 100%, bio, piacevole già al naso, si ripete in bocca in maniera molto invitante. Accetto l’invito e si fa piacere assai (93). Della stessa azienda anche il Chianti Classico DOCG Gran Selezione 2018 Vigna Contessa Luisa (90).
Caparsa – Chianti Classico DOCG Riserva 2018, Sangiovese 100%, bio, dal profumo arriva l’uva e tutto ciò che in un vino cerco,le pennellate didattiche andatele a cercare in altri lidi, mi piace dire di un vino: ha come difetto il neo sul viso di Cindy Crawford. (93). Della stessa azienda il Chianti Classico DOCG Riserva 2018 Doccio a Matteo (91).
Castell’in Villa – Chianti Classico DOCG 2017, Sangiovese 100%, vino piacevolissimo, pieno di finezza, da bere con gusto e piacere in ottima compagnia (92++).
Dopo questi vini eccone tre subito dietro con 92/100:
Istine – Chianti Classico DOCG 2019, Sangiovese 100%, bio;
Ottomani – Chianti Classico DOCG 2019, Sangiovese 100%, bio (biodinamico);
I Fabbri – Chianti Classico DOCG Riserva 2016, Sangiovese 100%, bio.
Ecco i vini che hanno raggiunto il punteggio di 91/100:
Querceto di Castellina – Chianti Classico DOCG 2019 L’aura, Sangiovese 100%, bio;
Fontodi – Chianti Classico DOCG 2018 Filetta di Lamole, Sangiovese 100%, bio;
I Fabbri – Chianti Classico DOCG 2018 Terra di Lamole, Sangiovese 90% e Canaiolo 19%, bio;
Isole e Olena – Chianti Classico DOCG 2018, Sangiovese 83%, Canaiolo 15% e Syrah 2%;
Podere Capaccia – Chianti Classico DOCG 2018, Sangiovese 100%;
Val delle Corti – Chianti Classico DOCG 2018, Sangiovese 95%, Canaiolo 5%;
Bibbiano – Chianti Classico DOCG Riserva 2018, Sangiovese 100%, bio;
L’Erta di Radda – Chianti Classico DOCG Riserva 2017, Sangiovese 100%, bio;
Ecco infine i vini che hanno raggiunto 90/100:
Podere Capaccia – Chianti Classico DOCG Riserva 2017, Sangiovese 100%;
Bibbiano – Chianti Classico DOCG 2019, Sangiovese 100%, bio;
Podere L’Aja – Chianti Classico DOCG 2016 Chielle, Sangiovese 90%, Canaiolo 5%, Colorino 5%;
Ottomani – Chianti Classico DOCG Riserva 2018, Sangiovese 100%;
Fattoria Le Fonti – Chianti Classico DOCG Riserva 2017, Sangiovese 100%, bio;
Castello di Ama – Chianti Classico DOCG Gran Selezione 2018 San Lorenzo, Sangiovese 80%, Malvasia Nera 13%, Merlot 7%;
Ormanni – Chianti Classico DOCG Gran Selezione 2016 Etichetta Storica, Sangiovese 100%, bio.
Oltre a questi vini, altri tre hanno raggiunto il punteggio sopra 90, ma purtroppo sono prove di botte, li aspetterò per l’anno prossimo, mi va di segnalarli lo stesso perché sono di aziende che mi piacciono assai. Eccoli:
Val delle Corti – Chianti Classico DOCG 2019, Sangiovese 95%, Canaiolo 5% (94/100);
L’Erta di Radda – Chianti Classico DOCG 2019, Sangiovese 95%, Canaiolo 5%, bio (93/100)
Isole e Olena – Chianti Classico DOCG 2019, Sangiovese 83%, Canaiolo 15%, Syrah 2% (91/100).
Ha chiusura di tutto posso affermare che dopo l’ottima annata 2016, si hanno due annate da tenere in molta considerazione come la 2018 e la 2019. Felice di aver riscontrato in degustazione, nei tanti vini che mi sono piaciuti, la conferma dopo gli assaggi in cantina.
Con molto piacere 11 di queste aziende hanno già il mio adesivo di azienda consigliata da il Gourmet Errante, altre lo meritano, glielo darò quando ci andrò.
All’anno prossimo, io continuerò a errare.
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