Supplizio a Roma.

All’ingresso un divano e una poltrona di pelle, per sedere ci sono anche degli sgabelli. Il menù propone poche cose, tutte invitanti. Volevo provare i supplì: decido per uno rosso, uno bianco e, visto che era disponibile, una mia passione la Crema fritta. Il supplì rosso arriva nel classico porta uova, c’è pure Arcangelo Dandini oggi, proprietario insieme a Lorenzo D’Ettorre del locale. Dice di aspettare un paio di minuti per farlo raffreddare ed apprezzarne meglio la bontà. Non ho dubbi su questo e mi viene da pensare che lo metterei un attimo sul divano perché questo fritto si merita le coccole. I due minuti sono passati non resisto più, ho l’acquolina in bocca, lo divido per sentirne i profumi e lo mangio lentamente per assaporarlo meglio. Le certezza vengono confermate. Il secondo è il bianco, buono lo stesso ma inferiore all’altro. Passo con curiosità alla crema fritta, la apro un profumo suadente mi arriva all’olfatto, crema, cannella …. Aspetta solo i miei denti, mi piace. Dal menù vedo altre cose che mi interessano, da provare la prossima volta. Prima di andare via prendo due supplì per un amico. Si avvicina un’altra persona che aveva qualche dubbio, dopo essersi leccata le labbra non ne aveva più………. Supplizio è pericoloso per la mia “dieta”, è un posto troppo invitante. Va bene anche per gli aperitivi e logicamente per una cenetta da ricordare.