Vulture – Basilcata 2 giorni da raccontare

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Vulture – Basilicata

Venosa – Forenza – Acerenza – Barile

13 – 14 Settembre 2015

Il tutto è nato con una telefonata di Daniel Malakunin Romano che mi diceva: ti va di venire nel Vulture per due giorni? Appena posso ti mando il programma per decidere. La mia risposta è stata: il programma non serve, lo organizzi te e andrà bene di sicuro. Adesso nel raccontarvi il tutto già vi dico che è andato tutto alla grande. Partenza domenica mattina con calma, appuntamento alle 9,30 a Valmontone, la compagnia è ottima. Le ore necessarie e utili per arrivare in Basilicata. All’entrata della Basilicata, lui, il Vulture è lì e ci darà compagnia nei due giorni. Una considerazione, io viaggio poco in macchina, uso treni ed aerei, ma ho viaggiato tanto per lavoro, quando accade di andare in macchina mi chiedo? Ma tutto il traffico di prima dove è andato? Anche per questo il viaggio tutto bene, si arriva giusto il tempo per il pranzo, ma si passa davanti all’Incompiuta di Venosa e due foto ci sono tutte. Il pranzo e la degustazione si sono svolti nel nuovo Centro della Civiltà dell’Aglianico. Una rapida decisione ci preme, prima il cibo o prima la degustazione? E’ l’ora di pranzo, si opta per il cibo, l’inizio è con un’ottima mozzarella di bufala del caseificio Az. Agricola Sabino, presente in sala,  davvero un buon prodotto, non male gli altri formaggi portati. Un plauso ai salumi dell’Azienda Sileno, solo “ciccia”, sale e pepe a far si che questi salumi mi sono rimasti impressi. Con noi per il pranzo i ragazzi del Dolce Forno Lucano, bello vedere giovani che si prodigano in lavori artigianali con prodotti ottimi, i loro Taralli sono buonissimi, così come i tozzetti e il dolce mangiato alla fine della degustazione. Pizza, Olio, finalmente un olio decente nel 2014. Infine i peperoni essiccati che ci accompagneranno insieme agli altri prodotti anche nella degustazione. Il tempo scorre, i vini da assaggiare non sono pochi quindi via a iniziare. 14 le aziende presenti per un totale di 40 vini. Eccole, precedute dal paese:  

Maschito: Musto Carmelitano e Casa Maschito;

Venosa: Cantina Bonifacio, Grifalco e Madonna delle Grazie;

Ripacandita: Eleano e Eubea;

Rapolla: Camerlengo;

Melfi: Carbone;

Barile: Basilisco, Mastrodomenico e Tenute D’Auria;

Rionero in Vulture: Tenuta i Gelsi;

Forenza: San Martino.

Mancano le più note e va bene così. Elencare tutti i vini sarebbe noioso, io ho scelto i miei 4 migliori:

Serra del Prete 2011 Aglianico del Vulture Doc, azienda Musto Carmelitano (86), un vino che mi piace da sempre come mi piace tutto di questa azienda, Elisabetta sa lavorare davvero bene e ci sorprenderà sempre di più. Non da meno gli altri due suoi vini in degustazione.

Daginestra 2011 Aglianico del Vulture Doc , azienda Grifalco (87), di loro avrei potuto mettere altro, ma ne parlerò in altre occasioni, questo è il loro Aglianico da vigne vecchie ed oggi era portentoso.

Stupor Mundi 2012 Aglianico del Vulture Doc  azienda Carbone (86), nelle note ho scritto “aspettalo tra qualche anno”, i loro vini sono buoni adesso e tra qualche anno, durante una visita da loro, non ricordo l’anno, comprai dei loro vini, oggi quel Stupor Mundi è buonissimo. Sono vini che ti lasciano sempre pensare, così come il loro Fiano 2013 (83) di oggi.

Roinos 2011 Aglianico del Vulture Doc dell’azienda Eubea (88), un vino che era tanto che non risentivo, un vino che non mi delude mai.

Con grande piacere alle 17,00 puntuali si conclude la degustazione. Un po’ di foto a ricordo dell’evento non fanno mai male. Un caffè adesso ci sta tutto, si prende davanti al Castello di Venosa, si prende insieme a uno dei produttori che era presente con i suoi vini alla degustazione, si prende con Antonio Cascarano, un uomo che definire euforico è poco. Accetta i nostri giudizi sui suoi vini e in grande ilarità ci fa godere un po’ di relax in questa bella piazza. Del suo bianco ne riparleremo a cena. Si sta facendo tardi e questo castello merita una visita, si fa il giro delle mura affascinati da un bel tramonto. E’ sera ed è ora di raggiungere il nostro alloggio. Le Masserie del Falco ci attendono, assegnate le camere ci si dà appuntamento per le 21,00 è qui che si cena, fuori è buio, ma se l’interno rispecchia l’esterno questo è davvero un gran bel posto. La mia camera è un appartamento molto bello, con tutti i confort necessari. La cena sarà nel Ristorante Lo Scrigno dei Sapori all’interno della Masseria, aperitivo all’esterno, il tavolo è molto bello e ci aspetta, la sorpresa è data dai vini, oltre a quelli portati dalla degustazione, Cecilia e Andrea di Grifalco ci fanno trovare aperti tre 2005 e un 2008.  La beva è a scelta e si inizia con piacere, e meno male, con il bianco di Camerlengo, l’apertura di oggi a pranzo gli ha fatto benissimo, si è pulito all’olfatto e intensificato in maniera piacevolissima al palato, il vino è: Accamilla 2013 Igt Basilicata Bianco (84+), accompagnarlo con l’antipasto è un piacere.

Antipasto: Cilindro di Podolica marinata alla camomilla con ricotta affumicata e gelato ai funghi carboncelli. Le due cose non si combinano bene, mangiate singolarmente non si riesce a capire quale delle due è più buona. L’Accamilla, il vino di Camerlengo finisce e ci resta la voglia.

Si decide di iniziare a versare un’annata vecchia di Grifalco, Gricos 2008 è un assemblaggio di tre vigneti, tra i più giovani dell’azienda, è un vino sempre piacevole che si beve con facilità e si accompagna con tante cose (85).

Primo piatto: Alice nel Paese delle Meraviglie, Raviolo liquido di Caciocavallo Podolico con Alice dello Jonio, un piatto molto bello, i ravioli sono cinque, uno diverso dall’altro ed è stato bello discutere di quale era il migliore. Un piatto davvero buono con due ravioli ottimi.

Si va avanti con i vini, il Grifalco 2005 purtroppo sa di tappo, si passa in contemporanea agli altri 2005, il Damaschito, l’ho preferito altre volte a questa bottiglia, un vino un po’ stanco anche dal colore, si aspetta, si aprirà. Bosco del Falco, questo mi piace e me lo porterò avanti fino alla fine della serata.

Secondo piatto: Stracotto di Podolica su vellutata di patate di montagna, ribes e levistico. Mi dicono di scecherare il barattolo di vetro, forse era meglio di no.

Il dolce: Vita … Unione tra Cielo & Terra, è un unione di tanti sapori che danno … vita buona.

Reclamiamo il cuoco, il giovane Gianfranco Bruno, per le foto, lui arriva tra gli applausi e con la piccola pasticceria. La serata è tranquilla e ci fa chiacchierare sulla giornata e altro, una cosa ci è stata spesso nei discorsi di oggi, il Gin e quindi perché non finire con un Gin Tonic. La mattina seguente tutti in gran forma e puntuali, davvero una compagnia perfetta, per visitare Acerenza, la “città cattedrale”  tra i Borghi più belli d’Italia, una bella passeggiata in una giornata bellissima è quello che ci vuole prima di andare per vigne e cantina dell’azienda Grifalco. Di questa azienda scriverò a parte, anche perché per fine anno dovrò scrivere ancora. Dopo il resto della giornata la nostra due giorni non può non finire a Barile per visitare il parco delle Cantine di Barile. Durante il tragitto si vedono anche le vigne di Ginestra e il panorama di Barile prima e dopo il paese. Le cantine sono chiuse anche perché si stanno effettuando dei lavori di fognatura e consolidamento del terreno. Si sta facendo tardi e Roma è lontana. Si riparte,  sono pienamente soddisfatto della due giorni, vado via con il pensiero alla grandine che ha rovinato un po’ di vigneti, vado via con la consapevolezza che l’Aglianico del Vulture mi piace e non da adesso. Dò vanto ad aziende più famose che hanno investito in questa terra facendo strada ad altre aziende che stanno lavorando bene. Ad altre che ancora devono lavorare per migliorare. Il territorio è davvero bello, il Vulture vigila con la sua imponenza e tutto fa sì che investire in Basilicata non sia davvero male. Un grazie a tutti i partecipanti alla due giorni per essere stati in sintonia con tutto e tutti. 

 

Pasquale Pace
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