Enoteca Celani
Viale Aldo Moro, 401
Frosinone
www.celanienoteca.it
Nu’ Bazzar
Di Salvatore Tassa
Via Prenestina, 27
Avuto (Fr)
www.salvatoretassa.it/nubazzar/
Quando si viene all’Enoteca Celani già si sa per certo che si starà bene. Si sarà coccolati da lui e da tutte le cose buone che ha e ti può far sentire, spiegare, con grandissima competenza. Di lui già ho scritto (http://www.ilgourmeterrante.it/sito/celani-enoteca-bar-2/) , oggi se ne è inventata una delle sue. La serata prevede la cucina di Salvatore Tassa “cuciniere libero” del ristorante le Colline Ciociare ad Acuto. Qui stasera con lui c’è lo staff del suo Bistrot. Il nome era Nu’, dalla primavera è diventato Nu’Bazzar. La serata era stata denominata: Salvatore Tassa “Cuciniere” esporta Nu’Bazzar. Solo per una sera la nuova cucina di Salvatore Tassa “Nu’Bazzar” si presenta nei locali dell’Enoteca Celani di Frosinone. Una serata in cui la cucina di Salvatore diventa profondamente fusion e il cibo è pronto a dialogare con voi senza pregiudizi. Variegati saranno i vini proposti dall’Enoteca Celani per accompagnare le preparazioni di Salvatore. Arriviamo, il tavolo è il tavolo di Antonio, al nostro fianco si sta preparando il primo stuzzichino. Scegliamo il primo vino che è in mescita: Bucci – Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore 2013, è sempre una garanzia, un assaggio e si decide di prenderne un’intera bottiglia che si può dividere con i nostri vicini di tavolo. Ecco il primo piatto: sopradito di riso con rape rosse, mandorle e Campari. Da accompagnare a un Negroni o a un Americano non con il vino. Si va avanti, arriva il “cuciniere” e si ferma vicino a noi con il suo Campari. E’ un piacere ascoltarlo, ha l’entusiasmo di un ragazzo. Arriva accompagnato da una ragazza dello staff con tanto di camice del Nu’Bazzar, arriva con un gran piatto, tra i più buoni della serata: cartoccio di patata alla vaniglia, alici del Cantabrico, mango e verdure. Davvero un piatto buonissimo e molto carino. Ogni boccone è un piacere, finisce con la voglia di un bis. Si va veloce ed ecco un altro piatto: Philcheese: pane libanese ripieno di formaggio di vacca locale, rosbif di scottona e senape di Digione. Bella e buona idea “cuciniere”, il pane croccante, il formaggio buonissimo, il resto perfetto, con tre piatti ci hai fatto fare mezzo giro del mondo … e non è finita. Via veloce, ci stai stuzzicando: Tacos di scottona, funghi peperoni rossi, salsa guacamole, daikon e menta fresca. Che combinazione di sapori. Impeccabile. Arriva il cesto per la cucina al vapore, io, quando vedo questo cesto, sento la passione salire a mille. La ragazza lo posa sul tavolo lo apre e gli occhi già godono, il palato? Godrà di sicuro. Raviolo al vapore con maiale nero casertano, gambero di Terracina, salsa mista di maionese e barbecue. Ricorderò per sempre il momento in cui ho messo la forchetta per spaccare il raviolo, ho sentito pienezza, tutto ciò mi ha fatto dire: merita un boccone solo. Così è stato ed è stato un boccone fantastico. Panino al vapore, maiale casertano e verdure marinate. la fantasia nei panini non ha mai fine. Hai “vogliaaaa” a panini ancora. Urge altro vino e Antonio, a ricordo di uno dei suoi viaggi in Piemonte, mi delizia con una mia conoscenza. Nessuno lo conosce ed è bello prima lodarlo e poi deliziare i compagni della cena, il vino è: Cascina Tavijn di Nadia Verrua anche detta “La Bandita” per il nome dato a un suo vino – Ruché di Castagnole Monferrato 2011. Lo verso, racconto delle foto a un Vinnatur e già i bicchieri sono vuoti. Lo riverso ed arriva la pasta: Fettuccina con i funghi, pomodori secchi saltati al Campari e mantecati con pecorino. Rieccolo il Campari una vera passione di Salvatore, ma non la mia in cucina. Una pausa, due foto, due grasse risate e il Ruché è finito. Antonio torna con un’altra mia passione, non sbaglia mai. Montevertine – Pian del Ciampolo 2011. Iniziamo la bottiglia con un piatto che chissà come andrà questo abbinamento, il piatto è: tonno sashimi marinato con olio di oliva, soia e lime. Ma io dico può succedere che in bene maledici un oste? Ebbene si con tutto il bene che ti voglio non ti posso che maledire “bonariamente” e sai perché? Perché non si può portare questo piatto senza una pagnotta di pane per fare la scarpetta. Ma ti ringrazio perché non lo hai fatto. e ci sono rimasto con una voglia infinita. Super piatto. Il vino? L’abbinamento? Tutto si scorda di fronte a un piatto così, il vino è buono di per se e tutto fila liscio. Intanto arriva una tazza vuota e un contenitore in polistirolo, arriva il dolce: Tiraminù una specie di Tiramisù, siamo diventati tre a dividere e meno male. Escono le cuoche, si scattano le foto, si fanno complimenti. Si pensa che una serata bellissima è finita, si pensa che questi due personaggi sono davvero bravi. Si pensa che ne è valsa la pena venire. Si pensa alla prossima volta, La prossima volta che sarà sempre troppo lontana anche se fosse domani. Si sta troppo bene all’Enoteca Celani, si sta troppo bene con la cucina del “cuciniere”. Nu’Bazzar ti meriti una visita al più presto in quel di Acuto, anche perché un menù per due a 50 euro di questo livello vale davvero un viaggio da ogni dove.
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