Ronco Severo
Via Ronchi, 93
Prepotto (Ud)
11 ettari da cui si ricavano 28000 bottiglie. Ecco, l’articolo potrebbe finire così. Dimostrazione di rese bassissime con un motto: “Per tornare a fare vino buono, bisognerebbe tornare indietro”. Inizio dalla salita fatta per arrivare nell’azienda di Ronco Severo, sulle pareti dove erano le vigne ho notato uno strato di pietra sempre più fine fino a trasformarsi in terra, mi è piaciuto tanto notarlo. Ma pensiamo ad ora. Quel giorno è stata una visita veloce, sapendo a ciò che poteva essere e che in parte è stato. Mi è mancato di vedere le vigne, ma di Stefano Novello mi fido, perché poi parlano i suoi vini, le vigne hanno un’età media di circa 45 anni, perché sono state piantate da 80 anni a 15 anni fa. Era un pomeriggio caldo, che poi si è trasformato in pioggia, vento e fresco. Io ero seduto al tavolo, vedevo tutto questo, ma nulla poteva distogliermi dall’assaggio dei suoi vini, dalla bellezza delle sue etichette, dal quel bambino in bilico sulla spalliera di una sedia che rappresenta un po’ la vita di Stefano, l’essersi rimesso in gioco sul modo di fare vino. Una parola sui bicchieri in cui ci versa il vino e via a degustare e a parlare di macerazioni. Prima di iniziare Stefano ci dice: i vini che andremo a degustare sono da appena 10 giorni in bottiglia.
- Pinot Grigio 2014, 13,50% di grado alcolico, 28 giorni sulle bucce in troncoconico, con follature manuali senza nessun controllo della temperatura, senza l’uso di lieviti, due anni circa in legni grandi da 20 hl. rovere di Slavonia, viene imbottigliato prima della vendemmia quando la luna è calante, senza nessuna filtratura, un vino che rispecchia l’annata, un po’ corto, ne ho assaggiati di migliori, dovrà fare il suo tempo in bottiglia, poi ne riparleremo per adesso (85+);
- Bianco Severo 2014, 13,50% di grado alcolico, da uvaggi di friulano 60%, chardonnay 30% e picolit 10%, assemblato dopo 46 giorni di macerazione, stesso procedimento del precedente, le rese in vigna sono di 25 hl. per ettaro, un vino che mi piace tanto, ci ritrovo tutto alla perfezione, alla faccia dell’annata, lo terrò in mente per risentirlo ancora, ancora (89);
- Bianco Severo 2013, il vino che fa il suo corso in maniera buonissima, bevimi adesso, ricordami sempre per bermi ogni volta che vuoi, ma sappi che questa mia acidità mi porterà avanti negli anni, sei buonissimo già adesso, poi si vedrà (91);
- Ribolla Gialla 2013, qui le lunghe fermentazioni si fanno in troncoconici da 10 hl. per il resto tutto come i precedenti vini, questo però resta in botti da 30 hl. per circa 11 mesi con le sue fecce nobili, altri 12 mesi di botte, l’imbottigliamento sempre con luna calante nei primi giorni di settembre, il colore mi entusiasma, è bellissimo, giallo, ricco, dai riflessi dorati, sembra un lingotto d’oro, il vino fa la sua parte (89);
- Friulano 2013, stesso procedimento degli altri per la lavorazione e il mantenimento prima di essere messo in bottiglia, un friulano molto caratteriale, se penso come è fatto è un gran buon friulano, quindi bravo, vorrei che tutti i vini fossero fatti così (88+);
- Friulano Riserva 2008, qui le riserve si fanno poche volte, questa è stata una sfida di Stefano, 2008 non una grande annata in Friuli e lui fa la riserva, lui fa un’ottima riserva, il tempo dirà … oggi è davvero buono (89+);
- Friulano 1999 lo chiama “la sua prima volta”, la sua prima macerazione lunga, lo apre e lo versa, lo vedo emozionarsi come quel bambino in bilico su quella sedia, fai bene a provare emozioni, le sto provando anche io, siamo davanti a un vino buonissimo, bravo assai … assai, come dice un amico pugliese che è con me in questi giorni, ecco vorrei finire la bottiglia (92);
- Refosco dal Peduncolo rosso 2014, stesso procedimento del bianco, questo mi piace tanto, nella mia vita non ho sentito tanti Refoschi che mi hanno emozionato, di questo, anche se giovane, mi piace la sua facile beva, non per questo un vino inferiore, anzi un Refosco che ho apprezzato tanto (88).
Finisce qui la nostra degustazione, dobbiamo andare, vedo il viso di Stefano rilassato, un peccato davvero lasciarlo, anche perché mi dice: Pasquale finalmente potevi bere il mio Merlot in purezza Artiul. Poi ci dice che aveva preparato anche un Pinot Grigio del 2005 e poi … e poi … tutto nella vita non si può fare. Una visita desiderata, voluta, visita a cui tenevo tantissimo, peccato che si è dovuto scappare, si sarebbe stappato ancora. Un salto in cantina, per vedere e fotografare i legni che si usano a Ronco Severo. Grazie a Stefano Novello e a sua moglie, complimenti per come siete e per come producete i vostri vini. Con l’occasione, ti ringrazio per tutta la disponibilità che mi dimostri durante le degustazioni in cui ci incontriamo. Ma sono vini che si fanno come vorrei che si facessero da tutte le parti, sono vini che mi piacciono, mi piace farli conoscere, grazie, grazie e a presto.
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