Agnanum di Raffaele Moccia
Via Vicinale Abbandonata degli Astroni, 3
Napoli
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La partenza dal paesello è avvenuta alla 6,30, la prima destinazione doveva essere la pasticceria di Pasquale Marigliano a Nola, peccato, chiuso per ferie. Abbiamo recuperato con un ottimo caffè e con un fantastico cappuccino nel bar Caldarelli Dolce e Salato.
L’arrivo da Agnanum previsto per le 9,30 è stato rispettato. Un sorridente Raffaele Moccia ci è venuto a prendere in prossimità dei sui vigneti.
Il tempo dei saluti e siamo saliti sul suo fuoristrada per inerpicarsi su vie di terra in mezzo ai suoi vigneti. Due ore piene di salite e discese dalla sua jeep per ammirare i suoi vigneti.
Falanghina e Piedirosso in ogni dove, in ogni posto. Ci fermiamo, scendiamo… Raffaele si inginocchia e ci fa vedere il lavoro che deve fare per mantenere i suoi terrazzamenti.
Un lavoro duro e continuo, svolto con passione maniacale, dimostrando orgoglio, passione, determinazione per far si che il tutto diventi sempre più qualcosa di immensamente unico.
Man mano che si sale ci rendiamo conto delle rese basse che danno queste vigne. Salendo il panorama si allarga sempre di più verso Napoli, verso la costa, si inizia a vedere Capri, il golfo di Napoli, il fumo della solfatara, si sale fino ad arrivare al muro che delimita il parco del cratere degli Astroni, dove c’è il famoso cru la Vigna delle Volpi. Il tempo scorre e la voglia di ascoltare Raffaele, di camminare con lui in mezzo al suo lavoro ti mette l’idea di tornare a trovarlo prima possibile.
A malincuore si abbandonano le vigne e si va in cantina. Raffaele mi fa conoscere sua figlia e suo cognato che hanno un’altra azienda dentro la proprietà di Agnanum. Allevano galline e polli, non può mancare l’occasione di bere un uovo fresco, lo buchiamo, ce lo portiamo alla bocca e via giù, un sapore che poche volte si sente al palato, uova di allevamenti liberi, a terra, sento le cosce del pollo che stanno confezionando, sono dure, resto con la voglia di mangiarlo, ma la promessa di tornare e assaporare questa delizia è ormai lanciata.
Si inizia a degustare.
Sabbia Vulcanica Falanghina Campania IGT 2020, vino imbottigliato da poco, il profumo ti cattura, la voglia di berlo è tanta, la beva è intensa piacevole, sapido, minerale, avvolgente, il piacere si allunga al palato, alle guance, ci torno sempre dopo ogni altro vino, resiste a tutte le mie sfide, un gran vino di un’annata sempre più interessante (90+).
Falanghina Campi Flegrei DOC 2020, mentre lo annuso mi tornano in mente le due ore trascorse nei vigneti, prendo la bottiglia e leggo lo scritto che Raffaele ha voluto nella sua contro etichetta, non è una poesia, è la realtà che capisci solo andando con lui in mezzo alla sua Falanghina, tutto quello che c’era nel vino di prima qui diventa finezza, classe e beva di qualcosa di ottimo assai (93).
Vigna del Pino Falanghina dei Campi Flegrei DOC 2003, uno dei cru di Agnanum, non poteva mancare l’annata vecchia, parte con una leggera ossidazione, non disturba, anzi pare dia piacere, il piacere arriva dopo dieci minuti, si ha voglia di godere e si gode assai. Vino bevuto a distanza di due giorni, dopo il viaggio di ritorno è diventata una bevuta storica, grazie per questa emozione (91++).
Sabbia Vulcanica Piedirosso Campania IGT 2020, mi fa piacere trovare in una bottiglia di Piedirosso tanta piacevolezza e facile beva, quei vini che mi fanno dire vino “bono” quando finisce, bella premessa per degustare gli altri due rossi (88).
Pér ‘e Palumm Campi Flegrei DOC 2020, imbottigliato da appena 4 giorni, mi viene da ridere nel leggere nella contro etichetta “non intervento”, Raffaele si riferisce alla lavorazione in cantina, io però, penso agli interventi che fa lui nelle vigne del Piedirosso, allora la felicità di star bevendo qualcosa che diventerà fantastica è gioia grande (93).
Pér ‘e Palumm Campi Flegrei DOC 2015, questo vino mi ha fatto pensare alle degustazioni di Teatro del Vino, ricordo di quest’annata, mi vengono in mente le mie valutazioni, la tanta materia che ci trovavo ma non in perfetta sintonia, oggi in questa azienda c’è un altro passo.
Oggi in ogni bottiglia ho trovato dei vini molto interessanti, molto buoni, ottimi direi. A finire non posso che essere pienamente soddisfatto di essere venuto a trovare Raffaele Moccia nella sua azienda, ci lasciamo con la promessa che quel salone ci deve vedere protagonisti per una giornata intera.
Non posso andare via senza aver omaggiato Raffaele e tutta la sua famiglia del mio adesivo per azienda consigliata da Il Gourmet Errante, la mia gioia è la felicità di Raffaele, ciò mi ha fatto immensamente piacere. Azienda consigliatissima. Vini che si fanno amare.
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