Al Capitan della Cittadella a Verona, a ricordo di una serata piacevole

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Al Capitan della Cittadella
Piazza della Cittadella, 7
Verona
www.alcapitan.it

Ogni volta che parcheggiavo al parcheggio della Cittadella mi dicevo: prima o poi ci andrò in questo locale, adoro il pesce e sapevo che vi si mangia pesce. L’occasione è capitata durante il Vinitaly di quest’anno, il mio amico Leonardo Bussoletti e sua moglie avevano prenotato per sei in anticipo, quando tutto doveva essere già scritto, il destino aveva detto ancora una volta no, ma il tempo e le temperature molto calde ci sono state a favore così ok per quattro e poi sul tardi per sette ma fuori. Perfetto ci siamo, finalmente mangerò al Capitan della Cittadella. Un ragazzo napoletano sarà a nostra disposizione fino alla fine, prima in modo professionale, poi come dovrebbe essere in un tavolo che ti chiede di scioglierti. Si inizia con il benvenuto, che ci viene servito dallo chef in persona per salutare Leonardo e darci qualche consiglio, il benvenuto sono dei mini tramezzini perfetti per aprire lo stomaco, come se ce ne fosse bisogno. L’inizio è folgorante, un’insalata di crostacei che solo a vederla ti viene l’acquolina, non è il mio piatto, lo assaggio e ne resto colpito. Arriva il mio antipasto, adoro i crudi di pesce: Gran piatto del Capitano, sei crudi per un piatto normale, le mangiate di crudo vero ci sono in pochi posti. Si continua con gli antipasti che faranno anche da primo piatto: l’insalata di mare con asparagi e zabaione di crostacei, gli asparagi ci sono in numero giusto, i crostacei anche, la maionese fa la sua ottima figura, un piatto buono, divertente, da scarpetta… con il dito chiaramente, dietetica. Per il vino si è scelto uno spumante e un Soave chiaramente si è a Verona, lo spumante era un Franciacorta, il Soave era di I Stefanini, un Soave classico Monte di Fice 2015, questi due vini sono la dimostrazione che è bello e buono bere con 44 euro in un ristorante così, basta saper scegliere. Arriva un gran piatto di fritto, sono le moleche fritte con polenta fritta, io ne vado matto, è stata una gradita sorpresa, erano buone e fritte benissimo, si continua a opera dello chef, arriva un piatto di pannocchie, sono strane, diverse dalle nostre, più piene di carne, ma sempre pannocchie sono, anche di queste vado matto. Arrivano le donne di Codivin e mentre mangiano un primo, arriva per tutti un gran piatto: Il pescato del giorno fritto, era buona la frittura di prima è buona anche questa, un piatto che sembra enorme, invece parlando, scherzando, ti accorgi che è finito e si resta con la voglia. Ci deve restare il posto per l’ottimo Millefoglie bianca della “Dolce Locanda” è il millefoglie di Perbellini, è il millefoglie del Capitan alla Cittadella, dico così, perché avendolo mangiato in diversi locali del gruppo, reputo quello di oggi tra i più buoni mai mangiati. Bellissimo da vedere, ottimo, buonissimo da mangiare, ogni boccone è un boccone di piacere grande. Un capolavoro della pasticceria italiana. Terminiamo con la Colomba di Pasqua della pasticceria Perbellini. Alla fine alzandomi, complimentandomi con il cuoco, facendo gli elogi al cameriere, esco soddisfatto dal ristorante perché è stata una buona cena, un ottimo servizio e una bella serata con persone con cui sto sempre bene.

Pasquale Pace
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