Antica Osteria del Mirasole
Via G. Matteotti, 17
San Giovanni in Persiceto (Bo)
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Andare a cena nell’Antica Osteria del Mirasole, è stato un sogno che si è avverato, e adesso che so che è così facile da raggiungere, sia quando si viene dal sud, sia quando si torna dal nord, il mio sogno diventerà ancora realtà e piacere.
Entrare qui è stato come tornare indietro nel tempo, è una delle tipiche osterie dallo stile rustico, accogliente e caldo… soprattutto per la brace nel caminetto sempre pronta per accogliere le splendide carni, dei propri allevamenti, che si mangiano già con gli occhi (Primo motivo per tornare!)
Il menù era un susseguirsi di emozioni, un elenco di piatti uno più buono dell’altro da non saper cosa scegliere. Tutto è stato molto interessante e piacevolissimo
Da una lista con qualche interessante etichetta di champagne, con pochi vini del resto d’Italia, ma con tanti della regione Emilia Romagna, ho scelto un vino che mi è sempre piaciuto. Dall’azienda Orsi Vigneto San Vito il suo Vigna del Grotto 2016 – Colli Bolognesi Pignoletto DOCG Classico Superiore, da uve grechetto gentile, il vino ci ha accompagnato per tutto il pasto, senza cedere nemmeno davanti alla salsiccia di fegato, alla fine della bottiglia si è meritata la foto a testa in giù con la scritta: vino “BONO” quando finisce.
Abbiamo iniziato con il benvenuto, che non poteva non essere uno dei prodotti tipici di queste zone, la mortadella, tagliata a coltello, profumata e goduriosa che con la pizza, come si dice a Roma: “E’ la morte sua!”
A seguire “Lumache vignarole con erbe dell’orto”. Se in un menù ci sono le lumache difficilmente non le prendo, e devo dire che questo, come inizio, è stato ottimo! Sapori che rimbalzavano nel palato, sulla lingua come un ballo rock. Avvolgere le lumache alle erbe, come a formare un panino, ha fatto, di questo piatto, un piatto simpaticissimo e molto ghiotto.
“Cipolla dorata al forno ripiena di fegati di coniglio”. Piatto diviso in due…peccato perché ci sono rimasto con la voglia! E meno male che l’unica pecca di questo locale era il pane, così ho potuto finire di mangiare la cipolla e i fegatini, fino alla fine, con le mani, per godere in maniera contadina, come mangiare sui campi. I fegatini erano buonissimi.
“Tortellini alla crema di latte (la panna da affioramento)”.
Dopo quattro giorni ancora non mi andava via il grandissimo sapore della crema e dei tortellini. La moglie di Franco Mirasole mi ha detto che ogni giorno almeno un cucchiaio di questi tortellini lo mangia, io li ho ancora in mente, mi ronzano nella testa, mi sono entrati nelle vene.
Ne ho ordinati mezza porzione ma per recuperare, la prossima volta, ne prenderò una…anzi no, una e mezza. Piatto fantastico in tutto, sarà uno dei miei tre migliori primi piatti per il 2019.
“Tagliatelle all’antico ragù di cortile (ragù con le rigaglie)”.
Da un sogno che si è realizzato, ne è nato un altro: avere, prima o poi, davanti a me, le tagliatelle con le rigaglie di Franco Mirasole, le fettuccine di Armando al Pantheon e le fettuccine con le rigaglie di Claudio e Fabrizio Gargioli. Ecco, sarebbe un sogno bellissimo, anche se non credo di riuscire a scegliere il piatto migliore, perché so già che sarebbero tutti a pari merito.
Dalle Pietanze, la bassa corte e le frattaglie: “Cervella e zucchine”. La panatura era perfetta così come la frittura. Le zucchine buonissime, il cervello lo avrei preferito più morbido perché più saporoso, ma sono gusti!
Pietanze, la bassa corte e le frattaglie: “Trippa grigia alla Parmigiana (foiolo, centopelle, cuffia)”. Due sono le caratteristiche che voglio evidenziare di questo piatto: “TRIPPA GRIGIA” non bianca; il taglio largo e spesso della stessa. E’ stato davvero un piacere mangiare questa ottima trippa, con il tocco in più di Franco, e vale a dire, una grattugiata di parmigiano davvero eccellente.
Pietanze, la bassa corte e le frattaglie: “Mazzafegate (salsiccia di fegato e peperoncino), costine di maiale”. La salsiccia è stata fantastica, adoro le salsicce di fegato e questa si è fatta adorare, di costine ne avrei mangiate altre due…e forse non solo!
Abbiamo terminato la cena con “La zuppa inglese”. Così come per le lumache, anche per la zuppa inglese, se presente nel menù, non riesco a non assaggiarla. Questa è stata da applausi, merita un ritorno immediato. Tutto era in equilibrio, immergere il cucchiaino in questa coppa è stato una goduria, ancor di più il sapore perfetto in bocca.
Caro Franco Mirasole, adesso che conosco la strada, so che questa è stata la prima di una lunga serie di cene.
A finire un elogio a tuo fratello e ai ragazzi del servizio, un servizio piacevolissimo, fatto di professionalità, simpatia, sorrisi, cortesie e coccole, servizio che, appena varcata la porta del locale, ti fa sentire a casa!
Un applauso alla tua signora che dirige il tutto in maniera impeccabile.
La sai una cosa? NON VEDO L’ORA DI TORNARE!
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