Antonella Corda, Argiolas, Cucina.eat… questo è stato il primo giorno in Sardegna

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Antonella Corda
di madre in vigna
Loc. Pranu Raimondo
Strada Statale 466 km. 6,800
Serdiana (Ca)
www.antonellacorda.it 

Cantina Argiolas Winery
Via Roma, 28/30
Serdiana (Ca)
www.argiolas.it

Cucina.eat
Piazza Galileo Galilei, 1
Cagliari

www.ilgourmeterrante.it
www.vinointorno.it 
www.codivin.com
www.cantinaconforme.it

 Mi piace scrivere del mio viaggio in Sardegna di giugno, quando mancano pochi giorni a quello verso la Sicilia. Ho sempre sognato di fare nella stessa estate tutte due le nostre principali e meravigliose isole.
Quest’anno il nostro giro tra vigne, cantine, natura, cultura, cibo e chissà che altro, ha avuto come destinazione la Sardegna.
Arriviamo a Cagliari con il volo da Roma, il tempo di noleggiare due macchine ed eccoci catapultati con grande piacere nella cantina di Antonella Corda. Questa azienda mi ha colpito tantissimo già dai miei primi assaggi avvenuti durante il Merano WineFestival 2018. Vini poi risentiti al Vinitaly 2019, vini che non vedevo l’ora di venirli a degustare in cantina, anche perché ero molto curioso di vedere la realtà di Antonella. La giornata è calda, prima che il sole si alzi ancora, si decide di andare prima in vigna… d’altronde il motto qui è: “di madre in vigna”.
Siamo nel comune di Serdiana, si visitano le vigne di Mitza Manna-Vermentino di Sardegna, Mitza Manna-Nuragus di Cagliari, Mitza S’Ollastu-Cannonau di Sardegna in località Ussana.
Antonella si sente a proprio agio tra i suoi terreni. Subito dopo aver salutato suo marito Christian, indaffarato nel trattamento con lo zolfo, un trentino trasferito in Sardegna per amore, ci trasferiamo in cantina.
L’accoglienza di Antonella continua in maniera eccelsa, visitiamo la moderna cantina. La pulizia regna sovrana, tutto è al suo posto, tutto è preciso per lavorare bene. Organizziamo la degustazione sul prato antistante la struttura, pane, salumi e formaggio per aiutarci a degustare i vini.
Nuragus di Cagliari DOC 2018; Vermentino di Sardegna DOC 2018 e 2017; Ziru Isola dei Niraghi IGT 2017, Cannonau di Sardegna DOC 2016, 2017…ho fatto l’elenco! Fare una descrizione dei vini dando i punteggi? Questa volta non me la sento! So che sono davanti a vini che mi piacciono tantissimo, in una delle aziende che preferisco da un anno ad oggi, felice che i miei amici abbiano apprezzato la qualità di questi prodotti, contento di starvi a raccontare la mia visita da Antonella Corda.
Mi è stato detto che chi innaffia le vigne, quando ce n’è bisogno e ce ne sarà sempre più bisogno, non fa vini naturali… io dico che davanti a tanta qualità mi serve di sapere delle cose che appuro quando vengo a fare visita in azienda e poi questi vini li bevo, li cerco, li consiglio, li seguo… li adoro.

Il tempo di un caffè, di un gelato, di un po’ di relax ed ecco che arriva la seconda visita della giornata… la storia del vino sardo non può non passare per la famiglia Argiolas.
Una visita che ho sempre desiderato fare. Per le vigne non c’è tempo, si visita la cantina, tutto è in fermento, si sta organizzando per il giorno dopo l’evento cantine aperte ed è previsto l’arrivo di circa 3000 persone. Noi seguiamo il percorso con la nostra guida… esterni ed interni della cantina di vinificazione, a finire la grande bottaia vecchia e quella che sarà inaugurata a breve, ma già funzionante. Infine lo stupendo mobile a vetri dove c’è un abbondante parte dello storico di Argiolas. Torniamo in superficie e ci accomodiamo in una delle sale degustazioni sopra il punto vendita. Qui da Argiolas si producono circa duemilioni di bottiglie, non ricordo in quante tipologie. I nostri assaggi sono stati sette, eccoli: 

Iselis Nasco di Cagliari DOC 2017 da uve nasco 100%; Cardena Isola dei Nuraghi DOC 2015 da uve fermentino di Sardegna con piccole aggiunte di altre uve; Cardanera Carignano del Sulcis DOC 2018 da uve carignano 100%; Iselis Monica di Sardegna DOC Superiore 2016 da uve monica 100%; Senes Cannonau di Sardegna DOC Riserva 2015 da uve cannonau 100%; Korem Bovale Isola dei Nuraghi IGT 2015 da uve 100% bovale; Turriga Isola dei Nuraghi IGT 2014 da uve cannonau per la maggior parte, con in più piccole quantità di carignano, bovale sardo e malvasia nera.
Spesso mi viene da dire: “quando si degusta in cantina, i vini sono più buoni”. Ecco sono tutti in perfetta forma, stilare le mie preferenze? Ripeto, mi piacciono, certo per finire non posso non essere di parte con il Turriga, un vino che mi piace da sempre, un vino che se lo bevo anche in un rifugio di montagna mi fa sentire la sensazione di stare con i piedi a bagno nello splendido mare sardo.
Mi piace tanto, fin dalla sua prima annata che sentii in anteprima al Vinitaly, il Senes, si vede che hanno studiato tanto su questo vino e questo fa si di stare davanti ad un ottimo vino, stare in un’azienda che ha fatto, fa e continuerà a fare la storia del vino sardo.

Il tempo scorre e si va a Cagliari, una passeggiata al Poetto è d’obbligo, il mare della Sardegna ti da sempre qualcosa in più, una bella passeggiata per stimolarci ancora di più l’appetito…neanche ci mancasse! Ci aspetta la cena da Cucina Eat.
Raggiunto il locale, c’è chi va a fare una passeggiata e chi come me resta a godersi il locale. Mi intrattengo con lo staff, nell’attesa mi arriva un aperitivo, uno spumante sardo di Sella & Mosca, l’Alghero Torbato Spumante Brut metodo classico DOC “Oscarì” 2016, da uve torbato 100%, un classico della cantina, anche se è cambiata l’etichetta e il nome, quando sono in Sardegna lo cerco sempre. Arrivano gli altri e si inizia. Abbiamo bevuto tanto vino, è caldo e una birra ci sta tutta, non sarda, ma la birra Perugia, prodotta da un amico dei proprietari del locale, una birra che è di una bevibiltà ottima. Anche un assaggio di vino non può mancare, qui ogni mese girano i produttori di vino sardi e cambiano i vini. Oggi c’è il Vermentino di Sardegna DOC Tenuta del Vulcano Pelao Azzesu 2017 della cantina Andrea Ledda. Un vino premiato dal Gambero Rosso con i tre bicchieri, felice di averlo bevuto, mi è piaciuto e cercherò di berlo ancora. Questo il bere, la cena è iniziata con un ottimo benvenuto, pane, salame e una salsa che ci sta benissimo. Il mio antipasto è stato: pollo ruspante, scarola, cardoncelli e senape. Il mio primo è stato: pasta, totani, limone e cime di rapa. Piatto invitante, sarebbe stato molto meglio scolare la pasta un minuto prima. Il nome del dolce non lo ricordo, ricordo però che ne abbiamo fatta fare un’altra porzione. Dolce estivo, con gelato e croccantezza, dolce a finire una giornata davvero molto interessante e che è stato bello raccontare. Giornata da ripetere, ma siamo solo al primo giorno e Sanluri dobbiamo raggiungere, al prossimo pezzo che racconterà il nostro secondo giorno in Sardegna.  

Pasquale Pace
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