Az. Agricola Curto Marco a La Morra (Cn)

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Azienda Agricola Curto Marco

Frazione Annunziata

Borgata Ciotto, 59

La Morra (Cn)

www.vinicurto.it

Inizio pensando a un sorriso, quando un’azienda si rispecchia in un sorriso, il sorriso è quello di Nadia Curto, dal primo giorno che l’ho conosciuta, prima ancora di sentire i suoi vini, ho pensato, questa donna è una donna spettacolare, sicuramente ci mette l’anima in quello che fa. La prima volta è stata diversi anni fa nei sotterani del Forte Prenestino a Roma, durante la manifestazione Enotica, quel giorno i vini non mi erano piaciuti poi così tanto, vini giovani, vini sentiti in condizioni di freddo in quei sotterranei, poi sempre in quell’ambiente li ho degustati, però ci andavo subito prima che si freddassero, sarà questo sarà che poi le annate sono cambiate, chissà che anche loro sono migliorati i vini mi sono sempre piaciuti di più. La voglia di andare a visitare la sua azienda è stata sempre maggiore. Poi è arrivata Enotica 2015, durante la quale Nadia si è presentata con un Barolo la Foia 2004 avvolto da un panno e da una borsa calda, il 2004 è una grande annata nel Barolo, quel giorno a Roma era un bel giorno di sole anche se freddo, il vino era caldo, avvolgente, buonissimo davvero, Nadia ne era felice e orgogliosa di averci omaggiato di questa bottiglia bevuta insieme ad amici e ad altri produttori durante il pranzo al Forte Prenestino. Nel pomeriggio poi si sono sentiti gli altri, tra cui un buon 2010 di La Foia e un La Foia Arborina 2010 da aspettare. Tra questi anche un piacevole Dolcetto Gattera 2013. La voglia di visitare questa azienda era sempre di più. L’occasione arriva con il mio solito viaggio biennale durante il Cheese, il viaggio non si limita al Cheese, il viaggio è anche Langhe. Langhe è anche La Morra, Langhe è anche il famoso cedro che è vicino all’azienda di Nadia, Langhe è tante cose davvero belle da vivere. Arriva il fine settimana del Cheese e siccome con Nadia c’è una bella amicizia si decide di fare la visita di sabato tardo pomeriggio per fare anche un aperitivo e stare insieme a cena.  Si arriva che è quasi buio e il cielo non prospetta nulla di buono, ma noi siamo pronti a tutto. Si avvisa Nadia del leggero ritardo e della voglia di far vedere il cedro a chi non lo ha visto mai. Durante la salita il cielo butta tuoni e lampi che lo colorano di sensazioni belle davvero. Con loro arriva anche la pioggia che ci fa precipitare a rifugiarsi nella cantina dei Curto, il tempo per spiegare la lavorazione in vigna, sentita altre volte, ma oggi si è qui e quando si è in vigna le descrizioni, le domande, le risposte hanno sempre un altro senso. Le vigne vengono portate avanti fin dal 1960 dai genitori di Nadia, sono 4 ettari, sempre rispettando l’ambiente e il più naturale possibile. Le domande sono queste: Che concime usate? Solo concime naturale. Per l’erba? Solo mezzi meccanici. Insetticidi? Cosa sono è la risposta, qui si usano le trappole ferormoni al posto degli insetticidi, si usa la poltiglia bordolese per curare le malattie se ci sono. Le rese sono molto basse, l’uva viene raccolta in cassette arieggiate e vengono portate con un carrello elettrico per non far prendere il fumo del trattore all’uva. La pioggia aumenta, ma l’uva che è quasi pronta è davvero bella. Si va in cantina ed è bellissimo quello che vedo, una piccola cantina come una grande bomboniera. Una cantina molto bella. Ripartono le domande, come avviene la vinificazione? Viene svolta in vasche termo controllate, le follature le facciamo in vasche orizzontali dotate di un rotofermentatore. Usate lieviti? Lieviti qui no, qui nessun lievito e i vini non vengono ne filtrati e ne chiarificati, si assaggia il Barolo Arborina 2013 dalla botte grande, lascialo fare Nadia, ricorderò che l’ho sentito in botte, ti darà soddisfazioni. Il tempo passa e si deve fare l’aperitivo, si va in sala degustazioni, salumi e quattro ottimi formaggi ci aspettano. I vini di Curto si aprono tutti ed ecco le mie sensazioni:

  1. Dolcetto d’Alba 2014, dolcetto in purezza, dopo il 2013 ecco la nuova annata che rispecchia per piacevolezza la 2013, davvero un bel bere (85).
  2. Freisa 2013, freisa 100%, ecco la sorpresa di bere un vino che va giù che è un piacere, si era in sei e se anche un aperitivo la bottiglia finisce, bella sorpresa davvero, per profumi, per piacevolezza e per bevibilità (85+).
  3. Nebbiolo 2013, nebbiolo 100%, sono molto critico con i vini che hanno la dicitura nebbiolo, qui l’affetto me lo fa assaggiare e si va avanti.
  4. Barolo La Foia 2011, nebbiolo 100%, in anteprima un buon barolo davvero, buono come i già tanti Baroli 2011 sentiti fino a oggi, già tutti molto pronti (87).
  5. Barolo La Foia 2010, nebbiolo 100%, era lo stesso di Roma e il tempo gli da ragione, oggi è un vino più compiuto, un vino che ti avvolge di carattere e che ti da le spalle come per dirti, aspettami ti piacerò ancora di più (87+).
  6. La Foia Arborina 2010, nebbiolo 100%, qui il tempo è tiranno, mi sono sentito un calcio agli stinchi, lo devi aspettare, ma io accetto le sfide, sapendo di trovarmi davanti a un fuoriclasse (89).
  7. La Foia Arborina 2000, nebbiolo 100%, eccola l’amicizia, ecco l’apertura di un vino buonissimo, ci si guarda negli occhi, si guarda all’ora, si è fatto tardi è anche ora di andare a cena, portiamoci questa bottiglia che si aprirà ancora.

Piove ancora, ma in questi casi può perché andremo nel ristorante e si starà al calduccio. Il ristorante si chiama Fontanazza – Locanda in La Morra (www.locandafontanazza.it). I proprietari ci accolgono con grande simpatia, si prende il menù, come al solito ci metto un attimo a ordinare, arrivano i grissini, un classico in Piemonte, qui li fanno loro e sono davvero buoni, arriva lo spumante di un amico, lo spumante di Sergio Germano, di Ettore Germano, la sua Alta Langa, lui migliora sempre di più, buono l’abbinamento con il patè di fegatini di coniglio, cipolle caramellate e il pan brioche della Fontanazza è davvero super. I tajarin  in Piemonte non possono mancare, quindi Tajarin al ragù di agnello, davvero un buon primo piatto, anche per ricominciare ad assaporare il Barolo 2000 che ci aspetta e lo versiamo, sarà stata l’apertura anticipata, sarà stata la pioggia, sarà che davvero è un vino buonissimo, il punteggio mancava ed è un bel 91. Il massimo si raggiunge con il Carré di agnello al forno con le erbe aromatiche, ottima cottura, ce lo dividiamo con dispiacere, resta la voglia di tornare e prenderlo ancora. Il Barolo va giù che è un grande piacere, la serata è un grande piacere, la compagnia è ottima, il dolce ci vuole uno solo per tutti. Il dolce è: Semifreddo all’extra vergine di oliva con scaglie di cioccolato fondente e fiocchi di sale, i cucchiai si infilzano a lui e si fanno gli auguri  a Nadia per il suo compleanno. Un giusto finale per una visita bellissima, per una serata bellissima. Il tutto, ed è questa la cosa più importante, di avere di fronte un’azienda, dei vini che si fanno amare. Grazie a Nadia e a tuo marito per una visita e una serata da ricordare.

 

 

Pasquale Pace
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