Azienda Agricola Torre Fornello
Loc. Fornello
Ziano Piacentino (PC)
www.torrefornello.it
Ci eravamo lasciati con la cena all’Antica Locanda del Falco dove avevamo degustato i vini dell’Azienda Agricola Torre Fornello.
Bene, il giorno seguente andammo proprio lì, a Torre Fornello, nel Comune di Ziano Piacentino, in Val Tidone, tra i Colli Piacentini.
Ci aveva invitati proprio Enrico Sgorbati, titolare, mente e cuore pulsante dell’azienda, che ha prima ristrutturato l’intero complesso rurale ereditato dal nonno, per poi dargli nuova linfa: oggi Torre Fornello è sinonimo di vino (oltre 70 ettari vitati), arte e cultura, grazie al contenitore “Vigna delle Arti”, al cui interno si sviluppano concorsi, eventi e collaborazioni con prestigiosi artisti e istituzioni d’arte.
Enrico, con la sua voglia di fare e di sperimentare, sembrava quasi non sapere cosa fare da grande. Invece le idee le aveva chiare, eccome! Ha saputo unire la storia della sua famiglia alla sua passione per l’arte, ponendo il vino al centro di tutto. Cosa c’era di più bello?
Facemmo un giro completo di Torre Fornello per ammirare le sue bellezze architettoniche, le ampie stanze e la cantina, il tutto arricchito da sculture ed altri oggetti d’arte. Per non parlare poi del panorama meraviglioso che ci circondava: l’arte quando non era tangibile, la respiravamo.
Terminammo la visita con l’immancabile degustazione dei vini nella tavernetta, la ex stalla del 1600 restaurata appositamente per ospitare queste occasioni.
Degustammo per primi tre spumanti metodo classico: il Pinot Rosé (un Padosé 100% Pinot Nero del 2011), Enrico Primo (un brut 100% Chardonnay del 2012) e Olubra (un extra dry 90% Marsanne e 10% Malvasia di Candia del 2012). Tre vini molto gradevoli, specialmente Olubra, sia per le sue caratteristiche organolettiche interessanti, sia per il fatto di essere il primo spumante metodo classico prodotto con uve Marsanne, un vitigno tipico della valle del Rodano.
Assaggiammo poi due bianchi fermi, il Pratobianco (un blend di Sauvignon, Malvasia di Candia e Chardonnay del 2015) e il Donna Luigia (Malvasia di Candia in purezza del 2015), ai quali aggiungemmo “Una”, un vino biologico realizzato con Malvasia di Candia botritizzata e lasciata fermentare per 13 mesi in barrique. “Una” sta per “Una vigna, una varietà, una vendemmia, una mano, una bottiglia racchiude un pensiero”, frase riportata in etichetta e firmata da Roberto Gazzola del Ristorante La Palta, ideatore insieme a Sgorbati di questo vino.
Il grande lavoro di Enrico, soprattutto per quel che riguarda gli spumanti, lo percepivo ad ogni sorso: negli anni è riuscito a far apprezzare i suoi vini anche in una zona come quella dei Colli Piacentini che, storicamente, non si era mai distinta per la produzione di spumanti di qualità.
La perseveranza ed il rispetto del territorio sono i suoi tratti distintivi, vera dimostrazione che a Torre Fornello i vini non si sanno solo fare, ma anche raccontare.
Gianluca Ciotti e Pasquale Pace Il Gourmet Errante
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