Ristorante Consorzio
Via Monte di Pietà, 23
Torino
www.ristoranteconsorzio.it
Banco Vini e Alimenti
Via Mercanti, 13f
Torino
www.bancoviniealimenti.it
A Torino ci sono venuto per un convegno sulle trattorie organizzato dal Gambero Rosso, in cui erano presenti vari cuochi di ristoranti con tre gamberi. Prenoto in uno di questi, si unisce a noi un altro dei cuochi che parlava al convegno, mentre un altro ancora era già con noi. Prima di andare a cena, l’aperitivo lo facciamo nell’altro locale dei due soci, si tratta del Banco Vini e Alimenti, mi piace da subito, la porta a vetri scorrevole ti immette in un locale davvero piacevole e comunicativo, il tavolo in comune ci aspetta, ci sono persone che si conoscono e si ride e si scherza, tra loro c’è anche un produttore siciliano che mi piace assai, Giovanni Scarfone, assaggeremo anche il suo vino. Il primo vino che degustiamo è uno spumante di Franciacorta che voglio far conoscere a mio cugino Giovanni Milana, si chiama Solo Uva, siamo in tre e la bottiglia sparisce, il motto “il vino è buono quando finisce” funziona sempre, anche perché per stuzzicare ci viene portato un panino buonissimo: boccadillo di maiale con salsa piccante, sedano, menta e cipolla, al ricordo mi viene voglia di leccarmi le dita ancora adesso. Se torno a Torino non mancherò di mangiarlo di nuovo. Un altro stuzzichino ci sta bene, anche perché uno champagne non può mancare. Farina fritta e chips di topinambur con salsa di acciughe: un piatto piemontese che mi è piaciuto tanto. Lo champagne è di Pierre Gerbais – Brut Cuvée de Réserve da uve Pinot Nero 50%, Chardonnay 25% e Pinot Bianco 25%, uno champagne gradevolissimo, con la sua giusta acidità che piace e va giù che è un piacere, si assaggia anche il Faro 2013 di Bonavita, di Giovanni Scarfone, vino che cresce sempre di più, è davvero buono. Si paga si saluta e si passa in due minuti a piedi al Consorzio, consapevole che il Banco è un locale da consigliare e da tornarci. All’arrivo mi va l’occhio alla lavagne e vedo un vino che adoro, avverto subito i miei amici di cena che un vino l’ho già scelto, mi rispondono ok, scegli pure uno champagne, la lista mi piace, me ne piace uno in particolare e lo scelgo felice. Arriva il benvenuto, arrivano i pani, arriva lo champagne Vouette & Sorbèe – Blanc d’Argille 100% Chardonnay, azienda biodinamica, uno champagne che va diretto sulle papille gustative del piacere, un grande inizio. Primo antipasto: fiori di zucca ripieni di persico con emulsioni di vongole, siamo a Torino, rischio il pesce ma il piatto è buonissimo, buono il ripieno, buonissima l’emulsione di vongole, saporosa assai, con lo champagne va a nozze e si gode. Arriva un piatto a cui non avrei rinunciato mai: uovo croccante su spinaci, fonduta di Keen’s cheddar e pancetta croccante, è il mio piatto, perfetto, ghiotto, da bis. Per antipasto come rinunciare alle animelle? Infatti eccole: le assaggio escludendo le pere, ma prendendo tanto scalogno, le animelle sono buone assai. Arriva anche il mio piatto solo di animelle e scalogno e tutti ci si tuffano, davvero un altro piatto, le pere mi piacciono solo per frutta. Per i primi si va su tre classici: agnolotto gobbo, ravioli di finanziera e plin d’ortiche e seirass con alghe e baccalà, non ricordo la successione, non ricordo nulla, ricordo che i tre piatti sono finiti tra forchettate, risate e scarpette. Con i primi piatti finisce anche un ottimo Grignolino, anche vino della casa, di Cascina Tajavin, era il vino che stava segnato sulla lavagna, grande vino di Nadia Verrua, la bontà di questo merita un bis della Cascina Tajavin e quindi ecco arrivare La Bandita, abbinarlo con il piatto che assaggio da un altro tavolo si può, il piatto è: ombrina scottata con gallinacci e cervella di vitello, un abbinamento insolito il pesce con le cervella, ma ha una crosta perfetta, è davvero un piatto dal sapore lussurioso, non mi sfuggirà se ci sarà una prossima volta. Inizia il mio percorso del quinto quarto, questo è il mio secondo assaggio, lo mangio in compagnia di tutti e della buona Bandita. Fritto e varie ciotoline, una più buona dell’altra. Anche la Bandita finisce e il carrello dei formaggi è troppo invitante, quindi c’era il uno dei cuochi al tavolo che abruzzese è, insisteva per un vino della sua regione, con che berlo? Chiaramente con i formaggi, il vino è il Cerasuolo di Valentini, una gran buona accoppiata. I dolci a finire: raviolo dolce ripieno e un classico piemontese alla nocciola e cioccolata, il secondo davvero molto buono. Una giornata così, una serata così, quando si è tutti insieme e ancora non si ha voglia di chiudere, un ottimo Gin Tonic ci sta tutto. Tutto quello che avevo letto, sentitomi raccontare sul Consorzio l’ho potuto appurare in una serata da ricordare. Torino ha un altro locale del cuore… anzi due, Banco mi piace tanto.
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