Bererosa 2016
Palazzo Brancaccio
Viale del Monte Oppio, 7
Roma
Voglio iniziare dalla fine, dal mio andare via verso le 19,00. Voglio iniziare dicendo che è bello vedere tante belle donne eleganti arrivare a Bererosa, sarà che è l’ultima degustazione prima dell’estate, sarà che questa location è elegantissima, sarà che l’organizzazione sa fare questo evento, come altri eventi, sarà tutto ciò … divertitevi, io devo scappare. Torno all’inizio con l’incontro e il piacere di salutare Gino Manfredi, se lui mi dice vuoi sentire le due aziende che ho qui? La risposta è solo una … andiamo e sappi che sto tradendo il Trentodoc. Zucchi – Lambrusco, difficile inizio … forse un giorno li apprezzerò … forse. Gatta – Franciacorta, il primo Pinot Nero – 70 mesi sui lieviti, non ben definito, sicuro che negli anni a venire ne sentirò di buoni assai. Secondo spumante, si chiama Era, peccato non avergli chiesto il perché del nome, ma Gino alla prossima mi saprà dire. Poi ripenso al perché non gli ho chiesto di Era, perché è stato un colpo di bontà, uno spumante di 120 mesi sui lieviti (dieci anni), da degustare, rigustare e inseguire ancora, comprare? Il prezzo non è male, ma ci sta tutto. Complimenti per la scelta caro Gino. Lo saluto, il Trentodoc mi aspetta, banco di sinistra, inizio con il congratularmi con la sommelier, sapeva tutto degli spumanti, l’unico che ne aveva due è Revì, il primo il Rosé, come sempre ben fatto, un piacere berlo anche leggermente caldo, il secondo è il Cavaliere Nero, sentito al Vinitaly per la prima volta, si sta evolvendo alla grande, complimenti alla famiglia Malfer. Altri 4 spumanti Rosé Trentodoc, altre 4 garanzie, ecco senza dire tanto di più … garanzie di beva buona sicura: Pedrotti Brut Rosé, Maso Martis Brut Rosé, Letrari +4 Rosé e Ferrari Maximum. L’altra parte si farà dopo, per adesso è in doppia fila. Si va in Puglia, dagli spumanti D’Arapri, buoni, il loro rosé è sempre un po’ piacione, per questo mi piace; ops vedo un’amica, amica anche di Vinointorno, lei viene dalla Puglia ed è Maria Elena Giannattasio dell’azienda Biocantina Giannattasio che sapevo esserci e so che il suo rosato è davvero buono, dopo il successo di Vinointorno, lo spumante è buono, lei è carina e simpatica, un piacere farlo degustare ad amici e conoscenti. Si passa al top come sempre di questa manifestazione il rosato di Rosa del Golfo Vigna Mazzì, la reputo una riserva, un rosato cru … un rosato che non tradisce mai, oggi la bottiglia che mi hanno versato non stava bene, con piacere il sommelier me ne aperta un’altra e mi ha dato la conferma che non mi sbagliavo, ecco se qualcuno lo ha sentito in ossidazione, sappia che non era la bottiglia giusta. Vado di fretta quindi vado a salutare una coppia che produce spumante da “Cesanese” nel mio paese Olevano Romano, non male l’idea, peccato che venga mandato chissà dove, metodo charmat, imbottigliato a … basta, se dovete fare spumanti, fateli a casa vostra, sbagliate ma fateli a casa vostra. In Veneto c’è un’azienda che si è fatta conoscere qui due anni fa, un’azienda che seguo e che cresce, cresce, il loro rosato è tra i buoni in Italia, l’azienda è Monte Saline, il rosato si chiama Vintage Rosé ed è davvero buono anche questo 2015. Ecco adesso voglio fare una riflessione, sei dietro al banco di uno degli spumanti più buoni d’Italia, sei il sommelier, oggi, per questa azienda, lo stappi … lo vuoi sentire? Se lo hai sentito … come fai a servirlo in quelle condizioni, scarico di tutto, ti si dice e fai finta di nulla … ne resta ancora un calice e lo versi a un amico, insieme aspettiamo e la dimostrazione è chiara ed evidente, eccolo il Rosé D’Antan di Soldati La Scolca, sempre tra i più buoni d’Italia. Un altro spumante che non posso mancare di assaggiare è dell’azienda Castello di Stefanago il Cruasé, ma quanto sei buono oggi … avrò altre possibilità di degustarlo ancora e mi farà piacere assai. Degustati anche gli spumanti dell’azienda Le Manzane, purtroppo la foto è venuta mossa, due prosecchi rosé di buona beva, si aggirava tra i banchi la bellissima proprietaria, con lei come per tradizione è mancata la foto, chissà che quest’anno non sia la volta buona che non si faccia in azienda insieme a suo marito e alla sua famiglia. Gli spumanti da Sangiovesi mi piacciono, qui c’è quello di Casteani, il Rusada Brut Nature Millesimato 2013, già buono caldo, ancora di più a temperatura giusta. C’è ancora da sentire il banco a destra dei Trentodoc, quindi in sequenza e in qualità … no, no sono buoni tutti chi più chi meno ed eccoli: Balter Rosé, Abate Nero Brut Rosé, Moser Rosé, Endrizzi Brut Rosé Millesimato, Cembra Cantina di Montagna Oss 24 mesi. Sono qui e con piacere vado a risentire alla giusta temperatura il Maso Nero di Zeni, davvero tra i più buoni anche per le voci che girano in sala; il Cavaliere Nero … ci siamo davvero anche se al meglio non c’è mai fine; Maso Martis davvero … sono di parte e sto zitto. Abruzzo e Campania mi mancano quindi in serie il Baldovino di Tenuta I Fauri, in un mese sei cambiato e non è male davvero, Marisa Cuomo il Costa D’Amalfi Rosato, ormai un classico, finisco con il brindare con Alessandro Leoni con il Joi Rosé di San Salvatore, un sorso di Vetere e via ai saluti finali, ciao a Maria Elena Giannattasio con ancora un sorso del suo rosato. Ecco ho salutato tutti e torno all’inizio del mio pezzo, i giardini del Palazzo sono animatissimi, bella gente parla, ride, scherza, stuzzica, d’altronde tanto buon cibo c’è dietro i banchi. Io però devo scappare e vado via essendo consapevole che con Bererosa si finiscono, o quasi, le degustazioni dell’anno in maniera bella e buona. A settembre per le prossime degustazioni, a Sparkle di dicembre con Vini e Cucina.
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