Io bevo Cesanese secondo evento, il ricordo di una serata davvero interessante con vini di livello alto

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Io bevo Cesanese organizzato da
Terra del Cesanese Di Olevano Romano
seconda serata da RoBistrot
a raccontare le terre la geologa Cristina Pratesi
a raccontare i vini con i produttori Andrea Petrini.

Siamo alla seconda serata di “Io bevo Cesanese”, svoltasi questa volta in un locale a Olevano Romano, il RoBistrot, gestito dal proprietario Roberto Vergara e dal suo staff.
Nome dell’evento: “Narrazione geologica: Le Terre del Cesanese”.
Ma che gusto ci sarebbe solo a parlare? E allora ecco otto vini abbinati alla cucina del RoBistrot.
Saletta accogliente, tavoli e sedie distribuiti come meglio non si può.

Inizia la serata con la presentazione di “Io bevo Cesanese” da parte del presidente della Terra del Cesanese di Olevano Romano, Piero Riccardi, per poi discorrere sulla geologia del Cesanese di Affile, Anagni, Olevano Romano e Piglio insieme alla geologa Cristina Pratesi. Una storia di circa due milioni di anni fa, raccontata con parole semplici e convincenti, e dagli applausi finali, pare che abbia soddisfatto tutti i presenti. Complimenti a Cristina Pratesi.
Si continua con la presentazione di Andrea Petrini, relatore della serata, noto per il suo blog Percorsi di Vino, spalleggiato da Paolo Trimani dell’Enoteca Trimani a Roma e proprietario dell’azienda Colacicchi insieme a suo fratello Francesco Trimani, anche lui presente alla serata.

Otto i vini in degustazione:

 

  1. Cantine Formiconi – Cisinianum 2016 Cesanese di Affile DOC. E’ piaciuto a tutti, è un 2016, molto promettente. Ne ho degustato diversi di Cesanese 2016 e ve lo garantisco ne sono molto soddisfatto di quest’annata. Purtroppo è l’unica azienda senza un rappresentante in sala, ma il vino ha saputo trasmetterne comunque l’essenza.

 

  1. Carlo Noro – Collefurno 2016 Cesanese del Piglio DOGC. Appena imbottigliato, ma che carattere! Presente per l’azienda Valerio Noro. Qui la biodinamica si fa seriamente, senza essere stregoni; ricordo sempre le parole di Carlo Noro: “Non si fa filosofia o astrofisica, la biodinamica fondamentalmente è solo una cosa: la natura che incontra la natura”. Per approfondimenti potete leggere qui .
    Valerio ci preannuncia l’arrivo di altri due cru nell’azienda, quindi altri due motivi per cui vale la pena seguirli con attenzione.

 

  1. La Visciola – Mozzatta 2015 Cesanese del Piglio DOCG. Per me non c’è più nulla da dire su questo vino: è nelle mie vene, mi piace tantissimo, lo adoro. Piero Macciocca ce lo ha spiegato partendo dal suo terreno, dimora del cru Mozzatta.

 

  1. Marco Antonelli – Cru Morra Rossa Riserva 2015. Prova di botte (ancora da definire), starsene in bottiglia non potrà che fargli bene. Lo conoscevo già e sono sicuro di ciò che diventerà. Marco ha portato anche il 2016 e già sapete cosa ne penso di questa annata: tenete a bada la vostra voglia di Cesanese e aspettatelo: questo sarà un grande vino.

 

  1. Az. Agricola Milana – ZeroCinqueDieci 2015, Cesanese di Olevano Romano DOC. Facilità di beva incredibile. Come dico sempre: “vino bono quando finisce”. E questo finisce in un lampo. Presente, per l’azienda, Alessandra Cianca, moglie di Giancarlo Milana; alla domanda da parte di Andrea Petrini sull’origine del nome del vino, lei ha risposto simpaticamente, strappandoci due grasse risate che hanno fatto bene alla serata, già di per se molto piacevole… come questo vino.

 

  1. Piero Riccardi Lorella Reale – Càlitro 2015 Cesanese di Olevano Romano DOC. Che potenza, che vino! Quanto mi piace, ormai è cosa nota. Vorrei solo poterlo sentire senza quel legno che me lo blocca sulla punta della lingua. Presente per l’azienda Piero Riccardi, a cui piace tantissimo parlare di territori e di Cesanese in ogni dove, difenderlo in ogni dove. Avanti così Presidente, i frutti del lavoro li raccoglierete presto.

 

  1. Tenuta al Campo – Cesanese di Olevano Romano 2015 DOC. Un vino che si conferma sempre di più, pieno di forza e classe allo stesso tempo. Presente per l’azienda un orgogliosissimo Fernando Proietti. E fa bene ad esserlo.

 

  1. Colacicchi Anagni – Tufano 2015 IGT Lazio Cesanese 2014. Alla faccia dell’annata! Conoscevo e mi piaceva già questo vino, oggi ancor più sorprendente. Presenti come anticipato, i fratelli Trimani, Francesco e Paolo. Specialmente Paolo, che ha accompagnato Andrea Petrini nella degustazione, parlando del suo vino l’ho sentito giustamente orgoglioso del lavoro svolto. Mi complimento con voi per questo buonissimo Cesanese.

Una degustazione che ha evidenziato le differenze tra i vari Cesanese, specialmente tra i territori di Olevano e del Piglio e che destano crescente curiosità ed interesse per questo vitigno.
Vi sarete accorti che non ho assegnato alcun punteggio: premesso che sarebbero stati tutti tra 87 e 92, ho preferito dar voce al vitigno, il vero protagonista.
Complimenti a tutti, è stata una bella serata e lo dimostrano i tanti applausi ricevuti dai produttori presenti, a Cristina Pratesi, Andrea Petrini e l’enologa Letizia Rocchi. Complimenti anche a Roberto Vergara che ci ha ospitato e deliziato con le sue ottime pietanze, specialmente patate e ventricina e la trippa.

Mancano ancora tre appuntamenti alla fine della manifestazione, per cui vi invito a prenotarvi per il prossimo che si terrà venerdì 26 gennaio alle ore 19.00 presso il ristorante Il Boschetto a Olevano Romano, dove faremo una verticale di vari Cesanese.
Io ci sarò, vi aspetto. Vi aspettiamo.

Pasquale Pace Il Gourmet Errante e Gianluca Ciotti

Pasquale Pace
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