Bibenda 2018
La guida della Fondazione Italiana Sommelier
Roma 18/11/2017
Hotel Cavalieri Hilton
Roma
www.bibenda.it
Prima del racconto, ecco il link al mio album.
La giornata è iniziata con una passeggiata e con un pranzetto alla Trattoria Monti, un posto in cui non ero mai stato. E’ una di quelle trattorie che stanno bene in ogni paese e in ogni quartiere di questa nostra Italia. Degno di nota il fritto di cervello, verace il primo (proprio da classica trattoria), delle mezze maniche con pecorino di fossa, salsiccia e pepe nero, un piatto ghiotto, pasta cotta come mi piace a me, bella al dente. Poi il secondo, un gran buon calamaro: ripieno perfetto e salsa da scarpetta. Il tutto accompagnato dallo Zero Infinito di Pojer & Sandri, in maniera piacevole e goduriosa.
Il caffè si prende da Regoli, in via dello Statuto, per mangiarci insieme l’ottimo maritozzo con la panna… purtroppo però è sabato e alle 15,00 i maritozzi sono finiti. Ma non ci si perde di coraggio, perché in fondo c’è sempre una buonissima bavarese da dividersi.
Saluto le persone che sono con me e tra mezzi pubblici, sempre precisi, e due passi a piedi, raggiungo l’albergo dove passerò la notte. Un bel tramonto romano mi regala l’anticipo a quella che sarà una bellissima serata. Mi preparo e piano, piano mi avvicino all’Hotel Cavalieri Hilton, seppur con la testa rivolta ad una partita importante che si sta svolgendo nei pressi…
All’arrivo l’atmosfera è incredibile, esaltante; sò già come evolverà la serata, per questo mi complimento con l’organizzazione, impeccabile come ogni anno. Adoro arrivare presto, per scattare le foto ai tanti vini che mi piacciono e che conosco, soprattutto chi li fa.
I produttori, che arrivano a scaglioni, me li saluto uno ad uno, così come i sommelier in servizio, quest’anno più sciolti di altre volte e quindi più simpatici e umani. Mi chiedo chi sarà il o la sommelier del mio tavolo e, nel mentre, vedo con grandissima sorpresa il sorriso di Jessica Caravello. Tutto potevo immaginare, tranne che fosse al mio tavolo: troppo, troppo felice. La felicità, tanta, arriva anche dall’evento che si sta svolgendo in uno stadio di calcio qui vicino.
Sono seduto con amici, produttori della mia regione, dell’Umbria e del Piemonte, insomma un ottimo tavolo, insomma ci sarà da bere bene e divertirsi. Intanto che diamo la comanda a Jessica sui vini, inizia la cena. Ma prima, come sempre e in maniera “pomposa” e di corsa, arriva la fanfara dei bersaglieri che va sul palco per eseguire l’inno d’Italia. Su quelle note mi immagino le emozioni che può provare un atleta italiano quando vince la medaglia d’oro nelle competizioni in cui partecipa. Che momento che deve essere! Ma torniamo alla serata.
Mentre si mangia e beve arriva un altro evento nell’evento: la premiazione dei 10 migliori vini di quest’anno. Non sono male quelli scelti quest’anno, tra i dieci selezionati, metto i miei preferiti:
FERRARI Trento Brut Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2006. Spumante fantastico come sempre (92);
ETTORE GERMANO Barolo Lazzarito Ris. 2011. Ricordo un grande 2010, questo se la batte alla grande (91+);
TERRE BIANCHE Rossese di Dolceacqua Terrabianca 2015. Bevuto in anteprima nella mia visita a gennaio, un vino che mi è piaciuto da subito (91) ed è stato bello consacrare il premio con la mia foto;
FONTODI Flaccianello della Pieve 2014. Lui non tradisce mai e anche quest’anno si difende (90);
IL GUERCIO – SEAN O’CALLAGHAN Il Guercio 2015. Questo non l’ho mai bevuto e mi sarebbe piaciuto degustarlo, ma non era nella lista del mio tavolo. Peccato.
Per quanto riguarda la cena, a cura dell’executive chef del Rome Cavalieri, Fabio Boschero, dei piatti mangiati mi è piaciuto il secondo: guancialino di vitella cotto a bassa temperatura con salsa piemontese su rosti di patate. Fare un piatto così per 1000 persone circa è solo da applausi. Anche l’antipasto non è stato male, la zuppetta di fagioli cannellini all’uccelletto e polpo, rosmarino e peperoncino.
Tra un piatto e un altro continua il tour de force della brava Jessica, per soddisfare le nostre richieste e farci bere bene (tutto perfetto, grande Jessica!).
Intanto ritiro il premio per un’azienda di cui, anche se in piccola parte, mi sento uno di loro: Lis Neris dal Friuli Venezia Giulia, premiata per il loro Friuli Isonzo Sauvignon Picol 2015, un vino dotato di una beva davvero notevole (91).
Il mio divertimento in questi eventi è andare a cercare gli amici produttori per complimentarmi con loro e, chiaramente, scattarci una bella foto insieme (dategli un’occhiata).
Si finisce con l’Idea della Cantina Trappolini e i formaggi: robiola tre latti, toma d’alpeggio, pecorino toscano e gorgonzola naturale. Buono l’accostamento con il vino dolce e con un gran buon Vecchio Samperi di Marco De Bartoli. Tutti i produttori di vino e olio e i ristoratori vengono chiamati sul palco per la foto finale. Io continuo con le mie e poi via verso l’uscita. Ma non prima di aver lasciato il mio scritto sul muro all’entrata! Bella idea, originale. Il mio pensiero è stato: “Complimenti a tutti…”. E come non farglieli!? Però vorrei che fosse stampata la guida cartacea, che tra l’altro negli anni passati riportava tanti miei appunti.
Come capitato anche l’anno scorso, non si può non andare a prendere un cocktail alla Zanzara: la brava e sempre disponibile Cristiana ci assiste nelle nostre scelte.
Mentre rientro in albergo mi ritorna in mente l’ultima foto della serata e penso: “ma quanti vini saranno avanzati? E che fine faranno?”.
All’anno prossimo.
Pasquale Pace Il Gourmet Errante e Gianluca Ciotti
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