Trattoria del Cimino da Colombo dal 1940 di Maria Assunta Stacchiotti
Via Filippo Nicolai, 44
Caprarola (Vt)
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Una delle gite fuori porta più interessanti da fare da Roma e dalle zone limitrofe è andare a vedere lo splendido Palazzo Farnese di Caprarola. La giornata era molto bella e visitare con la guida il Palazzo è stato ancora più interessante. Le foto che vedrete non daranno mai atto alla bellezza di questo palazzo, quindi il consiglio di andarlo a visitare è per tutti. Le circa due ore passate alla visita ci aveva fatto venire un certo languorino, cosa più opportuna per andare a pranzo per la prima volta alla trattoria del Cimino da Colombo dal 1940. Nel raggiungere il locale, abbiamo trovato Francesca Mordacchini Alfani a salutare Luigi Picca nel suo nuovo locale Vignola Bar Vineria di Claudia Lipperi, la sua compagna. Mi ha fatto piacere salutare Luigi e apprezzare il vino che ci ha consigliato, lui di vino ne sa tanto, con qualche stuzzichino degno del suo sapere.
Dopo il saluto e lo stuzzicante aperitivo, abbiamo raggiunto la trattoria. Un tavolo in fondo al locale ci era stato lasciato, lo spazio per stare bene non mancava, quindi si può iniziare, si scelgono i vini e si parte con un carpaccio di baccalà e arancio, si inizia con freschezza.
Si continua con un ottimo paninone riempito di ottima trippa. Il pane è anche rimasto croccante, la trippa è cucinata ad arte, un piatto che se torno lo voglio ancora, ancora, ancora…
Si continua con gli antipasti: Crepes al pecorino, la grande semplicità delle trattorie italiane che diventa un piatto pieno di gran gusto.
Coratella ai carciofi. Poche volte la coratella è cucinata ad un livello così alto, mi piace perché è a pezzoni grandi, mi piace perché è cotta alla perfezione, mi piace perché anche i carciofi hanno mantenuto la consistenza, mi piace perché ha un sughetto godurioso. Insomma mi piace assai e merita la foto prima e… dopo.
Polpette di lesso. La frittura fa da spalla a un’ottima carne… “Assunta portane un’altra dozzina che non se ne può fare a meno”.
Quando ad un assaggio di salumi non ci si può rinunciare, perché la qualità è alta tra prosciutto e ottimi salami.
Si inizia con i primi. Pici all’amatriciana. Io non vado matto per l’amatriciana, questa si fa apprezzare.
La pasta, la lepre e il ginepro. Piatto gustosissimo. È bello inforchettare le pappardelle sentendo la forchetta vibrare, tanto è ottima la consistenza della pasta, il ragù bianco fa la sua parte, il tutto da piacere e tanto gusto.
La gricia, dai bottegai della Roma del ‘400. Ok sempre per la pasta all’uovo, qui Assunta ci fa anche le farfalle, pasta che io adoro, come adoro la gricia, questa combinazione è pazzesca. Il tutto è eseguito benissimo, un altro piatto che se dovessi tornare lo vorrei ancora.
Come secondo si è iniziato con qualcosa di clamoroso, ma non ho fatto la foto. Come clamoroso è stato l’altro piatto: Agnello, cardi e pomodoro.
Dopo ottimi antipasti e altrettanti ottimi primi piatti, è arrivato questo secondo.
Annunciato da un profumo di sugo e di animale vero, è arrivato l’agnello, su un piatto ovale da portata. A me il compito di fotografarlo e di servirlo alle mie amiche e ai miei amici di tavolo. Mentre preparo i piatti, mi accorgo che mi parte l’acquolina in bocca e non posso non interrompere il servizio per provare un cardo e un pezzo di carne! Il sapore è subito estasiante, piacevole così come il commento di chi se lo stava godendo goduriosamente. Mi servo il mio, assaggio e cardo e agnello, agnello e cardo, è un susseguirsi di piacevoli bocconi. Adoro i cardi, adoro l’agnello e da ciò è scaturito uno dei secondi piatti candidati a diventare uno dei tre secondi per l’anno 2020. Piatto da far ripetere ogni volta che tornerò alla trattoria del cimino. La mia prima volta in questo locale mi ha fatto gridare EWWIWA LE TRATTORIE ITALIANE.
Contorno di raponzoli, da mangiare assolutamente con le mani, con un ottimo pane casareccio.
Un’ottima scelta dei vini ad accompagnare un ottimo pranzo. EWWIWA LE TRATTORIE ITALIANE!
Dolci di carnevale eseguiti da gran pasticceria, tozzetti da concorso.
Chiusura con il botto, con la bombetta alla panna. Una panna che ha ricordato quella di Baratti e Milano, quindi una delle panne più buone al mondo. La bombetta fa da nido a tanta bontà! Questo dolce è stato la chiusura di un pranzo da ripetere prima possibile.
La salvietta sporca a dimostrare la goduria di mangiare anche con le mani, come è giusto per alcuni piatti.
Visi felici, palati e panse che hanno goduto come spesso capita nelle grandi trattorie italiane. Questa è una di quelle, peccato esserci arrivato così tardi. Complimenti a Colombo e ad Assunta, senza dimenticare il loro personale fantastico. Grazie di aver sopportato tutte le nostre richieste, questo ha fatto si di farci stare come a casa con una grande cuoca che cucina per noi.
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