Collefrisio
Loc. Piane di Maggio
Frisa (Ch)
Ho conosciuto Katiuscia Di Ciano diverso tempo fa, in una degustazione a Latina, in seguito ho conosciuto anche suo marito Amedeo e il loro socio Antonio Patricelli. Ogni volta che l’incontravo mi invitavano nella loro cantina, poi di recente, degustando anche i due spumanti mi hanno parlato di queste grotte dove affinano gli stessi. In tutto questo il desiderio di andare a trovarli era sempre più forte. Al Vinitaly di quest’anno ecco l’imput, era l’ultimo giorno e di fretta stavo facendo gli ultimi saluti, quando Amedeo mi ferma e mentre degustiamo gli spumanti e i vini mi viene rivolto ancora l’invito ad andare da loro. Così il mio pensiero va a Navelli a combinare la cosa con questa degustazione. Il sabato sarò da voi, poi la domenica insieme a Navelli. Detto e fatto arriva il giorno e io arrivo a Chieti Scalo, mi aspetta Amedeo. La prima sosta si fa nelle grotte dove gli spumanti sono in affinamento, simili a quelle che ho visto in Francia, grotte di calcare dove la temperatura è sempre costante, dove lo spumante si può affinare perfettamente su i suoi lieviti. Mi piacciono tanto queste grotte. Ci sono anche annate vecchie dei suoi vini. Così si scelgono alcune bottiglie da bere oggi e domani. Le prime si aprono nel ristorante vista mare al Vecchio Teatro a Ortona (di loro parlerò in un altro articolo): sarà il luogo, sarà il pesce, in due spariscono quasi due bottiglie di spumante, uno Le Cave della Guarduccia Brut Abruzzo Doc da Chardonnay 80% e Pinot Nero 20%, l’altro Le Cave della Guarduccia Brut Rosè Abruzzo Doc da Pinot Nero 100%. Un giro a Ortona è d’obbligo per poi trasferirsi in cantina dove ci aspetta Katiuscia. La prima cosa che mi piace è fermarsi davanti a un cancello di vetro con il simbolo di Collefrisio. Un cancello che già immagino di notte cosa sia. La bellezza è appena iniziata. Un viale di circa 150 metri costeggiato dai classici pergolati abruzzesi è il preludio a una vista fantastica. La vista porta alla loro cantina, uffici, sala degustazione e tante altre cose tra cui la camera dove alloggerò per i mie due giorni qui in Abruzzo. La Maiella sta lì ancora con la neve, bellissima e imponente a ricordarmi i miei trekking. La costruzione è stupenda, nessuna foto può far capire la bellezza di questo posto. Tutto intorno è verde, il verde delle vigne e della natura. Ci prepariamo per la degustazione, è bello sedersi su un tavolo dove tutto intorno ci sono pareti a vista aperti sulla natura. La Maiella sta lì, le vigne stanno lì, come il prato, le rose, la luce che filtra, un ambiente davvero molto bello. Via con i vini:
Trebbiano d’Abruzzo Zero 2007, in leggera ossidazione che svanisce per poi lasciare il sentore di vino che ancora resiste al tempo (82);
Trebbiano d’Abruzzo Zero 2010, una vera sorpresa, si mantiene alla grande e fa capire che il suo tempo non è finito anzi lo vorrei risentire anche tra più anni (86);
Trebbiano d’Abruzzo Vignaquadra 2013, un vino semplice figlio dell’annata (82);
Trebbiano d’Abruzzo Vignaquadra 2014 ancora in acciaio, mi piace davvero, risentito anche al mattino seguente, non si piega, è buono, voglio risentirlo alla sua uscita (85);
Montepulciano d’Abruzzo Uno 2006, rispecchia la sua annata, non una grande annata, oggi non era in gran forma (??);
Montepulciano d’Abruzzo Uno 2007, grande annata in Abruzzo e vino che se la porta dietro molto bene, mi piace (87);
Montepulciano d’Abruzzo Collefrisio di Collefrisio 2009 un vino che ancora oggi non è definito, rispecchia una cattiva annata, lo lascerei stare per far affievolire ancora il legno sperando che cambi in meglio, oggi non mi sento di giudicarlo.
Tutti i vini li ho risentiti il mattino dopo in un tavolino esterno, lasciando i giudizi del pomeriggio. Si visita la cantina e si va in vigna, non so quanti ettari vitati abbia visto (37 di proprietà i loro) terreni belli, tanti pergolati, fino ad arrivare in una bella vigna piantata a guyot, la posizione mi piace, la vigna pure, vigna giovane che darà grandi soddisfazioni. La sera è pizza alla Pizzeria Le Maschere a Tollo (CH) buona pizza da accompagnare a una bella chiacchierata. L’arrivo a Collefrisio è suggestivo, quel cancello di vetri di notte è ancora più bello che di giorno. Resto solo, stanco e appagato da una bella giornata, con il pensiero al risveglio, il risveglio mi accoglie con un’alba suggestiva che filtra tra i vetri, vado a correre e a camminare intorno alla cantina che misura circa 500 metri, la Maiella sta lì, lei non si sposta, ma la costruzione in ogni giro mi fa scoprire angoli diversi, ognuno bello a suo modo, le rose, le lumache, gli animali giusti che si trovano quando l’ambiente è pulito. Questo spettacolo me lo ritrovo anche la mattina seguente, la mattina della mia partenza. Lascio Collefrisio felice e sorpreso da tanta bellezza. Complimenti a Katiuscia, Amedeo e Antonio. Lascio questo posto con il desiderio di tornarci, lo consiglierò a tutti. I loro vini vengono venduti all’estero in gran quantità e va benissimo così, quelli che restano hanno la possibilità di migliorare ancora, l’azienda è giovane e la passione, l’orgoglio per quello che fanno ci sono tutti. Grazie di tutto, due giorni che non dimenticherò.
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