Il Giro d’Italia a La Foresta di Rieti, prima e durante

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La Foresta Ristorante
Via Foresta, 51
Rieti
www.ristorantelaforesta.it

Giro d’Italia 2016
26 Novembre 2016
www.giroditaliarieti.it

Eccomi a parlare dell’evento Giro d’Italia organizzato come sempre in modo impeccabile dalla famiglia Di Carlo nel suo ristorante La Foresta a Rieti. Il nostro Giro d’Italia è iniziato con la seconda edizione della bevuta storica che fa da preambolo all’evento. In questa bevuta si scoprono anche le carte della nuova edizione del Giro che avverrà da lì a pochi giorni. Quest’anno il giorno dell’incontro era considerato un giorno frutto dal calendario biodinamico, questo ha permesso di trovare tante bottiglie in stato perfetto a iniziare da due 1955. Uno il Barbaresco di Marchesi di Barolo, un vino che dopo 61 anni è di una brillantezza sconvolgente, di un sapore da lasciare senza fiato. L’altro è uno Champagne, Moet & Chandon Dry Imparial dice l’etichetta, parte come un gran vino bianco, poi all’improvviso torna la spumantizzazione in maniera sorprendente, come è sorprendente è la voglia di berlo. Mentre si aprono altre bottiglie e si apprezzano i vini già aperti in maniera molto libera arriva anche il cibo, i salumi del ristorante, uno più buono dell’altro, tutti prodotti con i loro maiali. Si apre ancora e arriva Laurent Perrier Cuvèe Grand Siecle senza annata, è partito un po’ in sordina con ossidazioni, si è trasformato in un vino intrigante. Altro piatto: bon bon di manzo con maionese alla salsa verde. I bon bon davvero buoni, frittura leggera per un interno buonissimo. Altro vino altra sorpresa: Tocai Friulano az. San Cipriano 1995, un vino ancora perfetto e buono assai. Non so se esiste ancora questa azienda, il vino esiste e resiste. Vini importanti ancora: Elio Altare – Barolo 1982, una delle 5729 bottiglie per nostra fortuna era qui ieri, un vino pieno di classe, un vino sopraffino, un vino buonissimo (94), buono l’abbinamento con il doppio raviolo alle vinacce con formaggio caprino e misto di carni. Un piatto come una giostra, da assaggiare insieme, solo un raviolo, poi un altro e ancora insieme, sapori intensi e da scarpetta. Si torna in Francia a Bordeaux e quando un Bordeaux è così non teme nessuno: Chateau Lafite Rothschild 1967, non so quante volte è cambiato nel bicchiere, senza mai cedere nulla al caso, sempre un vino impettito con tanta classe, penso che Antonio Di Carlo ne sia soddisfatto ancora oggi, un vino da applausi. Si torna in Italia con il botto, è il più giovane tra i rossi presenti ma tanto buono come gli anziani, d’altronde è un Gaja: Sorì Tildìn 2000. Mi piace questo alternarsi tra Italia e Francia, si apre la stessa bottiglia dell’anno scorso,  Chateau Ausone 1962, a differenza dell’anno scorso è partito in sordina, per poi esprimersi come un colosso. Grande vino, stessa bottiglia, stessa annata, stessa bevuta da ricordare. Poliziano Vino Nobile di Montepulciano 1971, lo abbiamo scaraffato perché il tappo si era rotto, nel farlo ha emanato profumi inebrianti, come inebriante è stato nella beva. Bolla Amarone 1962, una gran sorpresa, un gran vino, beato Antonio che se lo godrà con calma, io l’ho assaggiato ed è stata un’emozione. Mentre si gode di tali bevute, ecco arrivare un primo piatto che mi intrigava: tagliolini con guanciale, taccole e uovo grattuggiato. A vedere le taccole avrei detto che è questo? L’ho detto, invece tutto era buono, da modificare un po’ e sarà un gran piatto. Il secondo piatto è per godere ancora di abbinamento con i vini rossi: piccione farcito con cavolfiori glassati. Si finisce con il dolce, lo strudel di mele, accompagnato da un grande vino, una leggenda: Chateau d’Yquem 1965, oggi nel leggere i prezzi, forse, intuisco che non sia stata una grande annata, io so che sarà una bevuta che mi resterà nella mente per anni e anni ancora. Si finisce con belle foto ricordo un’altra giornata che resterà indelebile nei ricordi.

Tutto arriva e arriva anche il giorno di Giro d’Italia, ormai una manifestazione, un evento che è diventato un classico delle degustazioni, per iniziare ecco i numeri di quest’anno:

Presenze totali: 2400 persone

Cantine Rappresentate: 132

Espositori  food: 42

Giornalisti accreditati: 29

Articoli pre manifestazione: 24

Operatori del settore Ho.re.ca.: 72

Tv presenti: 4

Visite al nostro sito internet nel mese di novembre: 5.700

Visite sul nostro profilo social: 22.500

Etichette in degustazione: 721

Bottiglie stappate: 6.300

Ostriche 2400

240 kg di porchetta

50 kg fusilli Pastificio Strampelli

10 kg di lenticchie di Rascino

35 kg di tartare di chianina

22 kg di Sushi

80 kg mozzarelle

1000 Bon Bon di manzo

25 Salmoni Marinati

21 kg Carpaccio di Manzo

2000 dolci al bicchiere

1000 Pizze

500 pizze fritte

2500 finger food

50 kg di paella

32 kg di lumache

50 kg di mezze maniche alla amatriciana.

Numeri davvero notevoli.

Qualcosa si è mangiato, in particolare le ostriche, qualcosa si è bevuto. Tra i miei migliori assaggi metto senza ordine di degustazione, solo in base alle foto:

I Cesenasi di Olevano Romano, Damiano Ciolli , Tenuta al Campo di Az. Agr. Proietti, e di Migrante, del Piglio, con Terenzi Giovanni, sempre più buoni, sempre più convincenti sui tavoli delle aziende. Il rosso e i Brunelli di Montalcino di Fattoria del Pino. I vini di Marco Capitoni. Gli spumanti di Cavalleri, che non tradiscono mai. Gli spumanti e il grande Podium di Garofoli. La selezione dei vini francesi e non solo di Agnes Futa. La selezione di WineBroker di Sciamanna Giulio. Il buonissimo Nethun di Muscari-Tomajoli. La batteria “frasca tana” di Merumalia. I vini di Neri da Orvieto. Due vini di Leonardo Bussoletti. La nuova, per me, scoperta di spumanti di Franciacorta con l’azienda e il simpatico produttore della Fiorita. Gli ormai per me buoni e ottimi vini di Di Sipio con Giulia Di Sipio sempre più presente per la sua azienda. I vini delle Cantine Trappolini, sempre più buoni. Vorrei segnalare anche i dolci della pasticceria Fiori. Inoltre vorrei dare un consiglio a tutti quelli che partecipano … perché arrivare tutti dopo le 19,00? Sappiate che prima si sta veramente bene, siamo in pochi e si gode di più, ma poi ognuno è padrone di fare ciò che vuole. Giro d’Italia presso  il Ristorante La Foresta sono un evento e un luogo da frequentare di sicuro. 

Pasquale Pace
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