Tre Bicchieri Piemonte
Vini d’Italia 2020 del Gambero Rosso
Via Ottavio Gasparri, 13/17
Roma
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Eccomi come ogni anno a pubblicare i Tre Bicchieri del Gambero Rosso, regione per regione, continuo con il Piemonte. Come sempre qualcuno storcerà la bocca, ma ognuno è padrone di ciò che vuole fare della propria vita e a me questa cosa diverte. Sono un curiosone, mi diverte controllare, curiosare, confrontare con gli anni passati e per almeno i prossimi due mesi aspetterò, regione per regione, i premiati fino alla degustazione di Roma. Una volta ne ero veramente preso per tutto l’anno, non lo nego, con le guide ho imparato tante cose, oggi le metto in libreria e poche volte le vado a prendere, ma le voglio perché mi diverte averle e a volte consultarle. Ecco l’elenco dei premiati con il commento, tra virgolette, per la regione da parte della redazione del Gambero Rosso:
Tre Bicchieri 2020 Piemonte. Il Nebbiolo
“Nel nome del Nebbiolo, protagonista di ben 46 etichette premiate: 26 Barolo, 13 Barbaresco, 3 Roero e 4 rossi dell’Alto Piemonte. Tali risultati sono il frutto della concomitanza di ottime annate – vedi ad esempio le riserve di Barolo 2013 o i Barbaresco della fantastica vendemmia 2016 – valorizzate da una viticoltura sempre più attenta. Nei prossimi anni la Langa ricca del Barolo, e parzialmente anche del Barbaresco, si troverà a dovere affrontare una lotta difficile, contro un avversario subdolo: il proprio successo.
Nel complesso, sono 74 i Tre Bicchieri in regione. Notiamo con grande piacere che iniziano a raggiungere una certa notorietà internazionale anche i bianchi subalpini e un buon numero di vitigni, a lungo e a torto considerati minori.
Tre Bicchieri 2020 Piemonte. I bianchi
Sono ben otto i bianchi secchi ad aver raggiunto il nostro traguardo più alto, da Nord a Sud: l’Erbaluce nella zona lacustre e pedemontana di Caluso e di Ivrea; il Cortese che brilla a Gavi, territorio di confine tra Piemonte e Liguria; il Timorasso del Tortonese, diventato in poco tempo un must assoluto, ed infine l’Arneis, ormai re incontrastato del Roero. Senza dimenticare il moscato bianco, un’uva tanto speciale quanto bistrattata, che il mondo ci invidia. Anche se il 2018, con il freddo e le piogge, non ha offerto particolari spunti per il Moscato d’Asti.
Tre Bicchieri 2020 Piemonte. Le bollicine
Nell’ambito del Metodo Classico, il Piemonte sta mettendo in campo una forza d’urto imponente, che trova forza nella lunga storia del Canellese e nelle indubbie peculiarità del territorio della Valle Belbo e della Valle Bormida. Finalmente liberata dal giogo che si era autoimposta, l’Alta Langa sta diventando una denominazione di assoluto valore qualitativo e di grande moda.
Tre Bicchieri 2020 Piemonte. La doppia anima del Monferrato
Chiudiamo parlando del Monferrato, che nella sua parte più occidentale è terra di grandissime Barbera in grado di regalare grandi piaceri immediati e sfidare il tempo. Nella sua porzione orientale, invece, assistiamo alla rinascita di un’uva e di un vino dimenticati dal pubblico, il Grignolino. Una volta degno di allietare le mense dei nobili per la sua innata classe, il Grignolino ritrova i fasti con tre etichette premiate che confermano anche la sua longevità.
Tre Bicchieri 2020 Piemonte. Le new entry tra i Tre Bicchieri
In chiusura, diamo il benvenuto alle cantine che per la prima volta centrano i Tre Bicchieri: Garesio, Fortemasso, Ada Nada, Cascina delle Rose e Platinetti.
Vini piemontesi: i migliori premiati Tre Bicchieri 2020
Alta Langa Extra Brut Millesimo2Mila15 2015 – Marcalberto (ne capirete certamente più di me)
Alta Langa Pas Dosé Zéro Riserva 2013 – Enrico Serafino (mi piace anche se 90 punti sono tanti)
Barbaresco Albesani Vigna Borgese 2015 – Piero Busso (tra le mie aziende preferite nel Barbaresco)
Barbaresco Asili 2016 – Ceretto (agevolato da una grande annata)
Barbaresco Asili Riserva 2014 – Bruno Giacosa (beati voi che potete degustarlo)
Barbaresco Crichët Pajé 2011 – Roagna (beati voi che potete degustarlo)
Barbaresco Currà Ris. 2013 – Bruno Rocca (fantastico)
Barbaresco Montaribaldi 2015 – Fiorenzo Nada (da degustare)
Barbaresco Ovello V. Loreto 2016 – Albino Rocca (felice che anche qui è stato premiato l’Ovello, da sempre il mio preferito)
Barbaresco Pajoré 2016 – Bel Colle (non lo conosco)
Barbaresco Pajoré 2016 – Sottimano (vini e azienda che non tradiscono mai)
Barbaresco Rabajà 2016 – Giuseppe Cortese (tra i vini più buoni dell’anno)
Barbaresco Rio Sordo 2016 – Cascina delle Rose (grido e dico: …e finalmente)
Barbaresco Rombone Elisa 2016 – Ada Nada (mi piace)
Barbaresco Sorì Tildin 2016 – Gaja (beati voi che potete degustarlo)
Barbaresco Vallegrande 2016 – Ca’ del Baio (degustato in cantina, prometteva ottime cose, felice di leggerlo qui)
Barbera d’Alba Ciabot dù Re 2017 – Giovanni Corino (non lo conosco)
Barbera d’Asti Lavignone 2018 – Pico Maccario (non lo conosco)
Barbera d’Asti Superiore La Luna e i Falò 2017 – Vite Colte (200000 bottiglie e non dico altro)
Barolo 2015 – Bartolo Mascarello (beati voi che potete degustarlo)
Barolo Aleste 2015 – Luciano Sandrone (da degustare)
Barolo Brea Vigna Ca’ Mia 2015 – Brovia (mi piace tanto)
Barolo Bricco delle Viole 2015 – G. D. Vajra (tra i miei amori tra i Baroli)
Barolo Briccolina 2015 – Batasiolo (da degustare)
Barolo Brunate 2015 – Giuseppe Rinaldi (beati voi che potete degustarlo)
Barolo Cannubi 2015 – Poderi Luigi Einaudi (da degustare)
Barolo Castelletto Ris. 2013 – Fortemasso (da degustare)
Barolo Cerretta 2015 – Garesio (da degustare)
Barolo Cerretta V. Bricco Ris. 2013 – Elio Altare (beati voi che potete degustarlo)
Barolo Ginestra Casa Maté 2015 – Elio Grasso (beati voi che potete degustarlo)
Barolo Ginestra Riserva 2011 – Paolo Conterno (beati voi che potete degustarlo)
Barolo Lazzarito Riserva 2013 – Ettore Germano (fantastico)
Barolo Monfortino Riserva 2013 – Giacomo Conterno (beati voi che potete degustarlo) (beati voi che potete degustarlo)
Barolo Monvigliero 2015 – F.lli Alessandria (a Grandi Langhe tra i miei migliori assaggi)
Barolo R56 2015 – Brandini (da degustare)
Barolo Ravera V. Elena Riserva 2013 – Elvio Cogno (beati voi che potete degustarlo)
Barolo Rierva 2013 – Paolo Manzone (non lo conosco)
Barolo Rive 2015 – Negretti (non lo conosco)
Barolo San Bernardo Riserva 2013 – Palladino (da degustare)
Barolo Serra 2015 – Giovanni Rosso (ne capirete certamente più di me)
Barolo Sottocastello di Novello 2015 – Ca’ Viola (ne capirete certamente più di me)
Barolo Vigna Rionda 2013 – Figli Luigi Oddero (beati voi che potete degustarlo)
Barolo Vigna Rionda 2015 – Guido Porro (da degustare)
Barolo Villero Riserva 2012 – Vietti (beati voi che potete degustarlo)
Boca 2015 – Le Piane (mi piace da sempre)
Colli Tortonesi Timorasso Derthona Pitasso 2017 – Claudio Mariotto (tra i miei timorasso preferiti)
Colli Tortonesi Timorasso Il Montino 2017 – La Colombera (vino che adoro)
Dogliani Papà Celso 2018 – Abbona (mi piace tanto)
Dogliani Superiore Vigneti Dolci 2017 – San Fereolo (felice di vederti qui)
Dolcetto di Ovada Superiore Du Riva 2015 – Tacchino ((da degustare)
Erbaluce di Caluso 13 Mesi 2017 – Benito Favaro (bravo tantissimo lui)
Gattinara 2015 – Torraccia del Piantavigna (ne capirete certamente più di me)
Gattinara Osso San Grato 2015 – Antoniolo (io preferisco il San Francesco, ma poi sono ottimi entrambi)
Gavi del Comune di Gavi Minaia 2018 – Nicola Bergaglio (mi piace)
Gavi del Comune di Gavi Monterotondo 2016 – Villa Sparina (ne capirete certamente più di me)
Gavi V. della Rovere Verde Riserva 2017 – La Mesma (da conoscere)
Ghemme V. Ronco al Maso 2015 – Guido Platinetti (da conoscere)
Giovanni Galliano Brut Rosé Metodo Classico 2015 – Borgo Maragliano (non lo conosco)
Grignolino d’Asti 2018 – Luigi Spertino (non lo conosco… o forse si…mah)
Grignolino d’Asti M 2013 – Tenuta Santa Caterina (da conoscere)
Grignolino del M.to Casalese Bricco del Bosco V. Vecchie 2015 – Giulio Accornero e Figli (da conoscere)
Moscato d’Asti Casa di Bianca 2018 – Gianni Doglia (se piace a voi…)
Nizza Generala Riserva 2016 – Bersano (circa 60000 bottiglie)
Nizza Pomorosso 2017 – Coppo (mi piacciono le Barbera 2017, da conoscere)
Nizza Riserva 2016 – Tenuta Olim Bauda (azienda molto valida)
Ovada Convivio 2017 – Gaggino (da conoscere)
Piemonte Pinot Nero Apertura 2016 – Colombo – Cascina Pastori (uno… pinot nero da conoscere)
Piemonte Pinot Nero Bricco del Falco 2015 – Isolabella della Croce (… due pinot nero da conoscere)
Roero Arneis Renesio 2018 – Malvirà (da degustare)
Roero Arneis Sarun 2018 – Stefanino Costa (da degustare)
Roero Printi Riserva 2015 – Monchiero Carbone (mi piace tanto)
Roero Sudisfà Riserva 2016 – Angelo Negro e Figli (appena sentito in cantina tanta “ROBBA”)
Roero Valmaggiore V. Audinaggio 2017 – Cascina Ca’ Rossa (Ottimooooo)
Ruché di Castagnole M.to Laccento 2018 – Montalbera (ne capirete certamente più di me)
L’anno scorso 74, quest’anno 74, tanti i vini che mi piacciono in questa lista, ci sono aziende che potrebbero prenderne anche tre, quattro di tre bicchieri, ma ogni azienda può fregiarsi di un solo tre bicchieri. Non leggo Fenocchio… forse è troppo bravo e vi ha messo in difficoltà, non leggo Odilio Antoniotti, troppo grande, non leggo Matteo Correggia, ma forse toccava ad altri roero. Comunque in questa lista ci sono grandi vini italiani.
Alla prossima regione, manca solo la Toscana, ai premi speciali… alla grande degustazione che si avvicina.
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