Tre Bicchieri Trentino
Vini d’Italia 2022 del Gambero Rosso
Via Ottavio Gasparri, 13/17
Roma
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L’anno scorso 14, quest’anno 14 tre bicchieri per il Trentino.
Bellissimo elenco in particolare per il Trentodoc, spumanti tra i miei preferiti da sempre. Complimenti grandi a voi e felice io di conoscervi e bere le vostre bottiglie.
Conferma per il Pinot Nero di Maso Cantanghel. Qualche altro Teroldego non ci stava male.
Applausi a voi del Gambero Rosso. Con questo elenco fate capire che quando volete fate cose lodevoli.
Una lista di premiati fantastica. Evviva anche la Nosiola, in particolare in questi due casi.
Il Ticino? Fino al 31 dicembre bevo e scrivo solo di vini italiani.
A seguire il commento della regione da parte della redazione del Gambero Rosso con i 14 vini premiati.
I migliori vini del Trentino
“Tra grandi conferme spumantistiche, gli ottimi risultati della Nosiola dopo diversi anni di affinamento e alcuni rossi spettacolari, i vini trentini si attestano come veri baluardi di una tradizione dolomitica che s’è imposta in campo internazionale. A partire dal gioiello dei marchesi Guerrieri Gonzaga, quel San Leonardo sempre in gran spolvero, autorevole protagonista in ogni confronto. Al pari del Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, mirabilmente elaborato da Casa Lunelli, un Trento senza il minimo tentennamento, per una qualità briosa che ha fatto scuola. Ma subito, per l’edizione 2022, la gradita sorpresa: quella della Nosiola, interpretata in una zona – la Valle dei Laghi – che vede questo vitigno autoctono al centro di una sperimentazione enologica in un mix di pratiche ancestrali (l’appassimento dopo la vendemmia su appositi graticci, in perfetto stile Vino Santo) e altrettanti pazienti affinamenti in legni diversi anche per capienza. Tutto il resto lo fa il tempo e così troviamo una versione di Nosiola, fresca d’uscita sul mercato, che però risale al 2013: è quella della Cantina Toblino, sempre in prima fila nella giusta ‘provocazione’. Sempre sulla Nosiola si fonda l’evoluzione di Pravis, anch’essa azienda della Valle dei Laghi, con l’Ora, medesima oculata vinificazione d’uve leggermente fatte appassire per un vino maturato totalmente in legno. Altra conferma viene dal Teroldego Rotaliano, quello di Giulio De Vescovi, che nonostante l’annata non fortunatissima presenta un rosso di grande valore. Altrettanto valore evidenzia il Müller Thurgau d’alta collina, quello di Corvée a coinvolgere per stile e portamento. Al pari del Pinot Nero di Maso Cantanghel, l’eleganza abbinata alla caparbietà di un giovane vitivinicoltore, Federico Simoni. Chiudono – ma non per classifica – gli altri Trento. Non troverete nei premiati grandi novità, ma la potenza dei Trento (tra finalisti e Due Bicchieri) la si evince facilmente. Sul podio salgono la grazia di Letrari, la suadenza di Maso Martis, lo scatto (è il caso di dire) di Moser, seguito dall’affidabilità di Balter e ancora un grandissimo Abate Nero e i due colossi Cavit e Mezzacorona. Trentino e vino, insomma. Una rima che festeggia pure il 50esimo compleanno della Doc, appunto, tra conferme e stimoli alla sperimentazione.”
L’Ora Nosiola 2018 – Pravis
San Leonardo 2016 – San Leonardo
Teroldego Rotaliano Vigilius 2018 – De Vescovi Ulzbach
Trentino Müller Thurgau Viàch 2020 – Corvée
Trentino Nosiola Largiller 2013 – Toblino
Trentino Pinot Nero V. Cantanghel 2018 – Maso Cantanghel
Trento Brut Altemasi Graal Ris. 2014 – Cavit
Trento Brut Blanc de Blancs – Maso Martis
Trento Brut Cuvée dell’Abate Ris. 2010 – Abate Nero
Trento Brut Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2010 – Ferrari
Trento Brut Nature 2015 – Moser
Trento Brut Rotari Flavio Ris. 2013 – Mezzacorona
Trento Dosaggio Zero Letrari Ris. 2015 – Letrari
Trento Pas Dosé Balter Ris. 2014 – Balter
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