Tre Bicchieri Sicilia
Vini d’Italia 2023 del Gambero Rosso
Via Ottavio Gasparri, 13/17
Roma
www.gamberorosso.it
www.ilgourmeterrante.it
www.codivin.com
www.cantinaconforme.wine
www.vinointorno.it
L’anno scorso 26, quest’anno 24.
Torno ai miei piccoli commenti sui vini che ho degustato, me ne mancheranno diversi dei vini premiati, però mi fa piacere mettere tutti i tre bicchieri regione, per regione. Sarà bello e buono durante l’evento dei tre bicchieri degustare i vini che non ho assaggiato durante l’anno.
Ecco la Sicilia. Manca ancora Palari (ma vi ha fatto qualcosa). Tra le mie aziende preferite non ci sono Bonavita, Tenuta delle Terre Nere, Cantine Barbera, Arianna Occhipinti (livelli altissimi), Biondi, Barraco, Ferrandes, Frank Cornelissen, Tenuta di Castellaro, De Bartoli, Marabino, Alice Bonaccorsi, Baglio del Cristo di Campobello, Hauner, Girolamo Russo, le aziende di due enologi molto bravi come Paolo Caciorgna ed Emiliano Falsini, chissà altri che non ricordo.
La Sicilia è un’isola meravigliosa, rendiamola più buona bevendo vini fatti con il cuore, date una svolta ogni tanto.
Con questo mio scritto eccomi, come ogni anno a pubblicare i Tre Bicchieri del Gambero Rosso. Come sempre qualcuno storcerà la bocca, ma ognuno è padrone di ciò che vuole fare della propria vita e a me questa cosa diverte. Sono un curiosone, mi diverte controllare, curiosare, confrontare con gli anni passati. Una volta ne ero veramente preso per tutto l’anno, non lo nego, con le guide ho imparato tante cose, oggi le metto in libreria e poche volte le vado a prendere, ma le voglio perché mi piace averle e a volte consultarle.
Ecco l’elenco dei premiati con il commento, tra virgolette, per la regione da parte della redazione del Gambero Rosso.
“Sicilia in grande spolvero e dalle mille sfaccettature. Riflettendo sulle nostre lunghe sessioni di degustazione, le più nutrite, in termini numerici, di sempre, ci sono alcuni aspetti che vorremmo sottolineare: continua l’escalation dei vini dell’Etna, nella nostra Guida e sul mercato, a conferma della straordinaria importanza di un terroir che ha richiamato capitali e professionalità importanti dal resto dell’Italia e non solo, e poi la crescita della domanda di bianchi siciliani, magari da uve grillo, una varietà negletta fino a qualche anno fa. Ma anche i bianchi da altre varietà autoctone, come catarratto e zibibbo, carricante, grecanico, inzolia e malvasia di Lipari vanno fortissimo sul mercato interno e all’export.
La Sicilia del vino tra cantine cooperative, sostenibilità, vini naturali.
Il quadro generale evidenzia anche il consolidarsi di numerose cantine cooperative vocate alla qualità e la crescita delle aziende del comparto “naturale” o “tendente al naturale”: sono assai agguerrite e competenti, e danno vita a vini molto piacevoli e di bella beva nel loro specifico segmento di mercato, vini oggi apprezzatissimi da una non esigua fascia di consumatori. C’è gran fermento anche nel settore della sostenibilità, che ha visto, aperta a tutte le cantine dell’isola, la nascita della Fondazione SOStain Sicilia – promossa dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e Assovini Sicilia – dedicata a promuovere lo sviluppo etico e sostenibile del settore isolano attraverso strumenti scientifici e best practices.
I nuovi Tre Bicchieri della Sicilia
Diamo il benvenuto, infine, alle aziende che per la prima volta conseguono i Tre Bicchieri: Gorghi Tondi con il Sicilia Grillo Kheirè ’21; I Custodi delle Vigne dell’Etna con Aedes ’21 e ancora Maugeri, con l’Etna Bianco Superiore Contrada Volpare Frontebosco ’21. Da tutto ciò esce un ritratto della Sicilia del vino straordinariamente dinamico. È una regione tesa alla valorizzazione dei suoi migliori terroir, Etna in primis, che raccoglie tutte le istanze del mercato italiano e di quello internazionale, le elabora e velocemente risponde alla domanda con prodotti sempre centrati per prezzo e per qualità. Questo vuol dire che al timone della nave ci sono lupi di mare che hanno cultura, visione ed esperienza per affrontare tutti gli oceani, anche i più tempestosi.
- Passopisciaro – Contrada S ’20 (dove prendi, prendi bene)
- Tenuta di Fessina – Etna Bianco A’ Puddara ’20 (mi piace sempre)
- I Custodi delle Vigne dell’Etna – Etna Bianco Aedes ’21 (la qualità sale assai)
- Firriato – Etna Bianco Cavanera Ripa di Scorciavacca ’21 (questo non lo conosco è meglio così)
- Maugeri – Etna Bianco Sup. Contrada Volpare Frontebosco ’21 (curioso di degustarlo)
- Alta Mora – Etna Rosso Alta Mora ’19 (ne saprete sicuramente più di me)
- Pietradolce – Etna Rosso Archineri ’20 (ha sempre il suo perché)
- Graci Etna Rosso Arcurìa 2020 (qui si lavora bene assai)
- Francesco Tornatore – Etna Rosso Contrada Calderara ’19
- Tasca d’Almerita – Etna Rosso Contrada Rampante Tenuta Tascante ’19 (qui tutto ha un suo perché)
- Cottanera – Etna Rosso Feudo di Mezzo ’19
- Tenute Bosco – Etna Rosso Piano dei Daini ’20
- Monteleone – Etna Rosso Rumex ’20 (tra le aziende più sorprendenti da tre anni a oggi)
- Cantine Nicosia – Etna Rosso Vulkà ’20
- Feudo Maccari – Family and Friends Grillo ’20
- Le Casematte – Faro ’20
- Hibiscus – Grotta dell’Oro ’21 (quanto è brava Margherita Longo)
- Caravaglio – Infatata ’21 (vino intrigante assai, anche se io preferisco il suo Abissale)
- Alessandro di Camporeale – Monreale Bianco V. di Mandranova ’20
- Donnafugata – Passito di Pantelleria Ben Ryé ’19 (sempre tra i migliori passiti italiani)
- Cusumano – Salealto Tenuta Ficuzza ’20
- Feudi del Pisciotto – Sicilia Grillo Carolina Marengo Kisa ’20
- Tenuta Gorghi Tondi – Sicilia Grillo Kheirè ’21
- Planeta – Sicilia Menfi Syrah Maroccoli ’18
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