I Tre Bicchieri della Valle d’Aosta per la guida “Vini d’Italia 2023” del Gambero Rosso con un mio piccolo commento per la regione e sui vini che conosco

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Tre Bicchieri 2023 Valle d’Aosta
Vini d’Italia 2023  del Gambero Rosso
Via Ottavio Gasparri, 13/17
Roma
www.gamberorosso.it
www.ilgourmeterrante.it
www.codivin.com
www.cantinaconforme.wine
www.vinointorno.it

Per la Valle d’Aosta  6 tre bicchieri quest’anno, 6  l’anno passato.

Mi piacciono i vini di Ottin (qualche giorno fa ho dato a Elio Ottin il mio adesivo per azienda consigliata da Il Gourmet Errante), Lo Triolet e Anselmet, se avessi i soldi, ogni anno comprerei un cartone dello Chardonnay Cuvée Bois di Les Crêtes.

Con questo mio scritto eccomi, come ogni anno a pubblicare i Tre Bicchieri del Gambero Rosso.
Come sempre qualcuno storcerà la bocca, ma ognuno è padrone di ciò che vuole fare della propria vita e a me questa cosa diverte. Sono un curiosone, mi piace controllare, osservare, fare il confronto con gli anni passati.
Una volta ne ero veramente preso per tutto l’anno, non lo nego, con le guide ho imparato tante cose, oggi le custodisco  in libreria… per darle uno sguardo di tanto in tanto e sorriderci su nel rileggere sempre i soliti nomi, i soliti noti.

Ecco l’elenco dei premiati con il commento, tra virgolette, per la regione da parte della redazione del Gambero Rosso:

“Vini della Valle d’Aosta tra piccole produzioni, riduzione della produzione e successo

Le belle parole che seguiranno a fare la cronaca dettagliata del successo dei vini valdostani, iniziano con una nota dolente per i produttori, che ogni anno si sforzano di cercar l’equilibrio tra massima qualità e alta quantità: il 2022 vedrà una riduzione della produzione di circa un quarto. Infatti i problemi climatici, che hanno afflitto il nostro paese durante la stagione 2022, non hanno risparmiato la Valle d’Aosta. Nelle ultime annate la produzione regionale si era attestata su circa 2milioni di bottiglie annue, mentre per l’ultima vendemmia ci si attesterà molto probabilmente intorno al milione e mezzo di pezzi. Questo porterà piccoli svantaggi ai vigneron valligiani ma permetterà loro di mantenere i prezzi se non addirittura di ritoccarli leggermente verso l’alto. Se aumenti ci saranno, oltre a un’eventuale mancanza di prodotto, si potranno attribuire a un fattore che dovrebbe riempire d’orgoglio i viticoltori locali: i primi validi segnali d’interesse internazionale nei confronti dei vini valdostani. Come già scritto in passato, le cantine della Valle non hanno mai avuto grossi problemi a vendere l’intera produzione, visto la quantità di ristoranti ed enoteche presenti sul territorio e il flusso di turisti che è tornato più regolare dopo il periodo funestato dal Covid.

Il successo dei vini della Valle d’Aosta: analisi di una crescita costante

L’enorme passo avanti fatto dai vini valligiani non è da sottovalutare; una richiesta straniera più articolata e non riferita alle sole etichette di grande notorietà accresce il prestigio dell’intero comparto vitivinicolo regionale. Una crescita comune, magari, perché no, sotto l’egida del neonato Consorzio dei Vini della Valle d’Aosta, porterebbe un benessere generalizzato. Di sicuro questa voglia crescente di vino valdostano conferma che l’abbinamento dei grandi terroir della regione (microclima, altitudine, esposizione, posizione e lavoro dell’uomo) con i vitigni più adatti rappresenta la ricchezza dell’enologia regionale. Da questi magici connubi e dalle peculiarità dei vigneti valdostani scaturiscono anche i nostri fantastici vini premiati che sarebbero potuti essere molto più numerosi se non avessimo deciso di alzare un po’ l’asticella. Petite arvine, moscato bianco, chardonnay, pinot nero e syrah piantati nei posti giusti e lavorati con amore, prima in vigna e poi in cantina, rendono grandi i vini della Valle d’Aosta.”

Tre Bicchieri 2023: i migliori vini della Valle d’Aosta

Sopraquota 900 2020 – Rosset Terroir (ne saprete sicuramente più di me)

VdA Chambave Muscat Flétri 2020 – La Vrille (ha sempre un suo perché)

VdA Chardonnay Cuvée Bois 2020 – Les Crêtes (se avessi i soldi ogni anno ne comprerei un cartone)

VdA Chardonnay Mains et Cœur 2020 – Maison Anselmet (azienda che mi piace assai)

VdA Pinot Noir L’Emerico 2019 – Elio Ottin (un grande Pinot Nero italiano, degustato qualche giorno fa è buonissimo)

VdA Rosso Coteau Barrage 2020 – Lo Triolet (mi piacciono tanto i loro due Pinot Bianco, questo vino è buonissimo per la sua grande bevibilità, complimenti grandi a Marco Martin)

Pasquale Pace
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