I tre migliori vini bianchi del 2021, con qualche altra segnalazione, per il Gourmet Errante

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Come ogni anno a metà dicembre, alla fine di tante degustazioni e alla fine, forse, per quest’anno, del mio errare, è giunto il momento di svelare la classifica dei migliori “Tre” di ogni categoria.

Dopo gli spumanti, ecco i miei tre bianchi, più qualche menzione. Come ho sempre detto, non sono i migliori in assoluto, ma quelli che mi hanno destato un’emozione immediata, per i sentori, profumi e sensazioni percepite già dal  primo sorso bevuto e anche per il contesto in cui ho vissuto quel momento.

Ecco i miei migliori vini bianchi per il  2021: un vino delle Marche, uno vino del Piemonte  e un vino del Trentino.

Oltre a questi tre ottimi vini bianchi voglio segnalarne altri quattro che mi hanno destato emozioni.
Il primo è il Fiorduva di Marisa Cuomo, bevuto nelle annate 2015, 2018, 2019, ogni volta è qualcosa di grande, la bottiglia si apprezza, finisce e ce ne vuole sempre un’altra. Uno dei vini icone di questa nostra nazione, un vino che adoro ogni giorno di più, complimenti grandi a tutta l’azienda Marisa Cuono e alla famiglia Ferraioli.

Un altro vino è di Federico Artico, produttore a Campoleone, ragazzo che sta bruciando i tempi per la qualità che sta producendo. Da quando lo conosco l’ho visto sempre convinto di ciò che sta facendo. Nei vini trovavo tanta materia con qualche difetto, anche se i vini venivano acquistati e lui era felice di andare avanti. Negli anni però siamo arrivati al punto che i suoi bianchi mi piacciono tanto.
Sauvignon IGP Lazio 2018. Non era la prima volta che lo bevevo, non è la prima volta che dico che mi piace tanto. Ha tutte le caratteristiche di sauvignon più quotati, chissà che un giorno si farà il confronto alla cieca con altri vini di questo vitigno, ci sarebbe da divertirsi. Oggi me lo sono goduto con i piatti di Simone Nardoni al ristorante Essenza. Poi qualcuno dice: “Ma perché il sauvignon nella nostra regione?” Ma perché nella nostra regione c’è un vino bianco che la rappresenta? Si fanno diversi vini sempre più buoni con grechetto, bellone, malvasia puntinata, maturano, ottonese., trebbiano. Per questo il sauvignon va tra le migliori bevute del 2021.

Durante la visita a Fabio Motta il primo vino degustato è il Le Gonnare bianco 2020, non c’è ancora l’etichetta, Fabio ce la mostra dal cellulare e così appoggio il cellulare sulla bottiglia e la etichetto a modo mio, Vermentino 100%, dopo sei giorni di macerazione viene travasato, sfecciato e messo in anfora Tava per quattro mesi, questi pochi mesi in anfora stanno diventando interessanti, negli ultimi tempi è il terzo vino che affina in anfora solo per pochi mesi e mi convince. Questo mi è piaciuto molto. Un colore bellissimo, un profumo che ti fa pensare al mare, non lontano. Sapidità è la caratteristica del primo sorso, il caratteriale resta, non il solito vermentino toscano, a questo punto debbo pensare che l’anfora è stata usata a dovere. Iniziamo a stuzzicare e lo sfido con i carciofi alla brace dell’azienda Agnoni di Cori (Lt), lui non si preoccupa per nulla e si fa bere. Il suo gusto prevale sul carciofo, fa diventare il tutto un ottimo abbinamento. Immagino questo vino con altro tempo in bottiglia, l’uscita è prevista per giugno, ma chissà se Fabio lo faccia uscire prima per farci godere ancora prima. Visto l’entrata di Fabio Motta nella distribuzione di Teatro del Vino, avviso i clienti di prenotarsi tale bontà. Oggi sarà uscito, non vedo l’ora di berlo ancora.

L’ultima segnalazione riguarda un vino dell’azienda Valfaccenda, il vino è il Loreto Roero Arneis bianco Riserva DOCG 2019, lo annuso, lo annuso ancora, mi sento incredibilmente preso da tanti ottimi profumi e da un colore bellissimo. Lo assaggio, lo riassaggio, sono entusiasta, il vino è entusiasmante, una beva di una persistenza incredibile, una goduria, me lo lascio al bicchiere, ci torno alla fine dell’intera degustazione, consapevole che da Valfaccenda il livello qualitativo è sempre più alto, lui, il Loreto si becca un ottimo 95/100. Complimenti grandi a Carolina Roggero e Luca Faccenda, loro non c’erano, gli ho lasciato il mio adesivo e dopo qualche giorno, alla fine della vendemmia con piacere grande ho ricevuto la foto del Loreto e del mio adesivo per azienda consigliata da Il Gourmet Errante.

Vengo ai miei tre migliori per l’anno che sta per finire.

Le Piane
Piazza G. Matteotti, 2
Boca (NO)
bocapiane.com

Una visita che volevo da tanto… da sempre.
Felice di essere arrivato finalmente a Le Piane, a Boca.
Territorio sorprendente per la maggior parte all’interno del Parco Naturale Monte Fenera.
Non avevo mai bevuto il bianco… ops il Bianko di Le Piane, la prima annata è stata la 2017, debbo dire che mi ha colpito in maniera netta già dai profumi.
Bianko 2020 vino bianco da Erbaluce 100%, 14,00% gradi, non si sentono affatto, rese molto basse. Dopo gli ottimi profumi, un colore da restare ad ammirare, dopo ciò arriva una bocca che mi dice tutto quello che voglio trovare in un vino. Mi piace tantissimo, ha acidità, sapido e tanta lunghezza nella beva. La bocca viene invasa di gusto, dal palato ai lati delle guance il gusto è infinito e se anche in degustazione lo riprendo e lo riprendo ancora dopo i rossi di Le Piane. Vino che si candida a essere uno dei miei tre migliori vini bianchi per l’anno 2021. Eccolo tra i miei tre vini bianchi dell’anno. L’azienda Le Piane è un’azienda consigliata da Il Gourmet Errante.

Nicola Blasi
Via San Romedio, 8
Frazione Coredo
Predaia (TN)
www.vindelaneu.it

Una passeggiata tra i saloni del Merano WineFestival mi fa incontrare nella sala Lentner Nereo Pederzoli, mi consiglia un vino trentino, lui ne sa tantissimo del Trentino Alto Adige, quindi nel ripassare mi fermo e grazie a lui eccomi a restare incantato dal vino dell’enologo Nicola Blasi. L’etichetta dice Vin De La Neu Johanniter Vigneti Delle Dolomiti IGT 2019 n. 941 bottiglie a mille metri di altezza slm. La varietà Johanniter è un ibrido tra Riesling e Pinot Grigio, fa parte dei vitigni resistenti PIWI, piantato in Val di Non, 16600 viti per ettaro ad alberello, resa sui 50 ettolitri per ettaro. Vinificato in cemento non vetrificato, poi passa in barrique per circa un anno, segue un altro anno abbondante di bottiglia prima di essere messo sul mercato.
Uno dei vini più buoni degustati negli ultimi tempi… aggiungerei di quest’anno. Intrigante, sapido, minerale, se non leggessi quello che è scritto sulle etichette potrei pensare che viene da vigneti vicino al mare e invece è un vino di montagna. Un vino che mi ha colpito assai (95).

Fattoria San Lorenzo
Via San Lorenzo, 6
Montecarotto (AN)
www.fattoriasanlorenzo.com

Il San Lorenzo Bianco 2008, da uve verdicchio 100%, 140 mesi di acciaio e cemento, fermentazione spontanea senza nessun controllo di temperatura. Non so se Natalino Crognaletti proprietario dell’azienda Fattoria San Lorenzo sapeva a cosa andava incontro nei giorni di raccolta di quest’annata, forse poi con il tempo che passava si sarà reso conto di avere nelle vasche qualcosa di clamorosamente buono, ottimo, ottimo assai. Natalino nelle sue idee ne ha espressa una sulla guida 2022 dello Slow Wine: “Il percorso di ogni vino viene scelto dal vino stesso, bisogna saper aspettare.” Poi aggiunge: “e quando è giunto il tempo, il vino va in bottiglia, senza seguire il mercato.” In tutto ciò mi viene da dire grazie a Natalino, grazie anche allo Slow Wine che mi ha permesso di degustare, bere, si bere perché durante la due giorni della degustazione a Milano ci sono andato diverse volte da solo e in compagnia. La prima volta è stato al mattino del sabato, mi è venuto di pensare a qualcosa di magico, non è la prima volta che un vino di Natalino arriva tra i miei tre migliori assaggi dell’anno. Dopo il primo sorso mi sono allontanato per pensare che tutto quello che avevo nel bicchiere fosse vero. Una bomba di piacere, un sorso di una persistenza incredibile, pensare a cosa c’era nel bicchiere? Mi è venuta tanta voglia di gustarmelo ancora, ero felice di poter pensare che quando volevo lo avrei trovato sul banco per tutti e due i giorni. Tutti e due i giorni sono tornato a degustarlo, berlo, ho goduto tantissimo, consapevole di stare davanti a uno dei più grandi bianchi mai prodotti nel nostro paese. Adesso penso a un punteggio e non posso non assegnarli un giusto 98/100. Nei miei desideri c’è sempre di andare a visitare Fattoria San Lorenzo, anche per dargli il mio adesivo per azienda consigliata da Il Gourmet Errante.

A finire, auguro un buon Natale e… speriamo a un nuovo anno fantastico.

Pasquale Pace
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