I tre migliori vini rossi del 2018 per il Gourmet Errante, più una menzione

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Riprendiamo le premiazioni dopo la necessaria sosta natalizia e lo facciamo col botto, con i Tre vini rossi del 2018.

I vini sono tre più una menzione ad un vino in cui ci scommetterei qualsiasi cifra. Ecco i tre migliori vini rossi del Gourmet Errante per il 2018. 

Quest’anno in ogni miei migliori tre ci metterò un’acqua, l’acqua che mi porterei con me nel mio errare, l’acqua è l’acqua di Nepi, nasce effervescente naturale a Nepi (Vt), nasce dalla Tuscia (www.acquadinepi.it)

Valter Mattoni detto Roccia
Contrada Pescolla, 1
Castorano (AP)
www.valtermattoni.it

Questo vino l’ho scelto già da gennaio, durante l’anteprima ad Assisi della manifestazione Vini Veri, che poi si svolge a Cerea prima del Vinitaly, dove ho degustato ancora il Rossobordò. Eccolo, è lui uno dei miei tre vini rossi dell’anno:
Rossobordò 2014 Marche IGT Rosso, 100% grenache, fermentazioni? Naturali! Lieviti? Indigeni! Il nome è bello, Valter è fortissimo, il vino è buonissimo ASSAI! Mentre lo versi, si, qualche volta me lo sono versato anche da solo, i profumi salgono dal calice in maniera maestosa, il colore è bellissimo, prima di degustarlo si ha la sensazione di stare davanti a qualcosa di unico. Unico è il sorso infinito, il piacere ti avvolge di emozioni per poi fare capriole in bocca, al palato, la lingua è invasa di piacere, il piacere ti avvolge e ti fa gridare: “Roccia hai fatto un vino meraviglioso!”

Az. Agricola Pietroso di Gianni Pignattai e Cecilia Brandini
Località Podere Pietroso
Montalcino (Si)
www.pietroso.com
 

Un vino che mi sta dietro dall’anteprima Brunello di Montalcino 2018, alla cieca mi uscì con un punteggio insolito per me e scrissi: Pietroso – Brunello di Montalcino 2013. Ero andato a trovarli il giorno prima (un pranzo e un pomeriggio indimenticabili) e insieme avevamo assaggiato tante annate. La 2013, sembrava un po’ anonima benché di buona beva. Si scherzava sui giudizi che avrei potuto dare a questo Brunello. Il giorno dopo, verso la fine della degustazione e dopo aver assaggiato le Riserve 2012, mi servirono il loro Brunello. Tutt’altro vino, profumo persistente e inebriante, diretto, espressione tangibile della natura. La mente viaggiava, pensavo al gruppo del Sella, il mare della Sardegna, al Cupolone e tutta Roma intera. Che vino, che Sangiovese! Punteggio alto, altissimo (97+). Lo scopro e resto di stucco: è il Brunello di Gianni, Cecilia, Andrea e Gloria. Lo riassaggio al termine della degustazione e si ripete nelle sue gesta. Il giorno dopo ne consiglio l’assaggio ai banchi ad ogni persona che incontro. Tutti entusiasti. Questi sono i piaceri della vita e il Pietroso ne fa certamente parte.
L’ho risentito diverse volte, anche alla cieca, il mio giudizio è stato più riflessivo, però si è passati da 94, a 91, da 92 fino alla degustazione ultima dei Brunelli 2013 e 2014 a cui ho assegnato 87. Ritorno a Montalcino con i miei ricordi, con le emozioni di quel giorno e per questo il Brunello di Montalcino 2013 di Pietroso è uno dei miei tre rossi per l’anno 2018.

Az. Agricola Bruno Rocca – Rabajà
Str. 12050 – Str. Rabaja, 60
Barbaresco (Cn)
www.brunorocca.it

Ero a Milano alla degustazione 4 vitae dell’Associazione Italiana Sommelier, stavo degustando diversi Barbareschi, tanti buoni e tanti ottimi, c’era già un po’ di caos alla degustazione e mi versai da solo il Barbaresco Currà Riserva 2012, sulla bottiglia c’erano scritte le bottiglie prodotte: 4036 bottiglie, 160 Magnum e 15 Jeroboam, dico “beato chi ne ha una in cantina”. Un vino che mi ha colpito come una bomba, ho detto: “questo Barbaresco è fantastico, lo scriverò subito a Luisa Rocca”.
Per essere sicuro l’ho degustato ancora, mi sono allontanato per non essere influenzato da nulla, il profumo era ancora più buono di prima, il sorso era imperioso, davvero un grande Barbaresco, un grande Nebbiolo, un grande vino piemontese, un grande vino italiano e mondiale.
Appena ho avuto il tempo, ho scritto a Luisa: “Ciao, ma che vino avete fatto? Una bomba di qualità”. Lei mi ha risposto “E’ il vino di Cisky, Cisky Cikis è il nome su facebook di Francesco” così ho scritto
 immediatamente a Cisky facendogli tantissimi complimenti e ringraziandolo per le emozioni che mi aveva fatto provare. Un grande vino italiano.

Questi sono i miei tre vini rossi per quest’anno, ma non posso menzionare un vino che mi piace tanto, un vino a cui scommetterei per oggi, ma ancora di più per domani e dopodomani, il vino è dell’azienda Icardi, è il loro primo Barbaresco Starderi 2015, dal Vinitaly che lo fotografo e lo degusto. Ne sto apprezzando l’evolversi ogni volta che ne ho l’occasione,  è il primo anno che l’azienda Icardi produce questo Barbaresco: complimenti a loro per aver fatto centro al primo colpo! Da Verona a Merano, l’ho trovato sempre in stato di grazia! 

Pasquale Pace
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