Il mio benvenuto Brunello di Montalcino 2020 è qui… mi sono preso tempo, i vini buoni e ottimi erano tanti

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Benvenuto Brunello 2020
21-24 febbraio 2020
Montalcino (Si)
www.consorziobrunellodimontalcino.it
www.anteprimetoscane.it
www.ilgourmeterrante.it
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www.cantinaconforme.it
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Questa volta non si parte dal mio paesello, si parte all’alba da San Gimignano, due pullman mi aspettano per arrivare a Montalcino. Il primo parte alla 6,07 da San Gimignano, il grande Mario mi accompagna alla fermata, puntuale ecco il pullman. Arrivo a Siena con i minuti contati, scendo la grande scala mobile che mi porta alla stazione dei treni, la debbo attraversare tutta per arrivare allo stallo da dove parte puntuale il pullman per il mio benvenuto Brunello. Il sole inizia a riscaldare quella che, già so, sarà un’ottima giornata di degustazioni. 

Arrivo a Montalcino, poso la valigia, ho il tempo di fare la mia prima colazione al bar delle Logge, ho tempo, mi rilasso e arriva l’ora di salire nel chiostro per iniziare la degustazione. 

Alle 9,30 puntualissimo entro e raggiungo il mio tavolo all’angolo, conosco la sommelier che mi servirà, mi assisterà alla grande fino alla fine e che mi permetterà di degustare tutti i 202 Brunelli 2015, per l’80% degustati alla cieca. Assaggio una diecina di Rossi di quelli che mi interessano di più, vado via felice e appagato. Grazie per avermi supportato. 

Dopo una piccola passeggiata vado a fare un po’ di spesa e vado a letto presto. Il giorno dopo giro per i banchi di assaggio per degustare i Brunelli che mi hanno intrigato di più e tutti i rossi di queste aziende. Alla fine della degustazione ho estratto 16 Brunelli 2015 che mi sono piaciuti di più e 9 rossi di tre annate diverse. Ecco i miei sedici migliori Brunelli di Montalcino 2015, però voglio fare una premessa.

Rileggendo il mio elenco, mi rendo conto che io non sono nessuno se mi debbo paragonare ai tanti giornalisti che scrivono di Montalcino, però a volte leggendo alcuni punteggi, mi sento offeso per certe valutazioni date ad alcuni  vini che per me non valgono quei punteggi a volte esagerati, a volte chissà perché.

  1. Castello Romitorio – Brunello di Montalcino Filo Di Seta 2015, 7472 bottiglie di un capolavoro, alla cieca, era il numero 135 non lo dimentico, ho scritto: “profumi di gran classe, bocca imperiosa, vino ottimo assai (95)” i 135 erano due, i due brunelli del Castello Romitorio. Del primo, il Brunello 2015,  avevo scritto: “profumo, bocca, gola, guancie, il tutto un gran piacere (94)”. Due ottimi vini come quasi sempre accade con questa azienda. Molto buono anche il Rosso di Montalcino 2018. Prima o poi avrò il piacere di andare a visitare questa azienda. Le rese quintali per ettaro? Basse, molto sotto al massimo del disciplinare.
  2. Pietroso –  Brunello di Montalcino 2015. Alla cieca ho scritto: “profumi inebrianti, vino fantastico in tutto, top (95)”. Non è la prima volta che c’è lui tra i miei preferiti, non sarà nemmeno l’ultima sono troppo bravi a produrre vini. Non male nemmeno il loro Rosso di Montalcino 2018. Poi una gran malinconia nel pensare che il loro Villa Montesoli non sarà più prodotto, chi ne ha qualche bottiglia se lo goda, berrà un gran vino. Le rese per ettaro da Pietroso sono di circa 65 quintali per ettaro.
  3. Il Marroneto – Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie 2015. Alla cieca ho scritto: “poche parole, un vino da imperatori, finezza, classe e poi chissà che sarà (95)”. Quando è uscito il nome del vino ho aggiunto: “si candida a diventare papa”. Buonissimo anche il Brunello 2015 (93). Un plauso va al Rosso “Ignaccio” 2017 (90), ecco l’azienda che ha fatto l’en plein. Non sarà la sola. Le rese per ettaro a Il Marroneto sono di circa 70 quintali per ettaro, compreso il rosso di Montalcino.
  4. Salvioni – Brunello di Montalcino 2015. Alla cieca ho scritto: “penso solo che sia un grande vino, è buono oggi, lo sarà domani e per tutta la sua vita (94+)”. Spero che la natura non ci farà mai più rinunciare a capolavori come questi, come è successo nel 2014 e nel 2017. Poi penso che in quelle annate sono usciti fuori due ottimi rossi di Montalcino, poi degusto il Rosso 2018 ed è buonissimo, da comprare a secchi. Ecco voglio sempre ottime stagioni che qui si lavora alla grande e si fanno grandi vini. Le rese per ettaro da Salvioni sono di circa 45 quintali tra rosso e Brunello.
  5. Ventolaio – Brunello di Montalcino 2015. Alla cieca ho scritto: “profumi che mi annunciano qualcosa di ottimo, alla beva un grande vino, la bocca si riempie di bontà, bottiglia fantastica, si mastica è un grande vino (94)”. Risentito il giorno dopo e poi dopo due giorni in cantina da loro, ho avuto la conferma che questo Brunello mi piace assai, questa azienda mi piace assai. Le rese per ettaro qui arrivano sui 55 quintali.
  6. Mastrojanni – Brunello di Montalcino Vigna Loreto 2015. Alla cieca ho scritto: “che vino, che profumi, che gran classe (94). Loro producono anche un altro grandissimo vino che purtroppo non portano più è il Vigna schiena d’asino. Le rese qui sono di circa 60 quintali per ettaro. Chissà se un giorno potrò andare a visitare questa cantina, ne sarei felice.
  7. Castello Tricerchi – Brunello di Montalcino A.D. 1441 2015, appena 2000 bottiglie. Alla cieca ho scritto: “mi piace da subito, eccolo, però, un vino a cui scommetterei nel tempo, ottimo vino (93+)”. Felice di vedere che il vino è di Tommaso Squarcia e di suo zio. Mi è piaciuto anche il suo Brunello. Azienda in ascesa grande, io ci ho creduto dal giorno che sono andato in cantina,assaggiando dalle botti dissi a Tommaso: “hai in cantina un’annata bomba”. Era la 2015. Oggi sono felice di mettere il loro Brunello tra i miei migliori assaggi. Le rese qui sono di circa 60 quintali per ettaro.
  8. Cupano – Brunello di Montalcino 2015. Alla cieca ho scritto: “vino piacevolissimo, si fa apprezzare in tutto (93)”. Da Cupano si stanno facendo sempre più vini buoni, ottimi direi, lo sento dire da tanti e scrivere da pochi, io spero di andarli a trovare prima possibile. Da quando ci lavora Andrea questa azienda è tornata a sfavillare, sarà un caso?… ma anche no. Complimenti a tutti voi. Le rese per ettaro da Cupano sono di circa 45 quintali.
  9. Fattoi – Brunello di Montalcino 2015. Se Fattoi c’è sempre tra i miei preferiti significherà qualcosa? Significa che mi piacciono i loro vini, anche tra i miei preferiti rossi di Montalcino, loro ci sono. Alla cieca ho scritto: “notevole nei profumi, notevole al palato, mi piace e mi affascina ancora di più quando arriva quel tocco di acidità che non guasta, un grande futuro in questo Brunello (93)”.  Qui le rese per ettaro sono di circa 70 quintali per ettaro.
  10. Corte dei Venti – Brunello di Montalcino 2015. Alla cieca ho scritto: “vino piacevolissimo si fa apprezzare in tutto, scorre così tanto che la bottiglia finirebbe presto (92)”. Negli ultimi anni è una delle aziende che non sbaglia più un colpo. A me questa cosa fa tanto piacere. Qui le rese per ettaro sono di circa 60 quintali.
  11. Franco Pacenti  – Brunello di Montalcino Rosildo 2015. Alla cieca ho scritto: “intrigante, mi piace, ha tutto per essere buono oggi, domani e sempre (92+)”. Quando l’ho scoperto ho capito che è una rarità, appena 1000 bottiglie per un Brunello che esce quest’anno per la prima volta. Chiedendo le rese a Lorenzo Pacenti, lui mi ha mandato una e-mail che dice: “ecco un approfondimento sul Brunello di Montalcino DOCG “Rosildo”. È una selezione di Brunello dedicata a nostro nonno Rosildo Pacenti, fondatore dell’azienda negli anni Sessanta, un vino icona per la nostra famiglia: identità di un territorio, dna di una famiglia e allo stesso tempo richiama il passaggio di testimone avvenuto tra le tre generazioni. Le uve provengono dalla Vigna della Creta, che prende il nome dal terreno argilloso in cui cresce e con caratteristiche pedoclimatiche uniche (quindi una selezione di uve in un singolo vigneto). Questo è l’ultimo vigneto impiantato proprio da nonno Rosildo e la prima annata in cui è stato prodotto, il 2015, coincide con la prima vendemmia ufficiale di Lorenzo Pacenti, terza generazione della famiglia. Ha fatto un invecchiamento in botte di rovere francese da 10 ettolitri per 36 mesi. Come sai, la presentazione di questo vino e l’uscita in commercio erano previste durante il prossimo Vinitaly per questo non è stato ancora “svelato” ufficialmente, se così possiamo dire”. Grazie a Lorenzo. Le rese in questa azienda sono di circa 70 quintali per il Brunello e 50 quintali per il Rosildo. 
  12. Sanlorenzo – Brunello di Montalcino 2015. Alla cieca ho scritto: “ profumi differenti da altri, il Brunello differente dagli altri, forse è di Luciano (92)”. Era di Luciano Ciolfi, era il mio cavallo pazzo, vino che avevo già degustato in altre occasioni, mi è piaciuto già dalla prima volta. Ottimo anche il suo Rosso, lui esce un anno dopo e questa volta è il suo 2017 che va tra i migliori nove rossi per quest’anno. Qui le rese per ettaro nel 2015 furono di 55 quintali per ettaro.
  13. Solaria Patrizia Cencioni – Brunello di Montalcino 30 anni 2015. Alla cieca ho scritto: “profumi buoni decisi, degni di un vino imperioso negli anni si farà sempre più buono (92)”. Risentito per altre due volte durante i miei giorni a Montalcino si faceva sempre più tronfio, si sentiva importante ed è giusto che si senta così. Qui le rese per ettaro sono di circa 55 quintali per il Brunello, per il 30 anni 2015 sono state di 40 quintali.
  14. San Polino – Brunello di Montalcino Helichrysum 2015. Alla cieca ho scritto: “mi viene da pensare a qualcosa di diverso, sangiovese è, buono è, non vedo l’ora di vedere di chi è (91+)”. Felice di leggere San Polino, vino che avevo già sentito l’anno passato,vino che seguirò,  perché qui si fa il vino come piace a me. Rese molto basse per questo che è quasi un cru di San Polino.
  15. Albatreti – Brunello di Montalcino 2915. Avevo quasi finito e mi ero dimenticato di questa azienda, quindi l’ho degustato sapendo chi era e ho scritto: “non sarà così perfetto nei profumi e nella beva, ma i suoi difetti sono pregi, mi piacciono i vini di Gaetano e guai a chi me lo tocca (91)”. Gaetano mi ha scritto che le rese ettaro per ettolitro sono di circa 40 ettolitri, altrimenti non si fa un vino buono.
  16. Fuligni – Brunello di Montalcino 2015. Alla cieca ho scritto: profumi molto fini, bocca di gran classe, ala fine mi da quasi un colpo dicendomi “non credere che io sia già pronto, aspettami”, io ti berrei anche subito ma è giusto aspettarti (91)”. Fuligni un’altra di quelle aziende che se non c’è tra i miei migliori assaggi lo devo andare a risentire, già c’era, però il lunedì con grande piacere sono andato a visitarli. Questa è un’altra storia e ve la racconterò.

Alla fine ho dedotto che i Brunelli nell’annata 2015 sono davvero tanti, in altre situazioni vini con punteggi di 90 sarebbero entrati tra i migliori, oggi invece no, per mio piacere elenco gli altri Brunelli che hanno raggiunto il punteggio di 90. Eccoli in un elenco a caso: Tiezzi, Le Potazzine, Podere Le Ripi, Tenuta di Sesta, Baricci, Casanova di Neri,  La Fortuna, Gianni Brunelli Le Chiuse di Sotto, Il Pino – Fattoria del Pino, La Rasina, Le Chiuse, Querce Bettina e Aisna. 
A finire ecco anche i miei migliori rossi di Montalcino, sono 9, li metto per annate:  Podere Le Ripi Sogni & Follia 2016, Sanlorenzo 2017, Querce Bettina 2017, Fattoria del Pino 2017, Le Potazzine 2018, Solaria Patrizia Cencioni 2018, Tenuta di Sesta 2018, Fattoi 2018 e La Fortuna 2018. C’era anche un grandissimo rosso 2018 di Salvioni, ma lui, loro ci sono sempre, azienda che nel 2014 e nel 2017 ha rinunciato a fare Brunello, lode e compimenti a voi sempre.

Mi sono dilungato troppo, come ogni anno sono un po’ pensieroso quando finisco di parlare di Montalcino, perché dovrà ripassare più di un anno prima di ritornare qui. Poi chissà come sarà quest’anno e vedremo, grazie a tutti.  

Pasquale Pace
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