Lo Stuzzichino
Via Deserto, 1/a
Sant’Agata sui Due Golfi (Na)
www.ristorantelostuzzichino.it
www.premiatetrattorieitaliane.eu
Tutto ha inizio nell’Orto Ghezi, fino a qualche mese indietro era un sogno, oggi è già un’ottima realtà.
Ad aspettarci Mimmo De Gregorio, ci fa parcheggiare, lo aspettiamo, in un lampo lo vediamo arrivare con un vassoio e una brocca, nel vassoio ci sono delle sfogliatelle belle da vedere, ottime da mangiare, la freschezza si determina dalla musica che esce fuori, dalla croccantezza della sfoglia, il resto lo fa una crema ottima, nella caraffa una fantastica spremuta di arancia, mi sembra truccata per quanto è buona, freschezza e gusto di frutta infinito.
Dopo questa ottima colazione ecco che Mimmo ci accompagna per la visita a Il Turuziello di Benedetto De Gregorio, spero un giorno di parlarvi anche di questo ottimo caseificio, un’ottima spesa è stata fatta.
L’appuntamento è per l’ora di pranzo.
Finito al caseificio Mimmo ci torna a prendere, anche se avevamo stuzzicato diversi ottimi formaggi, la fame c’è. L’entusiasmo si sente tutto durante il breve tragitto, all’arrivo Mimmo pieno di orgoglio ci mostra un altro suo fantastico progetto, il tutto è già molto avanti, con piacere grande dico che il più è fatto, da vedere assolutamente.
La fame ritorna, la voglia di sedersi e godere anche. Ormai un pranzo allo Stuzzichino non può non iniziare dalla cantina, da “Enozioni”, la discesa con l’ascensore è piena di curiosità, come sempre, è da qui che iniziano le coccole, le chicche.
Adesso dirvi che tutto è ottimo, mi sembra facile, prodotti di qualità, ricerca, voglia di stupire, il proporre il tutto con tanta voglia di far godere, il primo a godere è lui, è Mimmo, perché a lui gli piace assai di far star bene i suoi clienti, quindi: Bruschetta con burro e alici, bruschetta con pomodorini sott’olio, fiori fritti, crocchette di patate, bruschetta con il provolone del monaco (ottima assai), intanto parte la prima bottiglia, un fantastico Colli di Lapio di Clelia Romano Fiano di Avellino DOCG 2020. Si torna su appagati e felici.
Ci sediamo siamo in 5, Mimmo e gli altri accettano la mia proposta di portare il più possibile senza dividere il piatto di portata quando si può, poi ci pensiamo noi, i piatti puliti non mancano, il servizio d’altronde è impeccabile, così come i bicchieri diventano uno, due e così via, per ogni vino ordinato. Anche per tutto ciò caro Mimmo sei adorabile.
Il cestino del pane è ghiotto perché il pane fa la musica ed è ottimo quando è così.
Siamo al primo antipasto, un gran piatto da portata accompagna una parmigiana di melanzane, mia madre la faceva diversa, era buonissima, questa lo è altrettanto, tutto quello che cerco in una parmigiana qui c’è, qui lo si trova e mi piace tantissimo, il gran piatto torna in cucina pulitissimo, anche la scarpetta è stata in comune.
Si continua, il secondo antipasto è un classico della trattoria: Involtini di pesce bandiera con provola affumicata. Forse hanno sentito il profumo di vittoria in cucina, questo piatto è meglio di altre volte, tutto più in equilibrio, ce lo litighiamo a colpi di posate. Portamelo sempre questo piatto, mi piace è un piacere.
Un primo, un antipasto, un secondo? Il piatto è questo: Listarelle di seppie con olive caiazzane , capperi e pomodorini del piennolo del Vesuvio. Al di fuori che non ho mai mangiato il vostro calamaro ripieno, ve lo chiedo già da adesso per la prossima volta che verrò, questo piatto può essere tutto, mi è strapiaciuto, tanti sapori di materie vere, ottime, l’insieme è stato qualcosa pieno di immenso gusto, di sapori, di scarpetta a pulire un piatto ottimo assai.
Ultimo antipasto: Papaccella napoletana (presidio slow food) imbottita alla sorrentina. Un piatto che ci ha fatto parlare, poteva essere così, quindi meglio, poteva essere più pieno, poteva essere… ops è finito. I confronti alla prossima volta, piatto da ripetere.
Primo piatto: Ravioli al profumo di limone massese con vongole veraci. Sono troppo belle queste porzioni così grandi per poi dividersele con gli occhi che si spalancano davanti alla bellezza, allo stesso modo godono le narici, i profumi sono da meditazione, poi si gode tutti insieme, oggi tutto è buono, tutto si fa apprezzare.
Secondo piatto di pasta: Pasta e patate con provolone del monaco. Un altro classico che non può mai mancare in un pranzo o una cena a Lo Stuzzichino. Oggi anche qui si è sentito il trionfo, piatto impeccabile, sapori strepitosi, cottura della pasta mista a puntino, insomma siamo a livelli eccellenti.
Un solo secondo piatto, suonate le trombe, allungate il tappeto rosso, sta per entrare il pollo ruspante al forno con patate al rosmarino di Filomena, Paolo, Mimmo, Dora, di tutto lo staff dello Stuzzichino. Non è la prima volta che lo mangio, le altre volte il peso del pollo era esagerato, più di 5 kg la prima volta, più di sei kg la seconda, oggi era di 4 kg, eccola allora la misura giusta, poi oggi c’erano tutte le rigaglie, le patate si sono integrate alla perfezione al sapore del pollo, oggi c’è lo siamo finito, oggi è stato un buonissimo pollo degno della fama di questo piatto. Lo vorrei sempre così, fatemi felice ogni volta.
Un dolce a cui non si deve rinunciare mai: Sorbetto artigianale al limone.
Non so se in un luogo extraterrestre esistono i limoni, se esistono, spero per loro, gli extraterrestri vengano a mangiare il sorbetto dello Stuzzichino per impararlo a fare. Il bicchiere viene annunciato da un profumo incredibile, prima di iniziare a mangiarlo è fantastico godersi i tanti profumi che emana. Si inizia con il primo cucchiaino e inizia un percorso fantastico del piacere. Io lo immagino in ogni dove di mangiarlo, me lo porterei con me ovunque. Ogni cucchiaino mi fa pensare che un dessert cosi vale un viaggio. Tre palline sono giuste per goderselo appieno, anche perché abbiamo mangiato molto, ma dopo aver parlato un po’ la voglia di un’altra pallina c’è tutta. Lo desiderano tutte le papille gustative del mio corpo. Non so se si possa far meglio di questo in un sorbetto al limone, però so che questo è stato uno dei dolci da ristorante segnalato nell’anno 2021.
Sembrava tutto finito, ci siamo spostati nel tavolo dove lo staff della trattoria era a mangiare, avevano finito anche loro, io ero emozionato, era il 15 ottobre e mi sentivo di decretare questo pranzo, il mio pranzo per l’anno 2021. Detto ciò, Dora la moglie di Mimmo tira fuori la pizza dolce di Dora: crema pasticciera , cioccolata e amarene quarantine. La taglia ci passa una fetta a testa, la voglia di ritornare a mangiare torna all’improvviso, viene la voglia di festeggiare, partono gli applausi, le battute, le risate, la bellezza della vita.
Sembrava tutto finito per la seconda volta e invece Dora tira fuori un Cheesecake perfettamente sublime. Anche questo lo avrei voluto fare tra i miei dolci dell’anno, ma tutto quello che è stato oggi è stato il mio pranzo dell’anno 2021.
Io non avrei voglia di andare via, le cose belle durano assai, per questo quel 15 ottobre 2021 sta nei ricordi più belli dell’intero anno, un giorno veramente di grandi emozioni, di gioia grande, un’esperienza culinaria di notevole livello, ancora una volta il tutto arriva da una delle 13 Premiate Trattorie Italiane.
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