Il Vinitaly 2018 è iniziato così: Coffele, Multiforme e La Peca

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Cantina Coffele 
Via Roma, 5
Soave (Vr)
www.coffele.it 

Tenuta Coffele 
Via Libertà, 53
Castelcenerino di Soave (Vr)
www.coffele.it 

Società Cooperativa Sociale Multiforme Onlus
Via Foscarino, 1
Fittà di Soave (Vr)
www.coopmultiforme.com

Ristorante La Peca
Via Alberto Giovannelli, 2
Lonigo (Vi)
www.lapeca.it 

L’idea era nata a Firenze, durante la premiazione e la presentazione di una guida di vini e ristoranti e dall’incontro con Chiara Coffele e di uno dei fratelli Portinari, titolari della Peca a Lonigo in provincia di Vicenza (ristorante presente in tante guide italiane, ma soprattutto insignito da due stelle per la guida Michelin): organizzare un pre Vinitaly 2018 “ottimo e abbondante”. Ci muoviamo per tempo, confermando tappe e presenze, per dare il via agli otto giorni tra Verona e dintorni.

Parto al mattino all’alba dal mio paesello, con i soliti quattro mezzi di trasporto raggiungo in perfetto orario Soave; insieme a me i miei due compagni di viaggio, di appartamento, insomma di tutto quello che si farà in questi giorni (o quasi).
Puntualissima inizia la visita all’azienda Coffele: non ricordo più quante volte sono venuto qui, ma è sempre un grande piacere venirli a trovare per abbracciare una bella famiglia e a goderne della loro amicizia. Chiara ed Elisabeth ci affidano ad Alessia Aldegheri, che è qui da circa 4 anni,  ragazza preparatissima sul territorio e giustamente sull’azienda Coffele. Con lei si torna finalmente a Castelcenerino, dove sono le vigne, i circa 25 ettari tutti accorpati in unico blocco: la cantina dell’appassimento con un salone bellissimo dove si organizzano eventi (quando non c’è l’uva in appassimento per il passito Le Sponde) e la cantina per la vinificazione. E’ qui il cuore pulsante di Coffele.
Iniziamo la visita dall’esterno, davanti a un panorama mozzafiato, perfetto per i loro eventi, per poi scendere nel salone dell’appassimento del Recioto e per il passito Le Sponde. La sala è vuota perché l’uva è stata vinificata; l’altra volta ricordo che era il periodo dell’appassimento, quindi tutta un’altra vista, anche se debbo dire che questo salone è bello sempre. Si esce per andare a vedere i nuovi progetti in casa Coffele (di cui tra poco vi dirò) salvo prima imbatterci in animali da cortile, ovini, caprini e orto sinergico. Una bella passeggiata che ci invoglia a bere qualcosa; detto, fatto ed ecco che Alessia sboccia lo spumante metodo classico Coffele per gli amici. Con piacere brindiamo con una bollicina niente male. La visita è finita, ma altre belle cose ci aspettano.

Vi dicevo dei progetti: tra Castelcenerino e Soave, con la collaborazione dell’azienda Coffele è nata la onlus Multiforme. Per spiegarvi bene di cosa si tratta vi riporto di seguito la mission:

“Lo scopo della Cooperativa è quello di operare per fornire servizi socio-assistenziali ed educativi necessari per l’accompagnamento, la tutela, il supporto e l’integrazione di persone che per diverse cause si trovino in un particolare momento di necessità e/o disagio. Per questo motivo la Cooperativa ha per finalità l’organizzazione e la gestione di attività volte all’inserimento sociale di tali soggetti”.
In poche parole le loro attività vanno dal servizio agrituristico e ristorativo alla produzione di marmellate e oggettistica, un progetto lodevole ed interessante.
Il tempo scorre veloce e la degustazione dell’intera produzione dei vini di Coffele chiama.
Elizabeth ci aspetta in azienda, noi salutiamo Alessia e partiamo subito con la degustazione accompagnata da piatti di salumi e formaggi (menomale, non avevamo mangiato nulla!).

I vini:

  1. Millesimato Brut 2016, Garganega 100%. Fresco ed equilibrato, ha tutto per essere uno spumante di completo della gamma di Coffele (86);
  2. Castel Cerino 2017, Garganega 100%, tappo a vite. Profumato, schietto e di facile beva. Non male oggi (86), ma mi piacerebbe assaggiarlo nuovamente non appena passata l’estate;
  3. Ca’ Visco 2016, Garganega 75%, Trebbiano di Soave 25%. Affina solo in acciaio e mi piace da sempre; quest’annata si sta evolvendo egregiamente, l’ottima beva ne è la dimostrazione. Vino da risentire per i prossimi dieci anni, ad avercene (89+);
  4. Ca’ Visco 2017, Garganega 75%, Trebbiano di Soave 25%. La bottiglia ha preso vita, mi ha dato uno schiaffetto dicendomi: “Ti è piaciuto il 2016, quindi devi rispettarmi e aspettarmi ancora”. Hai ragione, ma possiedi già una bella materia per me (87++);
  5. Alzari 2016, Garganega 100%. L’unico Soave che affina il legno grande da 1500 hl. Lo ricordavo con un sentore di legno più deciso, ma Alberto ci ha saputo fare nel tempo. Bel lavoro, ma lo aspetterei ancora per risentirlo tra qualche tempo (86+);
  6. Valpolicella 2017, Corvina 75%, Corvinone 15%, Rondinella 5%, Molinara 5%. Appena imbottigliato, mi lascia senza parole, non lo riesco a giudicare, troppo giovane (??);
  7. La Scaesagna 2016, Corvina 75%, Rondinella 15%, Molinara 10%. Sento il residuo di zucchero, però è un vino equilibrato, un po’ ruffiano, ma si fa bere con piacere (86);
  8. Nuj 2015, Merlot 75%, Cabernet Sauvignon 12,5%, Cabernet Franc 12,5%. Non lo ricordavo così immediato, piacevole. Bottiglia che accompagnerebbe una serata a tutta carne, anche se una di bottiglia non basterebbe (87+);
  9. Amarone 2014, Corvina 75%, Corvinone 15%, Rondinella 5%, Molinara 5%. Lo sapevo che prima o poi avrebbero fatto un gran buon Amarone, ed eccolo qui, in un’annata un po’ ostile. Hanno saputo prendersi tutto il meglio che la natura ha potuto donare. Buono oggi, domani e dopodomani (88+);
  10. Le Sponde 2016, Garganega 100%. Ottimo Recioto di Soave (89+), Coffele i vini appassiti li sa fare bene;
  11. Terra Crea 2005, Garganega 100%. Conoscevo già questo vino e per me era un grande passito. Lo ritrovo grandissimo: forza e struttura, densità, equilibrio, classe. Un grandissimo vino dolce (94), serio candidato a divenire uno dei famosi Tre dell’anno 2018 del GE.

Siccome adoro degustare mi sono concesso anche un altro vino, il Roccolo Monticelli bianco prodotto da una ragazza che lavora da Coffele. Interessante nel complesso, con qualche difettuccio da correggere, ma con la stoffa giusta. Da risentire al più presto.
Concludo così la visita agli amici di Coffele, una rimpatriata che sa di festa. Infatti ci rechiamo alla Peca.

Arriviamo al ristorante.  All’interno, a decoro della struttura moderna, molti arredi di design. L’ambiente è confortevole, caldo e accogliente. Ci accomodiamo nella sala panoramica. La veduta dalle vetrate è affascinante anche di notte. Tavola impeccabile, semplice ed elegante.
Ci viene servito, in un tagliere, il pane ed il burro. Una simpatica fantasia!
Due “benvenuti”curiosissimi e buoni assai.

Cucciolone, il gelato al parmigiano. Un piatto, tre bocconi! C’è tutto, consistenza, croccantezza e  tanta piacevolezza.
Iniziano ad arrivare i piatti di una serata da ricordare!
Gelo di acqua tonica, lime e profumo di gin con tartare di scampi, gamberi rossi e canoce
Si gioca con il freddo con le chenelle di pesci che adoro…un piatto divertente e tanto, tanto buono.
Ceviche di triglia in livornese.
A me la triglia piace assai, questa è stata sconvolta e mi ha lasciato stupito in tutto il suo sapore. Davvero un piatto strepitoso.
La Primavera 2018
Benvenuta primavera!Un piatto da tenere a mente…funghi fantastici, erbe messe ad ok, condimento perfetto per un piatto sublime!
Gambero rosso in gazpacho calabrese
Talmente è elevata la qualità del gambero, che ne avrei mangiati una decina anche senza gazpacho…sarebbe comunque statoottimo crudo, come il mare che lo ha donato!

RAVIOLI AGLI SCAMPI LACCATI AL SUCCO DI MAIALINO, AVOCADO, LIME E CAPESANTE
Forse è la prima volta che scrivo il nome di un piatto in lettere maiuscole!
Lo ammetto, ero un po’ scettico per questa laccatura, poi è arrivato il primo raviolo e l’interno è stato un missile di sapore che mi ha fatto sobbalzare. Nulla disturba, tutto è immensamente fantastico, il liquido dei ravioli è qualcosa di leggendario.
Un primo piatto che farà la mia storia di GE, primo piatto che sarà uno dei tre primi piatti per l’anno 2018.
Bigoli integrali con acciughe, alici marinate e gelato di cipolle rosse
Al cuoco piace giocare con il freddo e anche stavolta lo fa in modo appassionante. La cottura dei bigoli è perfetta, mi piace mischiare tutto.  Piatto interessante.
Polipo verace e crema di patate magenta al pepe di Timur, fave alla galanga e cardoncelli L’unico piatto che non mi ha convinto.  Per il polipo preferisco un altro tipo di cottura, la salsa delle fave, amio parere, copre anche il gran sapore dei cardoncelli.
Ma un piatto su 12 che non mi ha trascinato ci sta!  La cena resta super.
Spalla di agnello, rosole affumicate, asparagi fondenti e salsa alla melissa.
Cottura perfetta, agnello eccellente! Gli ingredienti si amalgamano in maniera armoniosa, a    far sì che ti venga voglia del bis..come d’altronde gli altri!
Caraibi
Poche volte ricordo un pre-dessert di tale livello. Fresco di mango e crema, combinazione perfetta. Dolce eccellente.
Ravioli croccanti alla crema bruciata in zuppa di agrumi
Bello da vedere e buono da mangiare! Ogni tortello è un’emozione, la zuppa di agrumi fa il resto. Si gusta fino all’ultima goccia.
Si finisce alla grande con la piccola pasticceria. E’ difficile scegliere e riuscire a scovare il migliore, è tutto un insieme di piaceri.
Un gran finale di una cena davvero da ricordare.
Per chi volesse terminare la serata in bellezza, al piano terra c’è un salotto dove poter godere di ottimi distillati magari accompagnati da fumanti sigari provenienti da tutto il mondo!

Il Gourmet Errante-Pasquale Pace, Valentina Lanciotti, Gianluca Ciotti 

Pasquale Pace
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