Agriturismo Il Casaletto
Strada Grottana, 9
Grotte Santo Stefano (Vt)
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Tre giorni e tre notti all’agriturismo il Casaletto, per un ferragosto di relax e ottime mangiate. La prima sera è stata pizza! Sarò di parte, qui però si mangia una delle pizze più buone d’Italia. Per gli impasti elaborati da Marco Ceccobelli e Andrea Pechini e per gli ottimi prodotti che si usano per farcire le pizze. Eravamo in sei a cena, mi piace quando siamo più persone, più pizze si mangiano. Una a testa per la scelta.
Mentre scegliamo Andrea ci manda la focaccia bianca con la spalla di maiale cotta a bassa temperatura, il sapore, i profumi li potrete sentire solo venendo qui. Se facessi anche la classifica dei salumi a fine anno, questo andrebbe tra i primi tre di sicuro. Non da meno la mortadella. Solo chi assaggerà questa… forse dirà: “ma fino ad adesso che mortadella ho mangiato?” Vieni qui e la proverai, per andarci “a rota”.
Prima pizza: fior di zucchina e alici di Menaica. Fiordilatte, fiori di zucchina, alici di Menaica (presidio slow food).
Questa è una delle mie pizze preferite, qui poi mi piace assai. Le alici sono di una bontà unica, i fiori sono dell’orto, il fiordilatte è di qualità, la pizza è di Andrea Pechini. Il tutto è un boccone pieno di gusto e di piacere. Ne avrei preso un altro pezzo, ma siamo all’inizio di un percorso clamoroso.
Si continua. La Pala * ripiena. Fior di latte, zucchine dell’orto alla scapece e spalla cotta.
*La Pala: è servita già tagliata. L’impasto indiretto (48 ore di lievitazione) con pre-impasto o biga (16-18 ore). Farina: Petra tipo 0,1 e integrale, lievito di birra, olio E.V.O., sale. Idratazione: 85%.
Una pizza che fa la musica, il suo scrocchiare è come un grande concerto di Bruce Springsteen, poi arrivano i sapori, in primis le zucchine, mai in eccesso di aceto, danno un po’ di morbidezza come canzoni tipo I’m on fire. Poi arriva la spalla cotta, con il suo succoso grasso e il concerto riparte con Born to run…. si corre, si balla masticando gusti intensi. Il fior di latte sembra nascondersi per poi esplodere di sapore. Tutto si amalgama e tra mugugni di piacere arrivo a dire che questa è una pizza fantastica. Mangiata ancora dopo due sere è stata una conferma di incredibile bontà. Pizza che si candida a essere una delle tre migliori pizze per l’anno 2020.
Pizza STGrottana: Pomodoro, fiordilatte, pecorino della Tuscia, E.V.O. Colli Etruschi.
Ogni volta che verrò qui, questa pizza non potrà mai mancare, in particolare se ci sono amici che non l’hanno mai mangiata.
Questa pizza è stata la mia pizza per l’anno 2019 (http://www.ilgourmeterrante.it/sito/le-tre-migliori-pizze-per-lanno-2019-del-gourmet-errante/)
La vedete nella foto quanto è bella e buona anche prima di mangiarla. I profumi del basilico e del pomodoro sono invitanti. La taglio, il fiordilatte fila, si attacca al coltello, lo lecco, ci sfilo il fiordilatte e vado a prendere il primo spicchio, lo avvolgo a involtino e godo già dal primo boccone, il secondo, il terzo sono estasi di piacere. La pizza è croccante, è morbida, è ghiotta, è piena di sapori, è goduriosa infinitamente.
La Pala * ripiena. Pollo ruspante San Bartolomeo e peperoni dell’orto. Andrea Pechini grazie per questa pizza. Come mettere qualcosa di già ottimo da solo in un “ventre di vacca” come si dice a Roma. Una pizza che va oltre, un secondo piatto del Casaletto messo in mezzo al capolavoro della pizza alla pala. Combinazione pazzesca.
Pizza presidio Slow Food: bufala, Susianella Viterbese presidio Slow Food, tartufo e finocchietto. L’unica pizza che mi ha lasciato un po’ perplesso. Forse un po’ secca? Forse i prodotti non si sono amalgamati bene… o forse dopo tante pizze fantastiche ci può stare che ne esca una un po’ così. D’altronde non è che Andrea Pechini è un mago con la bacchetta magica. Un ragazzo bravissimo che fa delle pizze buonissime… questo lo è però.
Ex tripla: bufala. pomodorini, alici di Menaica presidio Slow Food, capperi di Salina presidio Slow Food. Da sempre questa è una pizza in cui si può valutare la bravura del pizzaiolo e della pizzeria. Tutto deve essere al massimo per far si che questa sia una pizza ottima. Qui è ottima assai.
Pizza Il Casaletto: fiordilatte, mortadella, granella di pistacchio e pecorino della Tuscia. Si chiama con il nome del locale, per questo e non solo per questo, è una pizza che si deve assaggiare assolutamente. Sapori schietti, amalgamati alla perfezione.
La Pala * ripiena. Le melanzane dell’orto alla parmigiana. Altra idea buonissima di Andrea Pechini. L’ottima cucina del Casaletto trova la culla in questa pizza. Il tutto diventa goduria.
Quattro i vini bevuti. Thomas Niedermayer T.N. 76 DOC Trentino Alto Adige 2014, Pinot Bianco 100%. Sono stato contento di bere uno degli ultimi Pinot Bianco di Thomas, un vino fuori dagli schemi, quegli schemi che fa una bevuta molto interessante. Bottiglia finita in un lampo.
Rocca del Principe – Fiano di Avellino DOC 2017, Fiano 100%, non mi stancherò mai di dire che questa è un’azienda che mi piace tantissimo. Il Fiano con la pizza mi piace anche, combinazione godereccia.
G.D. Vajra – Langhe DOC Riesling 2018, 100% Riesling. Lo avevo pronosticato alla sua uscita che sarebbe stato un ottimo Riesling, stasera ci ha accompagnato due pizze quasi a braccetto, come due persone che si amano e che godono tra un pezzo di queste pizze ottime e un vino dai profumi e dal gusto accattivante.
Lacroix-Triaulaire – Champagne Le Biographe, da uve Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Meunier. Lo abbiamo aperto per festeggiare una situazione importante, acidità tagliente con una bella beva, proprio il prodotto giusto per finire un’ottima cena in una delle pizzerie più buone d’Italia.
Complimenti a Marco, Andrea e Donata per tutto ciò che riescono a portare in tavola e la maniera gentile e professionale di come lo portano.
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