“Indigeno” l’eccellenza degli Autoctoni.

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Merano WineFest 2015

07/11/2015 Gruppo Matura

“Indigeno” l’eccellenza degli Autoctoni.

www.matura.net

www.meranowinefestival.com

L’invito mi è arrivato da Valentino Ciarla, enologo del gruppo Matura e non solo. Figlio di un gran padre, che lo ha guidato fin da bambino nelle vigne di proprietà e in cantina. Padre che ha curato i vini di tanti “vignaroli Velletrani” reggendo un territorio che prima o poi darà il meglio di sé. Oggi però siamo a Merano, i vini sono otto e il tempo stringe. Sul palco, oltre a Valentino, ci sono altri due enologi del gruppo, Goffredo Agostini e Laura Zuddas. 4 vini per Valentino, 2 a testa per gli altri due. Ecco i vini e i miei pensieri:

Fontuccia – Isola del Giglio (Gr) – Senti OH! Ansonica Costa Toscana IGT 2014 – Uve Ansonica 100% (83), presentato dall’enologo Valentino Ciarla. Sarà la poesia di quest’isola, l’Isola del Giglio, che mi riporta a bellissimi ricordi, sarà che questa uva viene prodotta da viti a piede franco, sarà che le lavorazioni sono fatte in manualità, sarà che quello che vi pare, questo vino intriga già dal nome, da 4 a 5 mesi sulle fecce fini, sapori di territorio, quindi mare nella bocca e nella testa, un vino che se fossi su quell’isola lo cercherei sempre.

Az. Agricola Giovanna Tantini – Castelnuovo del Garda (Vr) – Bardolino Chiaretto DOC 2014 (82) – Corvina 85%, il resto Rondinella e Molinara, presentato dall’enologa Laura Zuddas, la prima cosa che mi viene in mente e mi piace è il colore di un tenue rosa che rispecchia il carattere solare della produttrice, poi penso al Garda e immagino questo vino bevendolo al sole, con il lago davanti e anche se non sono amante di rosati, mi dà delle belle sensazioni. Lo avevo sentito già quest’anno, oggi una simpatica conferma.

Fattoria Casabianca – Murlo (Si) – Loccareto Toscana IGT 2013 (83) – Canaiolo 100%, presentato dall’enologo Valentino Ciarla, il canaiolo o ti piace o no, a me non dispiace quando è fatto bene, questo non è male davvero, peccato al legno da barrique ancora invasivo, dietro denota davvero tante cose buone, botte grande no?

Terresacre – Montenero di Bisaccia (Cb) – Tintilia Molise Rosso DOC 2012 (84) Tintilia 100%, presentato dall’enologo Goffredo Agostini, bella annata in Molise il 2012, la Tintilia mi piace, appena 80 ettari per pochi produttori, un vino che purtroppo è limitato dal legno, troppo, troppo, peccato davvero un vino che mi intriga e che però è invasivo di legno, anche qui dico: botte grande no?

Az. Romaldo Greco – Seclì (Le) – Era Primitivo del Salento IGP 2011 (85) Primitivo 100%, presentato dall’enologo Goffredo Agostini, nasce da vitigni vecchi ad alberello, rese a 30, 40 quintali per ettaro, vinificato in acciaio in parte, il resto in botte grande da 20 Hl., e meno male, mi è sempre piaciuto l’Era,  oggi non so se è quello che sta in commercio, ma lo aspetterei ancora.

Fattoria Poggiopiano – San Casciano in Val di Pesa (Fi) – Taffetà Toscana IGT 2011 (86) Colorino 100%, presentato dall’enolgo Valentino Ciarla, il colorino quando è fatto bene mi piace, questo lo è, il bicchiere ti resta nella mano, si ha voglia di berlo e berlo ancora, se lasci il bicchiere lui ti richiama e si fa desiderare. Un buon vino davvero.

Fontuccia – Isola del Giglio (Gr) – N’Artro Po’ Ansonica Passito Costa Toscana IGT 2014 (85+), Ansonica 100%, presentato dall’enologo Valentino Ciarla, vino messo in appassimento anche sugli scogli in costume, è giovane ma già ti dà emozioni, mi viene da pensare al mare, pensare a bagni bellissimi in un mare molto bello e il vino che ti aspetta per darti calore e piacere. 

Az. Agricola La Fazenda – Capolivieri (Li) – Elba Aleatico Passito DOC 2012 (84) – Aleatico 100%, presentato da Laura Zuddas, un lavoro minuzioso fatto ai grappoli con la separazione dei chicchi, uno per uno a mano, una storia antica fa parte di questo uvaggio, la storia e il lavoro ci porta questo buon vino.

Finisce tra gli applausi ai tre enologi e ai produttori in sala, complimenti davvero per il mantenimento di questi uvaggi e di questi spettacolari territori. Vini da seguire con piacere. Sorpresa bellissima, all’uscita della degustazione, in un angolo delle sale, su un tavolo tutti i vini della Cantina di Terlano protagonisti di una grande verticale. Vini che conosco, che bevo, che amo. Davanti a un Sauvignon 1992 si resta estasiati da tanto vigore, sapore, intensità, davvero un vino strepitoso (95). Fantastici tutti gli altri a eccezione del 1961 davvero finito. Ecco anche questo è Merano WineFestival, una manifestazione piena di momenti bellissimi da ricordare.  

 

Pasquale Pace
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