La Posta a La Spezia per la seconda volta.

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Ristorante La Posta

Via Giovanni Minzoni, 24

La Spezia

www.lapostadiclaudio.com

Dire ritorno a La Spezia non mi piace tanto ma poi penso che così è. Questa serata è nata un anno fa, confermata due mesi fa, il dispiacere è di essere stati in pochi. Si doveva essere di più ma  il brutto tempo, la lontananza da Lido di Camaiore e anche la stanchezza hanno fatto ridurre la compagnia a sette persone, di cui qualcuna non tanto in forma. Adesso ci siamo, ci gusteremo la cena, perché sarà una cena da ricordare. All’arrivo, come ci aveva annunciato Claudio, troviamo un piatto storico della Liguria, il “Cappon magro”. Il cappon magro è un antico piatto tradizionale ligure a base di pesce e verdure. Il pesce e la verdura di cui è composto viene arrangiato su una base di galletta. Un piatto infinito. Con cui arrivano anche i pani e una buonissima e croccante frittura di pesce. Si scelgono i vini chiaramente liguri, chiaramente perché ci piacciono, si sceglie un pesce da fare al sale da una bella serie di gran pescato. Claudio li decanta a uno a uno come se li conoscesse personalmente. Due ostriche ci stanno sempre bene in un pasto di pesce che si rispetti. Gli antipasti si susseguono, eccolo un altro piatto fatto a mestiere: moscardini in guazzetto. I vini si susseguono fino ad arrivare a un grande vino di Lunae Bosoni, il Numero Chiuso (92). La richiesta improrogabile fatta quando si è organizzato il tutto era di cucinarci i cappellacci: Cappellacci ripieni di Spigola al nero di seppia con capesante e bottarga di muggine di Cabbas, questo piatto è stato uno dei miei tre piatti dell’anno 2014. Oggi si riconferma in modo gustoso, forse un po’ passato di cottura, molto più cremoso, è andato bene lo stesso piacendo a tutti. Ritornando al pesce si erano scelte due orate, eccole arrivate con tutta la loro cottura al sale, delle verdure alla griglia come contorno per un piatto che fa dire: siamo davvero al mare e il pesce ci è venuto in bocca direttamente, tanta era la freschezza. Si fa la conta dei vini scegliendo quelli che ci sono piaciuti di più. Siamo pieni quindi, una buonissima mini pasticceria, un piccolo gelato a chiudere per il secondo anno durante Terre di Toscana una cena per cui vale davvero la pena fare un po’ di chilometri. La professionalità in sala di Claudio, la maestria nel cucinare della sua signora sono garanzie per farti dire: bisogna tornare anche l’anno prossimo. Bisogna consigliarlo a tante persone e tornarci noi anche durante l’anno.

Pasquale Pace
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