La seconda volta a I Tigli un giro (pizza) con Simone, la quiete prima del Vinitaly

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I Tigli Pizzeria
Via Camporosolo, 11
San Bonifacio (VR)
www.pizzeriaitigli.it

La serata ai Tigli fu simpatica già dalla prenotazione. Mi chiamò Carlo Zucchetti, amico e compagno di numerose avventure, dicendomi: “Ho prenotato ai Tigli per… non ricordo le persone, vieni?”. “Chiedo a chi è con me e vedo se è fattibile”, gli risposi. Erano i giorni che precedevano il Vinitaly, quindi avremmo dovuto raggiungere i Tigli in treno da Verona. C’era comunque posto, per cui potevamo giostrarci bene con la prenotazione; come al solito, quando si partecipa con ad eventi importanti come questi, il numero dei partecipanti cambia in un attimo e ricambia in un lasso di tempo ancora più breve.

Alla fine dei giochi ai Tigli ci presentammo in otto. Un bel posto, elegante e moderno.

Senza perderci in chiacchiere ordinammo otto pizze diverse, in modo da assaggiarne il più possibile. Neanche il tempo di ordinare che ecco arrivare subito il “benvenuto”, un bel cornetto salato. Molto gustoso, proprio quello che ci voleva per stuzzicare i nostri stomaci affamati.

La prima pizza: La Margherita … la Bufala …  pomodoro datterino al basilico e mozzarella di bufala di Paestum. Semplicità e tradizione esaltati da pregevoli prodotti, una pizza davvero notevole.

Attenuata la fame mi misi a descrivere il lavoro di Simone Padoan e del suo staff (non per fare lo snob, ma io ai Tigli già ero stato…). E’ giusto raccontare e lodare chi contribuisce in maniera importante alla gastronomia di qualità.

Seconda pizza: Carpaccio di seppia … fior di latte, silene, mandorla e bottarga. Ingredienti che non hanno bisogno di presentazioni, ben distribuiti sull’impasto in modo che ogni boccone sia unico. Probabilmente l’avrei mangiata intera se ne avessi avuto modo.

Terza pizza: Cappasanta alla rapa rossa, fior di latte, agretti e maionese di corallo. Altra gran pizza, ma non come quella impareggiabile che mi prepararono la volta scorsa. Forse stavo solo cercando il pelo nell’uovo, ma quella per me fu indimenticabile.

Da bere oggi? Iniziammo da un buon Vigne del Brà 2014 di Filippi per poi passare a due birre molto particolari (che costavano più del vino!). Fosse per me sceglierei sempre il vino, ma in fondo perché non provare qualcosa di nuovo?

Quarta pizza: Mazzancolla … fior di latte, asparagi verdi, nocciole e maionese al limone e bacon. Strepitosa! Quelle mazzancolle poi, sembrava di avere il mare in bocca. Una perfetta candidata tra le migliori tre per l’anno 2017.

Quinta pizza: L’orto … provola affumicata, asparagi verdi, piselli, agretti e cipolla. Una pizza ricca ma al tempo stesso leggera, un tocco di sapidità in più e sarebbe stata perfetta.

Sesta pizza: Liguria … fior di latte, olive di taggia, emulsione di pinoli e basilico e scaglie di pecorino. Adoro il pesto e con quelle scaglie di pecorino ancora di più; un’altra ottima pizza, anche questa candidata a diventare una delle migliori del 2017. Certo, una per pizzaiolo ne dovrò mettere… sarà una scelta difficile.

Settima pizza: I Tigli-Burger … 300 g. di hamburger di manzo, provola affumicata, insalata, pomodoro confit e cipolla marinata al balsamico. Al primo morso ognuno di noi esclamò: “Che bontà!”. Una combinazione di sapori perfetta, un paio di morsi da ricordare.

Ottava e ultima pizza: una delle pizze del giorno, di quelle fuori menu, con piccione, verdura cotta e un formaggio (scusate ma il nome non lo ricordo); io, da più anziano, presi la coscetta al centro del piatto. Un piatto gourmet molto buono dove la pizza, in questo caso, ha sostituito il pane.

Erano i giorni che precedevano la Pasqua quindi, come dolce, era d’obbligo assaggiare la colomba di Simone. Profumatissima e fragrante ce ne servì un bel pezzo ad ognuno, un delizioso fine per una cena superba.

Scambiammo due parole con Simone e scattammo qualche foto di rito insieme a Carlo, per poi fuggire di corsa verso il treno che da San Bonifacio ci riportò a Verona.

Gianluca Ciotti e Pasquale Pace Il Gourmet Errante

Pasquale Pace
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